Critica Sociale - Anno XXII - n. 15 - 1 agosto 1912

CRITICA SOCIALE con lo studio, la concordia· e la giustizia, e per un. maggior progresso morale e materiale dei lavora– tori, tutti i Jlligliorarfienti che essi sono suscettibili di ottenere, e di servire di scuola per apprendere a tutte le corpqrazioni e ai Sindacati a fare eia sè ». La moderazione 'ciel programma non salva l'Unio– ne dallo scìoglimento, e. allora l'Ufficio centrale· lo diluisce ancora, affermando che, il suo obbiettivo è « la fine dell'antagonismo esistente tra il patronato e il salariato, con la formazione di· Commissioni, in parte operaie, in parte padronali, incaric:;i.tedi com– porre amichevol,mente tu.tte le controversie». Nonostante le persecuzioni, le organizzazioni sin– dacali si moltiplicano, e nel 1881 si contavano in ·Francia 138 associazioni padronali con 15.000 soci, e 500 (150 nella sola Parigi) Camere sindacali ope- raie con 60.000 soci. · Tre anni dopo, la legge 21 marzo 1884 sottrae i' Sindacati alle, comminatorie del Codice penale e .ne autorizza il regolare funzionamento, purchè non si ,O?f:}lp~o 1 d, qµes,ti9ni P?litic.h~ o,_re~igio!je,. e. pre– sentmo 1 1oro, Statuti, e 1 nomi degh ammm1stra-· tori. La legge, che perciò è considerata dalle orga– nizzazioni legge di polizia, viene inoltre spesso vio– lata in loro odio nell'applicazione. Nondimeno il movimento si. allarga, tanto che,– nel 1886, àl Congresso di Lior1e, si sente il bisogno di coordinarlo in una Federazione nazionale dei· Sindacati e Gruppi corporativi di Francia, la quale si dichiara sorella di tutte le Federazioni socialiste o,peraie· esistenti, e tende alla « socializzazione dei. mezzi di produzione, come avviamento alla società egualitaria, nella quale c~ascuno, producendo se– condo le proprie. forze, riceverà in misura de' pro- pri .bisogni>>. . Il Congresso di Lione segna, così, la vittoria dèi socialisti guesdisti, i quali inspirarono la Federa-· zione sino al 1895, quando nacqùe la Co.nfederazigne g.enerale del lavoro col suo carattere apolitico e pret- tamente sindacalista. . Frattanto; parallelamente ai Sindacati e alla _loro Federazione, erano sorte e si sviluppavano le Bçirse del lavoro,- cominciançlo da quella di Parigi (1886), in orjgine all'intento di regolare il collocamento dei· disoccupati, indi con tutti i còmpiti delle nostre Ca– mere del lavoro, nate ad imitazione delle Borse fran– cesi, dopo la visita dei delegati milanesi all'Esposi– zione di Parigi del 1889. Sei amJiidopo la nascita; le Bo,:se del lavoro sen– tono la necessità di rjl.ccqgliersi in F' ederazione, e ciò avviene ~ scrive .Pelloutier -:-- ad iniziativa di alcuni soci della Borsa del lavoro di Parigi, i quali, aderenti a gruppi àllèmanisti od anarchici rivali del guesdista Partito operaio francese, miravano a sot~ trarre· a quest'ultimo la Federazione. dei Sindacati mercè una associazione concorrente con sede a Pa– rigi. La nuova Federazione fu costituita nel Con– gre·sso di Saint-Etienne (1892), allo ·scopo, sopra– tutto, di « respingere in modo assoluto l'ingerenza dei poteri amministrativi e governativi nel funzio– namento delle Borse». È qui, nota Paul Delesalle, « il bisogno 1 e lo spirito di indipendenza, la lotta contro lo Stato borghese e democratico, l'azione di– retta, tutto ciò che sarà e, farà, alcuni anni dopo, la caratteristica del sindacalismo frahcese e darà alla Crmfederazione generale del lavoro la sua origina– lità nel movimento operaio mondiale». . E infatti, nel 1895, la Confederazione generale del lavoro veniva costituita, preparata negli spiriti e dall'indirizzo delle Borse del lavoro, . e, in una parte delle organizzazioni aderenti alla_Federazione dei Sindacati, dalla propaganda per lo sciopero ge– nerale, preannunziato dal Congresso di. Bordeaux (1888) c·ome l'unico mezzo per trascinare i lavoratori alla loro· emancipàzione, e che, più tardi, a Nantes (1894) il Congresso riunito delle Borse del lavoro (21 con 776 Sindacati), delle Federazioni (30 con 682 Sindacati), e dei Sindacati rappresentati diretta– mente (204), riaffermava solennemente con 65 voti favorevoli (ç.llemanisti, blanchisti, libertarii), 37 con- trarii (guesdisti) e 9 astenuti. · . . 1113-17 settembre 1895 si teneva a Troyes il set– timo e ultimo· Congresso del\a Federazione nazio-. nale dei Sindacati e Gruppi corporativi, e il 23 set– tembre si apriva il Congresso di Limoges, che fon– dava la Confederazione generale del lavoro, col pro– posito di raccogliere tutti i Sindacati, le Federazioni d'industria e di mestiere, le Borse del lavoro, con esclusione esplicita però dei Sindacati affiliati a un partito politico; perchè (era detto. nello Statuto) « gli elementi che costituiscono la Confederazione gene– rale del lav0ro debbono tenersi al di fuori di ogni scuola politica » e perchè (ribadiva una successiva circolare ai lavoratori di Francia) « il lavoratore di– mentica troppo spesso che, al di fuori dell'azione politica, la quaie non esige che uno sforzo momen– taneo e produce tanti odii, rancori e scoraggiamenti, esso troverà nell'azione economica, in ·cui l'unione è così facile ad attuarsi, risultati tanto più notevoli , quanto più lo sforzo sarà persiste11te ». · Era il Partito ·del Lavoro che spuntava. Al 1 ° gen– naio 1903, la C. G. T., dèfinitivamente costituita, constava di due grandi Sezioni: la Seziorie delle_Fe– derazion'i nazionali e, in mancanza, Federazioni re– gionali, d'industria, di.·mestiere e Sindacati nazio– nali, e là Sezione delle Borse del lavoro, Unioni lo– cali- o dipartimentali o regionali di corporazioni di-· verse. Ne era organo la Voix du Peuple, settima– nale, fondata nel 1900, con 6000 copie di tiratura .. Al Congresso di Tolosa del 1910, la C. G. T. con– tava 57 Federazioni, con 3012 Sindac:ati aderenti, e 154 Borse o Unioni. · · I mezzi d'azione preconizzati dalla C. G. T. sono, come è noto : 1 ° l'azione diretta, cioè « una rnani– f estazione, riflessa o spontaneà, violenta o pacifica, ma senza intervento di agenti esterni, della coscienza e della volontà operaia»; 2° lo sciopero, « episoqio della guerra sociale, buon sintomo del crescente spi– rito di rivolta, che si atteggia come un fenomeno di espropriazione parziale del capitale»; 3° il boicot-· taggio, « la messa all'indice di un industriale, di un commerciante o di ·un esercente; il label, la rac– co_qian,çl,a:iio,,n.e agli operai di servirsi presso gli in– dustriali o commercianti indicati dalla « marca sin– dacale·» come rispettosi delle condizioni sindacali »; il sabotaggio, « col quale all'insufficienza della rimu– nerazione l'operaio risponde coll'insufficienza det la– voro che· ristabilisce l'equilibrio»; 4° la lotta contro lo Stato, « colla tatt.ica della pressione esterna che drizza il proletariato in blocco di classe sul terreno economico»; lo sciopero generale, « il corpo a corpo finale, la grande battaglia nella quale classe operaia e classe borghese, contrapponendo tutte le loro for– ze, e cohcentrando tutte le loro truppe, decideranno le loro sorti». Si possono· adunque distinguere tre periodi nella storia dei rapporti del movimento sindacale e del Partito socialista. bai 1875 al 1885, i Sindacati, stati già travolti nel disastro della Comune, si ricompongono timidamen– te, tenendosi lontani dal socialismo che li spaventa e del quale diffidano. Nel 1879, al Congresso cli Marsiglia, comincia la penetrazione del collettivismo nei Sindacati, ad ope-

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