Critica Sociale - Anno XXII - n. 15 - 1 agosto 1912
CRITICA SOCIALE 237 13° - L'uso di dare anticipi sul compenso dei la– vori si risolve in uno strozzinaggio. 14° - Il truck-system (pagamento in natura, in merci) si presta ad ogni sfruttamento. Tali dunque e cosi gravi le causé della disgraziata condizione d,ei lavoratori .a domicilio, che appare evi– dente come essi non possano assolutamente, senza i_l provvido aiuto di forze estranee più valide, r.iparare le loro miserie. · Condizioni i-ntrinseche vi si oppongono: il lavoro a domicilio trova di fron·te, ostacolo insormontabile, la concorrenza tra gli operai che vi ·attendono, sparsi, ' gli uni agli ,altri scònosciuti, miseri tutti, spinti dal bisogno a c~ntentarsi del poco, vinti nelle battaglie della vita. Così, mentre tutti i lavorato·ri riuscirono-, · con la solidarietà di. -classe, sopprimendo la concor– renza, a ottenere ovunque condizioni migliori di la– voro, i lavoratori a domicilio hanno oggj, come venti 1, trenta anni a<ldietro, gli stessi cç>mpensi 1 le identi– che gravose condizioni, i medesimi estenuanti orari. Per ragioni di_umanità,· gli uomini di cuore, le So– cietà, gli Stati furono condotti a dis~iplinare, a pro– tegger-e le vittime dello sweating system (sistema del sudore); ragioni di umanità che cos,tituiscono quel dovere morale, che giustifica la beneficenza e che al– l'opera di· essa trova_ gli unanimi consensi. Ma, non bastassero queste ragioni, che determina– rono già prima -leggi igieniche -e·protettive d-el lavoro, un'altra importante se •n'aggiunge: i lavoratori a do– micilio fanno un'insostenibile conco-rrenz.a, con i loro miseri salari, ai, compagni impiegati nelle fabbriche, creando odiosi antagonismi nella famiglia operaia; mentre gl'impren<litori dei lavori a domicilio si tro– vano in condizione di assoluto privilegio di fronte agli industriali delJ.e fabbriche. · Nota opportunamente il dott. Else Crombach: . cc ~in<? a pochi an:ni fa, le norme di politica sociale s1 rif.er1vano esclusivamente agli· operai delle fabbri– ch~ o deHe officine; J.a feg-islazione sul lavoro a domi– c1ho ~iata solo _da qualche anno. La legislazione sulle fabbriche ha dimostrato, coi suo-i buoni risultamenti che e~sa giova, non solo agli operai, ma anche all'in'. dustr1,a. Ma essa recò pure qualche non lieta conse– g~èn~a e, tra le altre, quella di indurre molti impren– ditori ad e.Ju~erne le P,I'es_crizioni,trasportando la sede della _produ~1_one. dall op1fic10 nelle case stesse degli operai, o d1 assicurare allo sfruttamento dell'indu– striai~ a domicilio tutta qu~]La, parte d_i popolaziçn,e operaia che, per la sua deb1htaz10ne o immaturità fi– s1~a, non può, per legge, essere ammessa nelle f-àb– br1che. È evidente perciò che il. legisla_tore ha ogs:i il do– vere d1 provvedere, per l'mdustrm a domicilio una tutela analoga a quella delle fabbriche della qu~le la prima non è che il logico completam~nto. Se ne av– v~ntaggerà anche il ·consumatore, in quanto eviterà d1 CO!']~rarreJ)er1colos~ malattie usando prodotti ,eJa– borat1 m locah malsam ». (ELSECnoMBACH: Zeitschrift f iii• Volkswirtsschaft - Wien). Quest'ulti'ma osservazione igienica è ribadita dalle conclusioni di un gruppo di studiosi che, negli Stati Uniti d'America, per combattere lo sweating system, , compirono ricerche, assodando, specie nell'industria det v~stiti, come il lavoro a· domicilio sia causa ·di diffusione. di malattie infettive, della scarlattina· e del– la tubercolosi. 'Anche è con.f.ermata nèlfa. Relazione. Carozzi al « VII Congresso Internazionale per la tu- bercÌolosi » (Rom~, aprile 1912). , Per tutto ciò è risolutamente da escludere che ba- stino, a provveder,e, le iniziative private. Agli scarsi risultati delle organiz:mzioni professionali, delle Coo– perative, delle Leghe dei compratori, e persino delle .associazioni internazionali operaie e di quelle pro– tettiv,e del lavoro, la legi~lazione può ormai contrap– porre i benefici effetti delle leggi sul minimo di sa– lario e i ripetuti voti di Congressi e di associazioni, invocanti il provvido intervento della legg-e e dello Stato. Uno.sj!uardoaì salarii. < 1 > Pochi, · incompleti, i dati statistici esatti, che si hanno -sui salari ·e, in genere, sulJ.e condizioni dei lavor.atori a ·domicilio; molto particolari e ristr,ette le inchieste -e più anco-ra le ricerche .degli studiosi. La Francia ha qualche studio interessante: J.e in– chieste, ad esempio, de l'Office du Travail, sull.a indu– strie de la lingerie (1905-1908),. quelle della Démo– cratie du Sud-Est, sulle industries du c·orset et de la, eravate; lo studio del Conte di Haussonville e di Oharles Bcnoist. L'.Jnghilterra· ha moltissime mono– grafie precedenti la legge 1909. La Germania uno studio, compilalo dal Centro Nazionale dei Sindacati. Il Belgio un lavo-ro fatto in occ~sione dell'Esposizione del lavoro a domicilio di Bruxelles ,(1910) e una vo- . luminosa inchiesta governativa. La Svizzera una re– centissima inchiesta: Die wirtschaftlichen und so– zialen Verhéiltnisse 'in der Schweizerischen Heimar– beit, pubblicata a Zurigo (1911) dal « Comitato Cen– trai-e deHe Organizzai.ioni svizzere». Ma, se scarseggiano rilevazioni statistiche ampie e skure, :'tudi particolari sul lavoro a domicilio esistono a migliaia, in Inghilte'roo specialmente, in Froncia, in Germania. . . . Da tutti appare confermata la triste condizione, dei lavoratori a domidlio. IN FRANCIA. _:_ Dall'inchiesta dell'Office du Tra– vail è risultato che i prezzi pagati alle operaie, neJ.la maggioranza dei casi, sono eccezionalmente rossi. Non vi è che ,una sola località, nella quale i guadagni orari superiori a 20 centesimi rappresentano più del 50 %; negli altri luoghi, più della metà degli occu– pati hanno salari che non' arrivano a IO centesimi. La insufficienza di questi salari è riconosciuta dagli stessi imprenditori. Nel dipartimento del Cher, si ha la proporzione se!siuen_te ~ • Salari superiori a L. 500 annue 1¾ " " " 400 " 12,, " inferiori " 400 " 35,, " " " 200 ,, 52,, Nello stesso dipartimento, su 117 operaie, 59 °lo guadagnano al massimo 39 ,, ,, ,, 2 ,, ,, più di Nel diporl'imenlo dell'Allier: L. 0,10 l'ora ,, 0,11 a 0,20 l'ora ,, 0,21 l'ora. 35 °lo dei guadagni non superano L. 0,05 l'ora nessuno ,, è superiore a ,, 0,13 ,, (I} Qui non cl ooouplamo delle condizioni del lavoratori a domi– cilio in Italia. I pochi dati che si hanno, In mancanza di un lavoro completo, da gran tempo rloblesto,'promesso e ancora atteso, rias– sumeremo nel trattare della disciplina legislativa del lavoro a do– mlolllo· Invocata per l'ltalla.
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