Critica Sociale - Anno XXII - n. 12 - 16 giugno 1912

CRITICA SOC_IALE 181 Ed in .verità, tanto l'azione •economica del Partito, quanto quella politica, non debbono ignorare il con– cetto, che è più utile prepararsi una forza reale ed assoluta per ottenere domani un gran risultato, che non sacrifkare tale preparazi-0ne (fatta anche di mo– mentanee rinunzie e di feconde aspettative) alle ne– .cessità degli abili accorgimenti quotidiani e alla se- duzione dei progressi apparenti. Certo, tutta questa preparazione suscitatrice e cri– tica non dovrà più esser quella dei primi albori del socialismo; ma ha da essere densa di indagini posi- . tive, esauriel).ti, di studi maturi e completi; così da non confondersi con un facile demagogismo parolaio, ed anzi deve esserne tanto distante1 quanto il co– munismo critico dal primitivo sociali~mo umanitario e giacobino. VI. Dal . ,lt~formismo l!Olitico•«Je;'llocra.tico . al Riformismo economico-sociale. La vecchia e la nuova intransigenza. Verso la più grande lotta. S-i è così condotti ad un raffronto storico, che vale a confermare anche meglio la linea di condotta, che oggimai si impone al Partito Socialista Italiano. Oggi, il Partito Socialista Italiano (senza nulla rip– ncgare di quanto ha utilmente fatto} ben può ricono– scere· di trovarsi a quello svolto caratteristico della propria esistenza, che, in condizioni d'ambi-ente sia pur diversissimo, fu già superato da'i socialisti di altre nazioni. Come questi loro compagni più an– zi.ani, trenta· o quaranta anni fa, cosi oggi i socia– listi italiani escono dalla fase della organizzazione e delle lotte preparatorie, ed entrano in queHa della normale maturità. L'èra del riformismo politico-clemocralico o è mor– ta, o agonizza: l'accompagna ai supremi riposi della storÌa il vagito del riformismo economzco;sociale, che vuol vivere ed affermarsi. Se non che, mentre· in quella si sono potute verifi.care coincidenze di inte– ressi; in questa cozzano già; e più cozzeranno, le forze antagonistiche dell'irriducibile conflitto socia.Je. E l'esperienza deg.Ji altri paesi è lì ad ammonire che le tregue di tale conflitto non derivano da preordi– nate intese fra le classi in conflitto, ma sono la con– seguenza ·delle conoessioni strappate dal proletariato, ' , , ,, ' I o dei colpi d·i arresto da esso subiti. · E da ciò deve dedursi che il ritorno aH'intransi– genza, del Partito Socialista Italiano nella sua età matura (e che ai miopi sembra un regresso verso l'intransigenza delle primissime origini), è una conse– guenza fatale, già verificatasi altrove, della sua stessa attività. Do·vunque, l'azione soci::iHsta è stata ostaco– lata appena nacque; fu tollerata quando si volse alle conquiste preparatorie, simpatiche e favorevoli a molti, se non a tutti; ed ora è di nuovo e con II!ag– .gior vigore osteggiata, perchè si vale della prepara– zione vittoriosa per assumere le sue specifiche diret– tive. Talchè ora la resistenza borghese si perfeziona; ed, anche se non ricorra sistematicamente ai metodi viqlenti, essa utilizza al sommo grado la stampa as– servita,, la cosid-etta giustizia, la religione e le altre svariatissime forme del pregiudizio. Onde si assiste allo spettacolo di imponenti -spie– gamenti di forza· proletaria, che non ottengono più oggi le conoessionri che, pochi anni prima, sarebbe , parso follia il veder rifiutare a tali -eserciti di scio-· peranti e di elettori. Ma, nonostante - e fors-e appunto per ciò - il con– flitto non si attenua, perchè la crescente resistenza borghese non permette più. {li Partito Socialista di rinunziare alla linea di condotta .intransigente, che gli è storicamente imposta - astrazion fatta da qua~ lunque suggerimento dottrinario. Nè tutto ciò deve indurre a disperare d-ella vit– toria finaJ.e; p-erehè il regime borghese è intimamente corroso da)la crescente tendenza verso il monopo,lio capitalistico ed il cr-esoente sfruttamento del consu– matore; ,onde appare fatale la sua terminale insuffi– cienza a soddisfare le esigenze di un'era di cre– sciuta popolazione e di diffusi bisogni. E lo sforzo diuturno contro il regime capitalistico si risolve nella diuturna preparazione psicologica e sociale di un proletariato, capace di raccogliere l'eredità ponde– rosa d-ella società borghese giunta aHa sua fine. I <)[ VII. Disciplina necessaria. Il Pa1·tito Socialista e i nuovi milioni di elettori. Per ribellarsi a queste conclusioni - le quali, ripetiamolo, sono al di fuori e al di sopra di qua– lunque pregiudiziale dottrinaria - non vi è che un mezzo: rinnegare il metodo della lotta di classe. E questo fanno coloro, che credettero di esser so– cialisti, quando la fatalità del conflitto delle o1assi sociali appariva come una legge astratta e tenden– zi,ale ,e non come una combattiva necessità; coforo, che pensarono e pensano che, appunto perchè quel conflitto è solo tendenziale e non reale, si può sem– pre,eluderlo .... ,alleandosi or con l'una, or con l'altra delle schiere nemiche - ,e magari con tutte, in oerte ore ecoezionali! Ma queste, -che parvero le « vie (luove » del socia– lismo, si sono ormai rivelate. come le « vie mozze » de.J democraticismo più accontentabile e meno inno– vatorel Ecco perchè l'intransigenza attuale del Partito deve dar garanzia di non essere un comodo espediente, troncando ogni solidarietà con chi lealmente rivela il profondo dissenso sentimentale e di pensiero, che lo separa dalla m,assa combattiva del Partito Socia– lista. E il Partito deve anche volere che una adatta maggior disciplina non renda frustraneo il suo sforzo creativo di un solido organismo di classe per la più dur,a oattaglia. Il che vuol dire che, ·nelle prossim~ elezioni gene– rali, tattica intransigente e disciplina, e la loro sin– oera acoettazione da parte di uomini veramente com– battivi, importano assai più della enunciazione pro– grammatica delle riforme non frammentarie e delle critkhe sostanziali, su cui impegnare la battaglia. Ai quasi cinque milioni di nuovi •elettori sarà me– glio far poche promesse e prodigare esempio di. con– sapevolezza: da oggi comincia una novella istoria, e sarà storia di dura, lenta, tenace· conquista, non di improvvisati assalti, o di abili patteggiamenti. Questi militi nuovi del grande esercito, e i socialisti che questo esercito debbono render fo.rte e guidare, non hanno di ·che imbaldanzire: la via è Jurig-ae· giova prepararvisi severamente, concordemente, senza in– composte frettolose speranze·- ma con fede incl'olla– bile.

RkJQdWJsaXNoZXIy