Critica Sociale - XXII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1912
CRITICA SOCIALE 153 La Commissione non lo accettò, sebbene in Parla– mento sia di prammatica che un invito a studiare, essendo per lo più sinonimo di .un invito a non con– cludere nulla, non si ricusa mai... M-a, stavolta, il mio invito poneva allo studio il termine fisso' <li una -settimana; ossia esigeva che _si venisse a una conclu– sione. BERTOLINI. Io ho studiato senz.a l'ordine del giorno. TURATI. Avrete stu<li_ato, non ne dubito, ma avete , studiato con la pregiudiz.iale di ricusare il principio 1 della votazione meccanica. II che equivale a- ~on -stu- diare affatto. · Oggi adu.nque propongo un altro ordine del giorno, che è àncora più pratico, perchè è largo come la miserifordia divina, adattabile a tutti gli usi come un plaid <l'alpinista; che affaccia tutte le ipotesi e si concili,a con tutte; sempre, s'intende, a favore della votazi,one meccanica. In esso io prevedo che la Ca– mera voglia adottarne il principio fin da questa di– scussione; oppure che esso possa, in seguito al "pa– rere favorevole di, una Commissione competente, no– minata dal Governo, formare oggetto di altro disegno di J.egge :e tornarci davanti' più tardi. Più tardi, ma sempre in tempo. Al quale proposito, debbo combattere ,u·n pregiudizio molto diffuso: che, cioè, per decider~ questa questione dei mezzi me,c– ooni,ci, occorra un tempo indefinito, dovendosi indire concorsi, interpellar-e corpi tecnici, scientifici, acca– demici, ecc. ecc. Sarà effetto della mia ignoranza; ma io penso che, -in 48 ore, tre tecnici di valore e qualche accorto par– lamentare, uniti in Commissione, possano d,ecidere questa semplicissima questione ·che è la sola essen– ziale in questo momento: è possibile, allo stato ·at– tuale della scienza, avere un mezzo di votazione mec– canica, che risponda sti requisiti di semplicità, .resi– stenza, sicurezz.a vÒluti? Le modalità secondarie si potranno studiare in seguito. Se i tecnici ci rispondono di si, che è certamente possibile (e questa risposta, i,ipeto, ce "Ja possono d-are in 48 o-re), per me l,a questione è risolta. E io non ho proprio alcun dubbio sul tenore della rispo– sta. Me ne appello al collega on. Ancona, che è pro– fessore <li meccanica, e a qualunque altro sia qui, non affatto digiuno di questi argomenti. Ad ogni modo, poniamo pure che il responso non ci venisse che durante le vacanze autunnali. Non sa– rebbe troppo tardi. Salvochè !'on. Giolitti non medi– tasse, ne.J segreto del suo senno politico, di non con– vocarci più, neppure a novembre ... GIOLITTI. Non si può: ci voglio.no trecento giorni a fare le liste. TURATI. Neppure .io_credo che ella pensi a co– testo. Ma, siccome, se ella, on. Giolitti, .invece vi pen– sasse, si guarderebbe bene dal dircelo ora, cosi la sua attestazione, me lo consenta, non ha eccessivo valore: Se, dunque, la Camera dovrà riconvocarsi a novem– bre, ci sarebbe ancora tempo d'avanzo per provve– dere. ·P,erchè io capisco la preoccupazione dell'on. Gio– litti, che vuole avere la 1-egge approvata definitiva– mente in questi due mesi, appunto perchè resti il tempo per tutte le operazioni preparatorie, compila– zione degli elenchi, delle liste, decisione sui recla– mi, ecc. Ma tutto ciò che concerne il sistema <li votazione, se piuttosto si debba votare con la scheda e coll'urna o con uria macchina; tutto questo basterà che sia de– finitivo qualche mese prima delle elezio~i, e abbiamo tempo a pentirci e a mutare quante volte vogliamo. Suppongo che il .Governo interpelli alcuni valenti tecnici dell'artigli-eri-a di marina e del genio militare; e avrà subito un responso decisivo. Io, ad esempio, questa inchiesta l'ho fatta già per conto mio, rivol– gendomi in· via amichevole a un valoroso teci1ico, costruttore meccanico del Regio ufficio centrale di meteorologia e geodinamica; non ne faccio il nome, per ragioni di delicatezza, e anche perchè; avendo egli esaminato una delle· macchine esposte oggi nei locali della Giunta per le eJ.ezioni, non voglio aver raria di fare la réclame a un tipo speciale di mac– china. Ma ho qui la risposta, ed è tale che non la– scia il menomo dubbio sulla possibilità di risolvere oggi il problema nel modo più semplice ,e più sicuro, coi soli elementi di quella meccanica che era cono– sciuta anche nell'antichità. Se insisto a difendere la mia tesi, è anche perchè so di godere, •in questa materia, una superiorità in– discussa su quasi tutti i mi-ei _colleghi, e per doppio · motivo. Anzitutto, p-erchè sono un incompetente, un asino perfetto in fatto di meccanica; se fossi un in– gegnere, mi si potrebbe sospettare di avere delle am– bizioni o dei preconcetti scientifici. (Ooh! Ooh! - Commenti). In secondo luogo, credo che tutti mi re– putino anche un vero buonanulla come uomo di af– fari; posso quindi, senza destare alcun sospetto, scher– z.are io stesso sulle azioni di Compagnie per la fab– bricazione di macchine da voto, che intendo acqui– stare; s-e mi aocusassi da me stesso, nessuno mi cre– d-erebbe, ·e ciò mi dà un'assoluta immunità nel so– stenere la mia tesi. Dunque, poichè il sistema Salandra non è ancora pr-ecisato; poichè di altri sistemi, come quello delle. piastre affacciato dal senatore Roux, non è il caso neppure di discutere, perchè presentano ad occhio nudo enormi difetti e si confutano <la loro stessi; non rimangono sul campo che la scheda Giolitti e la busta Bertolini. Non ripeterò tutte le requisitorie fatte contro l'una e contro l'altra. Ripeto che a me basta di stare a vedere questi due arnesi antagonisti divorarsi fra loro, finchè non ne rimarranno che le code rispettive. La scheda ufficiale dell'on. Giolitti prima ma- niera. - Candidature . ufficiali e limitazione del numero dei candidati. Dovrei forse · accanir.mi contro la scheda Giolitti? No, certamente; basterà ricordare la relazione Ber– tolini e il suo discorso di sabato, allor-chè si è chiusa la discussione generale; basterà ricordare che l'ha rinnegata lo stesso suo padre legittimo, !'on. Giolitti. GIOLITTI. Era un figlio adottivo. (Si ride). BERTOLINI. Perchè !'on. Giolitti l'aveva pres~ dalla Relazi-one della Commissione precedente. TURATI. Tutti i nostri figli sono un po' adottivi. (Si ride). Questo non diminuisce il nostro dovere e il nostro affetto. Ad. ogni modo credo che !'on. Giolitti farà bene (e certo egli non ha bisogno del mio consiglio) a non innamorarsi troppo della nipote. (Ilarità). Io non voglio fare il tiro all'on. Giolitti di leggere periodi, nei quali, a pagina 53 della sua Relazione *
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