Critica Sociale - XXII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1912

152 CR1t1CA SOC1AU'. Direttore, da Roma. Malgrado il ritardo tica non ce l'ha ancora mandato. Ci vendichiamo riproducendo il suo della Cri– discorso (17 maggio). dalle bozze uffioiali. i.A c. S. Una battaglia da vincore. TURATI. ... Dunque, on. colleghi, secondo parec– chi, e in particolare secondo l'on. Sonnino, io sarei, in questo momento, colui che f.a u_n discorso come semplice esercitazione retorica, con la convinzione di farsi onore e divertire i colleghi; o tutt'al più, come disse l'amico Pantano, parlerei perchè bisogna pur cominciare a sostenere un'idea, anche se si è convinti che fruttificherà soltanto in un avvenire lontano. Sarebbe come se oggi, per esempio, facessi un bel discorso a favore del collettivismo. La mac– china per votare sarebbe, nella procedura elettorale, quello che il voto alle donne era nella parte del di– ritto: roba di cui si parla per i nostri figliuoli! Io ho una convinzione opposta. La questione è im– matura, ha detto !'on. Sonnino. Ma non ho capito bene che cosa nel suo conéetto sia immaturo; se la meccanica, o noialtri. In realtà, si proclama sempre ·immatura una c;osa quando o non si può averla o non la si vuole. Allora si dice: non è ancora il mo– mento. Ma il momento per se stesso non esiste; il momento, propizio o sfavorevole, lo creiamo· noi, anzi siamo noi stessi. Se potessi con un incantesi– mo mettere d'accordo con me !'on. Giolitti ,e !'on. Ber– tolini - ma forse anche basterebbe !'on. Giolitti - ,ecco che il momento sarebbe propizio e la questione diventerebbe subito arcimatura per la messe. La maturità è dunque una cosa molto relativa. Ma che cosa v'è di maturo iri questa questione? È ma– turo la busta Bertolini? È matura la scheda Giolitti? È 'ciò che vedremo. Io dunque insisto nella mia campagna, non per ostinazione platonica, ma perchè è una battaglia che si · deve vincere. Due formidabili alleati. Intanto, la vittoria è certissima dopo il primo -espe– rimerito elettorale, se lo farete coi sistemi del di– segno di legge. Ma io spero che non vi sia bisogno di aspettare lo scandalo per aver ragione; spero di vincere prima. E ciò perchè ho nella lotta due al– leati formidabili, che lavorano per la mia causa. Anzitutto, il tempo, ·che è quèl gran galantuomo, che tutti sapete. Dieci giorni fa, non v'erano tre colleghi disposti ad accettare sul serio il principio meccanico della votazione. Ieri l'altro, tutta l'Estre– ma Sinistra, un'adunanza con oltre 60 deputati pre– senti, si pronunciò unanime per la preferenza da darsi alla macchina sulla scheda come sulla busta. E,· ogni giorno che passa, sono nuovi proseliti, come per generazione spontanea. Di avversarii non vi sono se non quelli che giudicano a priori, che non vo– gliono vedere, che si fanno della ostilità alla mec– canica una specie di pregiudiziale, come i cattolici del catechismo, fuori del quale non è salute. Ma, se si riesce a tirarli a vedere; si convertono anche loro. L'altro mio formidabile alleat9 sono gli avversarii medesimi. Essi, sostenendo gli uni la busta contro la scheda, gli altri la scheda contro la busta, lavo– rano assiduamente e efficacissimamente per la mia tesi, senza rendersene conto. Io non avrei che da sta,re alla finestra a vederli battagliare, per poi aver vinto sulla loro reciproca disfatta. Finora, su questo tema del modo di votazione, udimmo tre oratori: tre campane, i cui suoni si eli– dono a vicenda. Il primo, !'on. Sonnino, ha parlato per la busta contro la scheda ufficiale; il secondo, !'on. Pantano, per la scheda ufficiale contro la busta; il terzo, !'on. Salandra, contro la busta insieme e contro la scheda. E questi, come ha dichiarato, ed è la verità, non ha fatto un discorso di partito, tanto è vero che ha lasciato più isolato del solito !'on. Sonnino. (Si ride). Inoltre l'on. Salandra è precisamente uno- speciali– sta della materia: egli professa all'Università il di– ritto amministrativo; è dunque un competente ed. un tecnico, starei per dire un perito giudiziale sul– l'argomento; ed· è anche un uomo di spirito, il che non guasta. , Io dicevo l'altro giorno, con una fros-e sintlltica, che anticipava un po' paradossalmente ]'evoluzione delle cose : « la busta ha ucciso la scheda, e ora la scheda si vendica uccidendo la busta». È quello che sta rapidamente àvvenendo. Fra qualche giorno d-0- vremmo essere a questo: che i fautori della scheda· e quelli della busta si faranno equilibrio; non avremo alcuna soluzione decisamente prevalente. Perchè quella dell'on. Salandra nòn è una soluzione... Egli si di,chiara -enormemente perplesso. Tanto che aveva proposto di rinviare ogni cosa alla Commissione, per– chè « maturi meglio i suoi incombenti », come si dice iri gergo curialesco. Poi la sua perplessità crebbe a· tal punto, che egli si sentì perplesso anche sulla sua stessa perplessità, e ritirò l'ordine del giorno. . Quando tale stato d'animo sarà più diffuso - e l'at– tenzione che tutta la Camera prestò all'on. Salandra sembra auspicare che questo avverrà - nessuna delle due tesi in lotta potendo prevalere, sarebbe il mo– mento pel senso comune, che fu già caposcuola, di saltare in mezzo e di avere il disopra .... Ho nominato la busta Bertolini: ma avrei dovuto parlare al plurale. Infatti la busta Bertolini è tutta una serie; -essa è già, se non erro, aUa quarta sua in.carnazione: l'ultima sta ancora nel sacrario dei suoi studi, perchè egli l'ha annunciata, ma non l'ha fatta ancora distribuire ... BERTOLINI. Il suo v.antaggio è questo, che, mu– tando forma, resta sempre quella. (Si ride). TURATI. E.voluzione davvero prodigiosa! Ad ogni modo, per giudicare anche di questa sua permanente identità nella continua varietà, qualità che ha del di– vino, bisognerebbe poterla vedere. Avete detto che non vi potete pronunciare a favore del sistema mec– canico finchè non avrete sotto gli ·occhi quella d.ata inacchina, un tipo unico e, definitivo. Questa pretesa è assai più legittima se si trotta di una busta, 'nella quale è evidente che la forma e, la sostanza sono più strettamente fuse che non in un congegno di acciaio. Non sapendo dunque, in sostanza, come sarà la sua busta del domani e del posdomani, on. Bertolini, an– che di essa non si può affermare che abbia tutta la desiderabile « maturità ». ' Studiamo,•almeno, la questione ! Nella discussione generale avevo presentato una specie di sospensiva - limitata a questo tema del modo di votazione, e a brevissima scadenza - che invitava la Commissione a ristudiare l'argomento e a riferire di nuovo.

RkJQdWJsaXNoZXIy