Critica Sociale - XXII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1912

CRITICA SOCIALE 151 che si potesse definire come un diritto di statistic;i, tanto per attenuare questa grossa spesa, che viene indubbiamente a ricadere sul bilancio, sotto una forma od un'altra; ma, nelle proporzioni qui proposte, mi par difficile sostenere che una parte ,della tassa non vada a pesare sullo stesso emigrato, Se non rrii si prova che tutta la somma viene necessariamente a ri– cadere. sul vettore, e non sull'emigralo, non ho cuore di mettere una tassa su quei poveri cenci». La prova non è stata ancora fornita; anzi lo stesso Commissariato dell'Emigrazione ammetteva, nell'ulti– ma Rei-azione presentata dall'on. Luigi Rossi, essere innegabile che « in molti casi e in parte, se non nella sua misura integrale, la tassa finisce per ripercuotersi sugli emigranti ». I poveri cenci dunque pagano tutte o quasi tutte le spese fatte per tutelarne l'esodo. È giusto? È umano? A parte, !,a questione costituzionale prospettata dal– l'on. Sonnino, altra ne esiste di maggior portata. L'e– migrazione, vasto fenomeno di valor,e nazionale, tra– scende, nelle cause e negli effetti, gli interessi della classe degli emigranti, per investire quelli dell'intero 'paese. L'intero paese ha tornaconto a facilitare l'esodo della soyrapopolazione; ha tornaconto a far si che questa sovrapopols.zione non vada pel mondo igno– rante, sudicia, stordita, a disonorarne il nome; ha tornaconto che all'estero trovi lavoro a buone condi– zioni, per accrescere sempre più le rilevanti somme che annualmente vengono in patria e che avvantag– giano tutti, a cominciare dallo Stato. Considerata an– che l'emigrazione - come alcuni la vogliono conside– rare - una iattura o una peste, quando mai è avve– nuto che un _paese si sia curato di simili malanni ge– nerali a spese delle vittime? Ma l'ingiustizia più grande non è questa. Una più stridente è che gli emigranti transoceanici (in massi– ma parte meridionali) paghino anche la tutela degli emigranti europei (in massima parte settentrionali). Infine, enorme i,ngiustizia, non voluta dalla legge, ma imposta dallo spirito parassitario che sempre più in– cancrenisce la nostra vita politico-amministrativa, è che gli emigranti paghino, come s'è visto, oltre e più che la loro tutela, la tutela, l'assistenza, l'aiuto per coloro che non sono emigranti. Un articolo di Giovanni Prez·iosi nel « L'Italia all'e– stero» del 1° maggio mette in luce a questo proposito come gli Uffici legali all'-e.stero, istituiti co.Jfondo del– l'emigrazione per proteggere gli emigranti in oasi di infortunio sul lavoro, servano più che altro a trattare le questioni legali che· sarebbero di esclusiva compe– tenza dei Consolati, senza discriminazione di materia, di stato e di condizione economica di persone. Ripor– tiamo un esempio. Durante il 1908, il « Legai Bureau» di Filadelfia (istituito ,come sopra) realizzò e trasmise nel Regno 400.000 lire, di cui 190 mila rappresentavan·o liquidazioni d'indennità per infortuni, salari arretrati e altri titoli relativi a contratto di lavoro, e il rest~, cioè più della metà, rappr-esentavano somme realizzate e trasmesse per successioni, riguardanti tutti gli ita– liani all'estero (anche i milionari), e quindi di esclu– siva competenza del Consolato. Giustamente osserva il Preziosi: .« Se Ef!i Uffici di consulenza legale pagati col fondo dell'emigrazione devono perdere la loro caratteristica di organi per la protezione esclusiva degli emigranti, perchè non devono essere interamente pagati su quel fondo anche i servizi di leva, quelli per la ricerca de~li italiani all'estero, per i rimpatrii, per le scuole e via dicendo? In questa maniera, tutto il servizio con– solare verrebbe a gravare sul fondo dell'emigrazione, il quale non si sa perchè non dovrebbe· pagare anche gli stipendi e gli assegni dei RR. Consoli ». Che il Preziosi dia tempo al tempo, e il Governo non si farà scrupolo d'arrivare dov'egli Ìeme. Per le scuole già s'è detto. Vanno aggiunte, come altro esem– pio, le spese di pubblica sicurezza nei porti d'imbarco, anch'esse appioppate allo stesso fondo. Il qual fondo - si dice - ha un avanzo di oltre dieci milioni. Oh anima profeticà dell'-on. Sonnino! I danari abbondano e la Cassa speciale consente di usarne incostituzional– mente per altri scopi, senza che il Parlamento ci badi o se ne avveda. L'onestà politica imporrebbe invece· - giacchè la vergognosa tassa sugli emigranti è per ora superflua - di sospend·e·rla o di ridurla. Ma, del re– sto, è proprio vero che -i danari abbondano? Il ,Com-· missariato dell'emigrazione ha dunque• già esaurito il suo còmpito? O non gli rimangono da affrontare e da risolver-e altre gravissime questioni alle quali non ha neppure pensato? È quanto vedremo in un prossimo articolo (1). PETER -AUGEN. (1) Arllcoio· che attendiamo con desiderio, anche perchè chi còmplla questa Rivista ehbe già ripetutamente, In varie sedi, a stimolare Go• verno e Commlssarlato ad allestire un programma organico dell'opera di tutela dell'emlgrazlone - all'lnfuorl e al dl là della dlsclpllna del noli e della vlgllanza sul trattamento di bordo - solo In rapporto 111 quale programma sl potrebbe decidere 11· da lare! circa l'avanzo del fondo per l'emlgrazlone e la sua destinazione ·- mentre la pura e sempllce abollzlone del medesimo è probabile che togllerebbe dl mezzo, a prt01·1, la posslbilltà dl qualunque azione è di qualunque programma, e li denaro fin qui accumulato non è certo che verrebbe megllo lmplegàto dl quel ohe ora Io sl lmpleghl. (Nota della CRITICA), LAMECCANICA DELLA VOTAZIONE E LAVOTAZIONE M CCANICA nella discussione alla Camera su l Riforma elettorale Dunque, nella discussione, il princ1p10 dell'allar– gamento del voto è passato all'unanimità; è passato nella forma e nei limiti voluti dal Presidente del Consiglio. Rejetto il voto agli analfabeti non tri:m– lenni, che non abbiano servito « sotto le bandiere»; è un omaggio alla guerra africana. Rejetto il voto alle donne; altro omaggio come sopra; le donne non sono soldati. Rejetto anche il principio della rappresentanza proporzionale. Intatte ed intangibili le circoscrizioni elettorali, malgrado le differenze divenute enormi da Collegio a Collegio, e malgrado il precetto dello Staluto del Regno che impone la revisione decennale. ·Immutata la materia delle in– compatibilità parlamentari, ma'lgrado il viluppo in– finito di questioni e di assurdità che ha generato e che genera, e malgrado un ordine del giorno im– pegnativo della Camera, che ne prometteva la ri– forma. E, in sostanza, più che a tutte coteste questioni di principio, la Camera sembrò appassionarsi alla que– stione pratica - per moltissimi, la sola pratica ... e decisiva - circa il meccanismo della votazione. - Busta ufficiale o scheda ufficiale? - Macchina! - rispose unanime l'Estrema Sini- stra, nelle sue private riunioni. Ma è sorto l'on. · Giolitti e ha fatto un semplice cenno: « niente macchina!». ·E allora anche l'Estrema Sinistra fece ... macchina indietro. Attendevamo un articolo in proposito dal nostro

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