Critica Sociale - XXII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1912
148 CRITICA SOCIALE e l'influenza dell'Università, sostenuto specialmente da studenti della Galles del Sud, ha assolta apertamente questa funzione. · "La seconda influenza in azione è illustrata appunto da questa istituzione, ed e t'attiva, sistematica e inces– sante seminagione dette dottrine socialiste: anticapita• lismo, lotta di classe, diritto all'intero prodotto del la– voro e così via. L'aspetto superficiale di una profonda e scientifica precisione, presentato da queste ·dottrine, è un'attrattiva pei giovani intelligenti, abbastanza istruiti per dare un obbiettivo alla loro ambizione. "La terza influenza è lo svanire della fiducia nell'a• zione politica, dovuto al fatto che il Labor Party non corrispose alle ardenti speranze, che, al pari di altri partiti politici, ma in grado più elevato, esso accende senza posa per assicurarsi i voti nelle elezioni. "Una quarta influen,za è l'organizzazione delle masse operaie in as&ociazioni sempre più ampie, e una quinta è la loro immunità di fronte alla "legge. ,, , Non si poteva fare un più vivo e più autorevole elo– gio, da un giornale conservatore e fermamente avver– sario come il Times, alla propaganda e all'azione socia- lista e alla organizzazione di classe. · Ma fermiamoci - chè più ci interessa - alla seconda causa della diffus\one del socialismo, che ha per sucii organi il Ruskin College primll e il Central Labor Col– lege poi. Che cosa sono essi? Il Ruskin College è una specie di Università operaia, sorta sul margine della grande Università di Oxford, dove le Tr.ade Unions mandavano, e in parte mantene– vano a loro spese per uno o due anni, i loro soci più intelligenti e più promettenti, perchè si approfondis– sero nelle discipline ·che potevano metterli in grado di dirigere con maggior competenza e capacità la loro Unione di mestiere. Quivi essi seguivano corsi di Rtoria generale, di eco– nomia, di storia del movimento operaio, e così via, con lezioni orali e temi scritti. Qualche ·cosa di simile si è cercato di imitare nella Scuola dei "Periti del lavoro,, ed ora " Scuola d'appli– cazione ,,, della Società Umanitaria di Milano. Ma nel Collegio di Oxford non parve ad un gruppo di studenti che, tra la Scuola e il movimento operaio, vi fosse quella intima connessione che essi desidera– vano; ed, avendo nel 1908 9eliberato di pubblicare una Rivista mensile, ed essendo stato licenziato dal Comi– tato esecutivo del Collegio il prof. Hird che ne era il direttore, essi, nel 1909, fecero sciopero, ed organizza– rono una loro ScuoÌa a parte, prima ad Oxford, poscia a Londra, la quale è, appunto, il Central Labor College. "Noi- seri ve, nell' International Socialist Review (apri• le 1912), l'organizzatore del Collegio, il Sims - abbiamo basata la nostra propagandasullalotta di classe; abbiamo dichiarato che l'economia marxista è la sola economia per il lavoro, e abbiamo proclamato che la storia è una successione di conflitti di interessi basati sul modo prevalente di produzione. L'istruzione è indubbiamente necessaria ai lavoratori, ma non ogni educazione; deve· essere una sp~ciale educazione, diretta a un particolare scopo, a compiere la loro emancipazione. L'istruzione universitaria nelle scienze sociali è fatta nell'interesse della cl~sse padronale. Il Central Labor College, ricono- . ~cendo 11carat_tere ~i classe dell'istruzione in questo cam;io, 1~segnal_a sociologia, la storia e l'economia dal punto di vista dei lavoratori, e, come l'Università è diretta nel senso della classe padronale, così l'istruzione della classe operaia deve essere diretta dai lavoratori. Ecco la ra– gi~ne della fondazione del Cen/ral Labor College. Con dei leaders operai, " onorati , da " gradi univèrsitari e da altri simboli dell' "istr~zione capit~listica come nell'O~f01·d . College, _la nostra propaganda inco~trava poca simpatia e provocava un certo antagonismo tra i rappresentanti operai. Ma il nostro successo nelle file è stato fenomenale, tenuto conto che i nostri sforzi sono stati sminuiti dalla mancanza di fondi e che ab– biamo dovuto contare suì contributi volontari dei no- stri amici nelle varie parti del paese. . " Ora abbiamo 20 studenti nel Collegio, che è sostenuto da sette Ti·ade ·Unions. E, poichè ormai siamo sicuri dell'avvenire, possiamo procedere a una propaganda più sistema_tica e permanente, e questo è ciò che occorre per asswurarci un adequato appoggio delle ']'rade Unions e delle organizzazioni socialiste. Fortunatamente, nel momento presente, lo spirito delle masse è favorevole alla pr?paganda e Marx è un ottimo alimento per la formazione dei rivoluzionari. ,,. E la constatazione del Times dimostra che non hanno torto. * * * E questo e, mvece, il nostro torto: di avere dimenti- cata la propaganda, e, prima ancora, lo studio della teoria sociali_sta, della economia marxista, la prepara– zione dei propagandisti, disseminando invece, attenuando, ' disperdendo le energie migliori 'in una serie di altre istituzioni di coltura, di elevamento, sia pure, del pro– l~tariat~, ma dove manca l'anima, la fiamma, il sale della critica e della idealità socialista. Le .Università popolari, le Scuole del!' Umanitaria, le Biblioteche popolari, sono tutte bellissime cose, ma nelle quali, in omaggio alle molteplici fonti dei sussidi e dei contributi che alimentano quelle istituzioni, si ha il pudore, diciamo meglio, la lealtà, di osservare, anche . da socialisti dirigenti o insegnanti, un agnosticismo, una neutralità, che finiscono per· condurre le menti, nelle quali lo spirito critico è poco esercitato, per man– canza dei riferimenti e degli addentellati alle condi– zioni: reali e attuali della loro classe, o all'indifferentismo quietista e accomodante collo -stato attuale, o a· queila vernice di coltura enciclopedica, a quella presuntuosa sicumera, che costituisce il primo gradino per passare, se non materialmente, spiritualnient<', dalla propria classe a quella superiore, cioè a quella antagonistica. Ora il còmpito, anzi, ìl dovere 'dei socia,listi è di sve– gliare le coscienze dei lavoratori per farne ·dei socia– listi, di interpretare giorno per giorno i fatti economici al lume delle teorie che pi;epar~no la classe lavoratrice alla comprensione della sua funzione e del suo avvenire; Facciano pure le istituzioni ~gnostiche dell'agnosti– cismo; i socialisti debbono fare del socialismo. In Italia, presi da una febbre di azione pratica che disperde le energie in mille ri volì, di azibne, di studio non se ne fa. In Inghilterra, l'abbi'am visto, se ne fa, e con quali risultati l Negli Stati Uniti, il Lyceum Lecture Bureau della Socialist Party ha tenuto 1660 conferenze, in,. 312 19- ' calità, a un complesso di circa 600.000 uditori, vendendo 2 milioni di pubblicazioni e incassando più di 300 mila lire. A Parigi, durano tuttora le lezioni della " Scuola dei propagandisti ,, ; a Vienna, come a Berlino, si rin– novano ogni anno i corsi di lezioni organizzati dal Par– tito socialista; a Bruxelles, vi è una fervida ripresa dell'azione educativa, e la " Maison du Peuple ,, sta per raddoppiare la mole dei suoi edifici per collocare le sue Scuole e la sua Biblioteca. Che ha fatto, che fa il Partito socialista italiano? L'azione pratica si riduce a un puro tecniciemo cieco, e angusto nei suoi effetti se non lo illumina e non lo guida un'idealità suprema, un fine ultimo e lontano, ma fortemente consaputo. e voluto. Fine ed idealit~, che solo i principi fondamentali della dottrina, sia pure discussi e riveduti al cimento dei fatti, tenuti dinnanzi agli occhi della mente, volsarizzati, illustrati alle masse, . conservano intatti ed efficienti e fecondi.
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