Critica Sociale - XXII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1912
CRITJCA SOCIALE 171 fra mezzadri ·e braccianti, e sostennero il diritto di "..ietare ai pochi mezzadri cosidetti " rossi ,, di ri– correrà alle trebbiatrici dei braccianti cosidetti "rossi,, e solo in via di concessione ammisero che i mez– zadri cosidetti " gialli ,, potessero servirsi delle proprie, risultò chiaro che coloro, i quali avevano impegnata la battaglia, non solo si erano dimenti– cati .di preventivare una forza di fondamentale im– portanza, ma, avevano proceduto in una direzione opposta a quella che il ragio1,1amentoavrebbe do– vuto suggerire. · Prima di accendere il dissidio fra mezzadri e braccianti sulla proprietà e sull'uso delle trebbia– trici, e poichè in ogni caso la. trebbiati;ice doveva essere chiamata nei singoli poderi pel ·tramite· del mezzadro, avrebbe bisognato accertarsi se e come il proprietario poteva limitare la libertà di scelta del mezzadro stesso, e fare, in caso affermativo, opera concorde per diminuirne od eliminarne la resistenza. Essendosi agito in senso coritrario, è accaduto quello che doveva accadere: la divisione fra le diverse ca– tegorie dei lavoratori dei campi, e fra le varie schiere di una stessa categoria, non ha .fatto altro eh.e accrescere la forza dei• proprietarì a ·danno di tutti. (Continua). ANTONIO GRAZIADEI. L.AfILOSOfl.ADI · ENGELS Un apprezzato cultore di stori'a della .filosofia si é proposto di illustrare tra noi in una serie di Saggi il per.iodo filosofico post-hegeliano nell_esue attinenze colla dottrina del materialismo storico, che non è soltanto una speciale veduta della storia, sì anchè una intuizione generale dell'universo. ' Di questa dottrina si ocçuparono malauguratamente numerosi glossatopi superficiali e unilateral-i, i quali 1 1gno,rando spesso la produzione filosofica dei due -capi!\CUola,Marx e Engels, vi _addensarono sopra· un d,enso strato di interpretazioni erronee, che ne ce: !ano o ne deformano l'intima natura. Mettere a nudo il nucleo vitale de'i materialismo storico; togliere dalla circo-laz.ione ,alcune delle in– terpretazioni più grossolane; mostrare ·come esso sia sorto dalla matrice hegeliana e abbia affiorato nelle menti di Marx e di Engels, che, pur nella comune vita spirituale e nelle lotte assieme combattute-, eb– bero ciascuno una propria individualità; indicare, con esattezza e con diretta conoscenza delle fonti, -i punti ?i c?-incid~nza e di divergenza dei due maestri; porre m risalto ,11contributo personale di Federico Engels nella elaboraz:ione della dottrina, la quale si inqua– dra magnificamente- in una concezi<me idealistico-vo– lontaristica della vita e del mondò; tali, a un dipresso, sono stati gli scopi del prof. Rodolfo Mondolfo (va– loroso collaboratore di questa Rivista) nello scrivere il suo recente libro, ~he segnaliamo ai lettori (1). Il volume del Mondolfo è. indubbiamente un-0 dei migliori che siano stati pubblicati in Italia ·e sul– l'argomento. È profondo, -organico, saldamente conce– pito e condotto. ·1 ·capitoii si svolgonb in bella con~ [\essione logica e formano una lunga e compatta ca– tena, nella quale tutta la materia trova la sua naturale disposizione. Con esso nuovi fasci di luce son·o vera- (I) RODOLFO MONDOLFO: Il matertaiismo sto,·,co In Federicol!Jngels. - Genova, 1912, Editore Formlgglnl, · mente proiettati sopra la filosofia del comunismo cri– tico, attorno alla quale felicemente lavora il Mondolfo. Non è un libro ·di facile lettura (qualche digres– sione, qualche ripetizione potrebbero essere tolte con vantaggio); ma esso ci .porta direttamente nel cuore del pensi-ero ·mar~-engelsiano, ci insegna a compren– dere criticamente il socialismo e il movimento pro– letario; e, perciò merita di essere letto e meditato da chiunque non s'accontenti della politichetta quoti– diana e ami approfondire i problemi del socialismo, le cui -basi teoretiche sono pur sempre nella filosofia. Senza intenzione di fare un riassunto del grosso vo– lume, vogliamo tracciarne alcuni punti fondamentali, perchè i lettori possano farsi un'idea delle questioni,· che il Mond-01foaffronta, risolve o avvia alla soluzione. *** Un'opera filosoQca, la quale voglia studiare e ana- lizzare la formazione genetica -del materialismo sto– rico, non può astrarre dal problema della conoscenza, che, per la .filosofia è fondamentale. Il Mondolfo inizia pertanto la sua indagine del pensiero di Engels trat– tando della questione· gnose-0logica. Engels, osserva giustamente il Mondolfo, non ebbe chiara coscienza dell'importanza del problema gnoseo– logico e non seppe adeguatamente risolverl-0. Per la natura degli studi compiuti e delle ricerche personali, l'Engels, a differenza dal Marx, fu portato a credere che il problema: dell'essere e del divenire dovesse as– sorbire quello della conoscenza, e che la filoso.fia do– vesse risolversi ed esaurirsi nella scienza. La scienza positiva d-0veva annientare ed eliminare la « filosofia naturale ». Ma, non ostante egli considerasse i due metodi della scienza _e ~ella filosofia come opposti e contrad·dittorii, l'indole deile questioni, che s'era ac– cinto a trattare, era n-0n solo storica, si anche filoso– fica; di conseguen2:a, pur non riuscendo a dominare e superare il problema della conoscenza, egli non uscì dal dominio della filosofia. D-i quale filosofia? Era forse la filosofia del mate– rialismo naturaHstioo? No, di~ il Mondolfo. La concezione della vita e del– l'universo, cui Engels volle imporre il nome di scien– za, anzichè di filosofia, non era materialistica che nel– l'apparenza verbale. Come -il pe~siero di Feuerbach • non era materialistico che nella terminologia· e nel– l'abito esteriore, cosi la filosofia di Engels non è ma– terialistica cb:e a parole. L'essenza più riposta è ben ?i versa: per Feuerbach come per Federico En,gels, 11mondo della coscienza non è un puro {latus vocis di f_r-0ntea quello esterno; bensi la coscienza, la psiche (chiamatela come volete) è una realtà, una forza ca– pace di proporsi dei fini e di piegare ad essi i mezzi. · « Le impressioni del mondo esterno (afferma Engels nel suo libro sul Feuerbach) si riflettono nell'uomo come sentimenti, pensieri, -impulsi; determinazioni ~i volontà: in breve, come correnti ideali e diventano in ·questo aspetto, forze ideali». I risultati, ai ·quali ~ensier_o ed esp-erienza pervengono, i mezzi, coi quali 11pensiero opera, sono idee; sono, cioè, fatti di na– tura psicologica, intellettuale: la stessa natura fisica e la stessa materia esistono per noi, per la no~tra scienza, solo come idee. Ben lungi dal materialismo °:1eccanicisti~o, pel quale la coscienza è un semplice l'lflesso passivo del mondo ambientale, l'Engels opina - sia pure attraverso incertezze e incoerenze, deri– vanti ~al fatto di non aver risolto il problema gno– seolog1co - che la psiche sia una realtà ·irriducibile a fenomeno materiale, una realtà operante, a,ttiva,
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