Critica Sociale - Anno XXII - n. 8 - 16 aprile 1912

'118 CRITICA SOCIALE , getto Milleran~, il « mandato di pr_esei:tare ed esa– minare col Direttore generale tutti gh argomenti, relativi agli interessi matel'iali e professionali, col– lettivi degli agenti», affidato alla rappresentanza, è facile prevedere come possa risolversi in una so– lenne col'bellatura, quando non sia francheggiato da precise garanzie, che delimitino il potere della Direzione generale - oggi più sconfinato di quello della divina provvidenza - e che diano possibilità cli' ricorso ad un'autorità arbitrale contro gli even– luafr·diriz'zoni e le cantonale del Direttore generale, •umanamente possibili quand'anche la infallibilità cli lui si stabilisse per decreto reale. Il· papa del Va~ ticarto ferroviario -- nella sua pretesa di imparzia~ lità, · serenità ed onniscienza - farebbe altrimenti ·troppa allegra concorrenza a quell'altro, rappresen– tante quaggiù il Padre Eterno che è ne' cieli. Nè i fer,t·bvieri prenderanno sul serio le antiche favole del padrone filantropo, rimesse a nuovo con l'at– tuale cliché del « Direttore generale padre di fami- glia». 1 • Ci'b !lOi dicemmo fin dalle elezioni ·dei rappre~ :senlantr, quanhunque,· ,da taluno, che non ci intese o,ci vqlle fraihtende're, si, tentasse di gabellal'Oi •per degli ultra-entusiasti di un istituto, che - dicono -"Se• si 1·isolve. in erba· trastulla per le mass·e - 'dà però ai delegati la libera circolazione per tè ferrovie e qualche altro piccolo vantaggio perso– nale! · In ·verità, noi accogliemmo con gioia le rap– presentanze, non tanto ·per quel che erano - forse ,che ogni cosa non nasce debole e imperfetta? - ma p1H' quel·lo che possono divenire sotto la pressione tef)ace,,e! avveduta degli interessati. 1 i f·d · · « Io non mi illudo - opponevo, nell'Avanti! del 31 otlob'ré, al pessimismo dei dirigenti il Sindacato f~,:,r:~f!f:i -:--, su quanto p11;òvenire, p~r più o meno gr~~\~s.~ .. conce.ssione, dal)'.alto: spero e confido sol– _ tanto su quello che possono saper volere le masse. .? per Q~)~~topenso che le rappresentanze di cate- goria, anche cosi :rachitiche come ci sono state date posso_no avere. un 'importanza grande se vengano ac'. colte e raccolte con cosciente premura dal personale , organizzalo e ravvivate e sviluppate da esso col calore della sua fede è del suo volere ». _.Per misere che siano, esse sono già - è doveroso 1·1c~noscerlo .- più di quello che la nostra imprepa– razione meritasse: i fatti lo provano. E, se non altro,. esse hanno il merito non piccolo di porre sotto 1I naso del personale delle Ferrovie dello Stato 1 , i- _ì~.~~,'.1~:~r_i?to fin qui f_lell'~P..atiapiù inclegn~ 1 o .i_ a)c_~oliz7,c1lo · 1lu certo r1volu.z10nansmo .fat4o- 1 , cli 'f.,. ' ' I • I IL. I - ,I I l! ; '( una o plÌt categorie possono essere convocati dal direttore ,renerale per l'esame di argomenti d'Indole particolare alle categorie stesse ..... E Il Regolamento per l'esercizio delle funzioni della rappresentanza del personale- approvato con Decreto ministeriale del 29 ottobre 1911 - stabilisce (art. I): che le conrerenze sono plenarie, per l'esame degli argomenti d'Interesse generale, e parziali, per l'esame degll argomenti d'Interesse particolare di categoria, e vengono Indette e presiedute dal direttore generale o da chi per esso. Nelle conferenze non è ammesso l'esame degll argomenti che non siano all'ordine del giorno, argomenti questi ultimi che possono essere presentati tanto d'Iniziativa del direttore generale, quanto su proposta del rap– presentanti. Souo esclusi clall'esame gU argomenti che 11ou 1 ·tgua,·dano luteressl malel'lali o professlouall d'i>adole collettiva degli agenti, e quindi ancl•t ' reclami., lt istanze e gH argomenti in genere at carat– te,•e Individuale (art. 2 e S). 011 agenti poi, che desiderano far presentare all'esame della rap– presentanza argomenti Interessanti la co11etllv1tll, si rivolgono a1 delegato della loro categoria per la circoscrizione Jn cui risiedono. P -~•legato ne riferisce nl rappresentante della oategorln, al quale spetta giudicare se sin Il coso di richiedere al direttore generale oh.e \'argomento sia Iscritto all'ordine del giorno. nostra intima conoscenza - il problema della difesa diretta de' suoi interessi in confronto della buro– crazia. Noi speravamo - e speriamo ancora nonostante le prime prove - che i ferrovieri finiranno per con– siderare le loro rappresentanze di categoria come l'inizio di un faticoso lavoro di penetrazione vera– mente efficace e non come una inutile mela rag– giunta; e ci illudemmo - qui sì che abbiamo do– vuto ricrederci - che le nostre Organizzazioni - anziché abbiosciarsi nell'indifferenza e gettare, sul– l'istituto il facile discredito, si. valessero cli esso, come del primo spiraglio aperto nella roccia mono– litica dell'autoritarismo burocratico-feudale, per ten– tare risolutamente di allargarlo, fino a fo~vi pas– sare tutto intero il di ritto della nostra classe a intervenire con le sue rappresentanze in tutti' i Con– sessi amministrativi. Queste idee, integralmente accplte dalla Sezipne milanese della Unione Nazionale Impiegati .ferco– viarì, furono - per preciso incarico di essa - da noi. espo:;te nell'as~~mblea generale dej ferro– vieri milanesi, di tutte le organizzazip11i. ç .le -t~n– cle{\z~,.tenutas~ Ja .se1:a ciel 24 ottobre' 1911 P,er ini– ziativr1. del Sinclaca.,toferrovieri italiani. . In tale assemblea - che .ebbe larga eco sui quo– tidiani e lasciò lungo strascico di polemicl~e. -~, di vani tentativi d'accordi - sostenemmo la n'éces– sità di quattro modifiche fondamentali all'istituto . delle rappresentanze. , E cioè, a11zilullo, c)le esse energicameqle m~ras– sero a ottenere la trasformazione del loro mandalo strettamente consultivo in mandato deliberativo, con– quistando in qualche modo il car,attere e l'autorità di un istituto. arbitrale. Altrimenti, quando cozzino gli interessi del personale ferroviario con gli in– teres~i o le vedute- della Direzione generale, la di– scusswne non sarà che una farsa, e tutto il buon .volere dei rappresentanti, trafelati a dir di sì, po– trà sempre venir preso sollo gamba dalla volonlù contraria del Direttore, incaponito a far dir no . E l'adito resterà aperto alle violenze estreme che .si vorrebbero evitale, se non anche ,si troverà or– ganizzata a dirittura la turlupinatura permanente ciel personale, becco e bastonato. ·. La seconda proposta. tendeva a integrare logica– mente il funzionamento delle rappresèntanze, le quali, oltre che al centro - ove trattano gli inte– ressi generali di lutto il personale della Rete - ~lebbono _avere, per la stessa ragiqne per cui si è imposto Il decentramento amministrativo, e. tecnico per Compartimenti, una organizzazione· c:ircoscri– zionale dei d{llegati per la trattazione degli interessi . locali, collettivi ed individuali, degli, agenti . Le_ altre. dL\e n;i.odifichiy,. dj., TT'lil'.\or,, WlPAJ'kan~a, 1 si r~fe_nvanp. al nu~ero ecces!>1vo d1 cat~g.Qri«?, in çui, s1 e s~ric~olal_o 1I personale e al voto ,pluruno .per le elezioni c\e1 delegati; due disposizioni che sem– ~rano e~c?g,tale a bella posta per acuire le riva– lità ego1s~1che e meschine di gruppi e di gradi, e rendere .mconçludenti, addomesticate facilmente dominabili le rappresentanze. , ' Ma le nostre proposte ebbero la stessa fortuna del sef_lle della parabola evangelica caduto sulla dura pietra. 1 on solo non furono accolte dal ·Sin– ~a.calo f errovier~ italiani, che - fortunato lui - m molte delle più importanti questioni ultime ebbe a trovarsi in un mirabile e commovente accordo , c~>n la {?irezione generale - persino sulla esclu– swne de, rappresentanti del personale dalla Com– mi~sione pe_l riordinamento! - ma neppure dalla Unione Nf:Luo,:i11;le Impiegati ferroviarl. E pegg10 c1 incolse quando, con l'aiuto di amici çlel~gati, anche del Sindacato, tentammo la costi– tuz10ne. ciel « Comitato .esecutivo delle pelegazioni

RkJQdWJsaXNoZXIy