Critica Sociale - Anno XXII - n. 8 - 16 aprile 1912
CRITICA SOCIALE ,117 1·asa, da ricorrere all'afformazione della realtà autonoma della natura solo perchè ne risulti la realtà. autonoma dello spirito, inte~o quale principio di attività. Non posso qui diffondermi in una dimostrazione che ho data altra volta contro il Gentile (1): mi limito alla citazione di pochi passi caratteristici, tratti dall'Essenza del cristianesimo. "La sua realtà (del soggetto) dipende dalla sua at.ti – " vità; e l'attività non esiste senza oggetto, perchè " questo soltanto trasforma la semplice potenza in atti– ,t vità reale ,,. Perchè l'energia potenziale si attui, oc– corre che si senta limitata, stimplata, insoddisfatta: ecco la funzione della natura di fronte all'uomo. " La " coscienza del mondo è per l'uomo la coscienza della " sua limitazione; ma questa coscienza è in contradi– " zione con la tendenza della personalità a uno sviluppo " indefinito. " E ancora: " L'essere è il bisogno _assoluto " e l'assoluta necessità. Quale è il fondamento dell'esi– «·•stenza che abbia il sentimento di se stessa e della " vita? Il bisogno deÌla vita. Il mondo proviep.e da un '"bisogno, da una necessità, e in questo senso la ,neg!).– " tività, come dice la filosofia speculativa, il niente è "fondamento dell'universo, perchè la esistenza in ge– " nerale deriva da un bisogno, da ima mancanza,,. E la coscienza di questa· mancanza, teoretica e pra– tica a un tempo, è lo stimolo all'attività, ad ogni forma di attività: non produttrice del solo fare (come, sulle orme del Marx, dice il Colucci), ma del fare e del co– noscere a un tempo; anzi, generatrice del fare, in quanto è stata generatrice del conoscere, onde la· comunir:a– zione del pensiero è comunicazione dell'impulso ad operare, e si ha quella, che Feuerbach stesso chiama forza 1·ivotuzionaria della parola. La teoria, che si comunica colla propaganda (spiegherà poi Feuerbach nella lettera del 1843 al Ruge', diventa pi·axis storica. ~a tutta la storia nell'Essenza del cristianesimo è con!Jepita come una serie di lotte e successione di vit– torie sugli ostacoli: concepita cioè come superamento dialettico, che l'umanità compie, dei limiti e degli osta– coli, che si oppongono al suo indefinito sviluppo. An– che l'umanità, nel suo complesso, è una forza perenne di sviluppo: anzi, contrariamente a quanto dice Marx, l'uomo, per Feuerbach, nou esiste come individuo astratto, ma solo quale membro dell'umanità, nelle relazioni sociali: "la vita sociale soltanto realizza l'umanità.,,. Dunque dal Feuerbach il Marx attinge ben più che egli non dichiari nelle sue fainose XI Glosse: attinge niente meno che i fondamenti della fi,losofì,adella praxis. "'Ma:·èerto egli non si ferma qui: è suo·, tutto suo, il concétto della p1·axis che si 1'0vescia. L'umanità, nel Feuerbach, si sviluppa per l'impulso inesauribile del bisogno; ma il bisogno è per lni cosc:enza dei limiti che l'oggetto (natura) oppone all'uomo, .e che l'uomo tende in grado sempre maggiore a superare. Per Marx invece le condizioni oggettivè non sono soltanto quelle naturali, che possono costituire solo il punto di partenza della storia umana; sono anche i resultati della stessa attività umana, che si · consolidano in istituzioni, si convertono in forze che ·tendono a sopraffare il lorò produttore, a dominarlo, a convertire l'attivo nel pas– sivo. Così si sviega non soltanto lo sviluppo naturale dell'umanità, ma anche lo sviluppo storico della società. Il concetto del rovesciamento della 1waxis (mi sia le.cito citare da un mio libro (2), di cui la Cl'itica sociale {I) La fllos. del Fwe,·bach e le c,·ltlrlle del Mai·x (Culi. fllos., 190~). (2) li materl~Usmo sto,·lco ,,. F. Engels; Genova, Formlgglnl. diede già alcune pagine) è un perfezionam~nto della nozione feuerbaochiana del bisogno. Dove il Feuerbach, che si colloca ad un angolo visuale naturalistico, ·pone un rapporto fra l'uomo e il mondo estern·o, il Marx e l'Engels, che si collocano ad un angolo visuale storico, pongono il rapporto della attività successiva di fronte ai resultati dell'attività precedente: il rapporto· della praxis che si rovescia. L'effetto che si tra~forma in causa., il fatto storico che si tramuta in fattore di storia_ è sempre l'essenza del processo. Il resultato dell'atti– vità umana tende a di vantar condizione e legge della propria creatrice, il prodotto vuol quasi dominare il produttore: ma, a sua volta, questo attivo, che rischia di esser mutato in passivo, reagisce e supera le condi– zioni che tendevano ad imporglisi: se non che viene, con l'opera sua medesima, .a creare nuove condizioni, che tenderanno a dominarlo, e contro le quali l'attività successivll. dovrà rovesciarsi. La praxis che si rovescia è dunque il bisogno, trasformato di fatto naturalistico in fatto storico. Sotto questo rispetto, abhi11mo· un ritorno a· Hegel: perchè il Feuerbach, secondo ebbe a scrivere l'Engels, sul terreno della storia si trovava quasi in terra inco– gnita. Marx ritorµa allo storicismo hegeliano. E vi · ritorna in quanto il rovesciamento della pi·axis spiega non soltanto il conflitto dell'umanità complessiva contro le condizioni esteriori della sua vita, ma anche quei conflitti che risultano dalla attività sociale e <)alle lace– razioni che nel seno della società gli uomini stessi sono venuti a determinare con la loro attività storica. La lotta delle classi' restava inintelligibile al Feuerbach, che col suo umanismo veniva a generare il socialismo dell'amore di Hess e Griin: nel Marx appare il fatto centrale della storia, perchè forma essenziale del rove– sciamento della praxis. R. MoNDOLFO. Al p1·ossimo numero: Il socialismo di Marx di TULLIO CoLUCCl. 11 possibile embrione di una grande conquista (Aproposito delle "rappresentanze di categoria" dei ferrovieri) VIII. ,LI! rappresentanze dic tegoria nen· Amministrazione .ferroviaria:, ti~ che sono eciò che dovrebbero essere. Le rappresentanze del· persona)e ferroviario - così come furono istituite da noi con la legge 13 aprile 1911, n. 310 - sono inclubbiarµente una ben piccola cosa (1). In tale plagio raffazzonato del pro- {I) L'art. 12 della legge dice: • È Istituii.o. una rapp,•eseotanza del personale app!<rtenente _àl- 1' Amministrazione delle Ferrovie dello stato, col mandato di presen– tare ed esaminare col dh·ettore generale tutti gli argomenti relativi agli Interessi materi.ali e pro!essl_onall, collettivi degli agenti. " A tale elratto Il personale stabile e In prova, eccetto quello del primi due gradi, è diviso In -categorie, ognuna delle quall ha un rappresentante ed un supplente, da eleggersi !ra Il personale In at– tività di servizio della categoria stessa. " La nomina del rappresentanti ha luogo me~lante elezione In doppio grado con voto plurimo a seconda dell'anzianità. " I rappre,entantl si riuniscono lo conferenza plenaria col dlret• tore generale due volte al!Ynnno. " Indipendentemente dalle conferenze plenarie, I rappreaentantl dl
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