Critica Sociale - Anno XXII - n. 7 - 1 aprile 1912

CRITICA SOCIALE 111 zionale che era loro offerto. I Sindacati particolar– mente videro jn esso un'insidia, una rninaccia alla loro libertà e alla loro influenza. Invano la· Relazione del · Ministro s'era sforzata di dimostrare che, al contrario, la nuova legge, fa– vorendo il contratto collettivo e la discussione degli interessi .corporativi da pari a ,pari coi padroni, consacrava ed avvalorava l'azione sindacale, alla quale schiudeva nuove vie di esplicazione pacifica e feconda. I preconcetti e il misoneismo ebbero il dis_opra. .. · Vinto alla Camera, ma convinto tuttavia che il principi o ,da lui' proclamato fosse degno cli una gran.de politica di rea.lizzazione democratica, Mil– lerancl - salito, dal 1899 al 1902, al Dicastero delle P9ste e dei Telegrafi - lo applicava a quel perso– nale, àmmonendone i rappresentanti, nella loro prima riunione, che, solo con la più sincera e con- . corde armonia di tutte Je loro }qrz_e sindacali, essi - èui lo S'falo non poteva ricònoscet'e il diritto allo sciopero - avrebbe1·0 conseg11ito risultati vera- 1n~nt.e_ ,noteypli. E, .. Qet)~,09,. t_o_qiatocol .B.riancl al Gòverno ::_ questa volta ai Lavori Pubblici - estese le rapprésenlanze ai ferÌ·ovieri delle Reti ·di re– cente riscattate e affidò loro lo studio del nuovo , re~olamento sul personale. Il 22 aprile 1909 egli invitava il Direttore delle ·Ferrovie dello Stato a comunicare ai rappresentanti eletti dal personale « un progetto cli Statuto ciel per– sonale». Otto giorni dopo l'invio delle bozze, i 64 delegati venivano chiamati ad esporre le loro os- servazioni. ' Il nuoyo regolamento, così elaborato attraverso le rappresentanze cli categoria, assicurava agli agenti e agli operai la rappreserilanza in seno à molti Consigli e Commissioni amministrative e tec– niche, come_nelle Commissioni regionali, nelle Com– missioni di classifica.- nel Consiglio cli disciplina, nella Commissione cli riforma, nel Comitato della Cassa pensi.ani, ecc. (1). (La fine al prossimo ni<me,·o). (I) Da noi li 00111111. Blanclll -nel discorso tenuto l'll dicembre 1911 al rappresentanti del ferrovieri riunitisi per la prima volta In Roma - dloltlarava elle " Il progetto di nuovo regolamento del personale . non potrebbe formare oggetto di discussione In queste riunioni •· ,E a1101·a .... a che pro le rappresentanze?. Ma - come diremo ineglio In seguito - In ciò appunto si dovrebbe mostrare il vigore e l'ac– cortezza delle organizzazioni: nel trasformare via via I gracili e 1·acltltlcl germogli della legge Sacchi In virgulti rubestl. Forse t bimbi nascono col ,tenti? ... At p1·ossi11~01tur1iero. it seg'tf,i(o di Mez.zad:ria e bracciantato in .Romagna del p1·of. A. GRAZIADEI. La Società editrice socialista Avanti I ha pub– blicato a scopo di p1·opaganda, a pm·ecchie diecine di migliaia di esemplar.i, il disco1·so che i nost1•i tetto1''i conoscono, pronunciato alla Camera; il 23 u. s. (ebbi•aio, tla FILIPPO TURATI Contro la guerra e contro il Ministero fdal resoconto stenografico) L'opuscolo lti 32 pagine, in 1·agfone di 2 cenle– simi per. copia, costa, coll'aggiunta soltanto delle spese postali, per 100 copie, L. 2,?'0. Commissioni, cott'iinpo·1·to,atta Societù editrice socin• Ilda .dvant'1; ·Via S: Damiano, 16 7 Milauo·, FRA LIBRI E RIVISTE Lo sciope1·0 ne1·0 in Inghilter,•a. È questo - notst Rothstein in Neue Zeit, 22-marzo - il conflitto più poderoso, che sia mai scoppiato fra lavoro e capitale: 1.067.213 lavoratori, dei quali 863.512 del sottosuolo, che incrociano le braccia; col– .ta da sinoope quell'industria estrattiya, che è coni.e il cuore• d-i ogni altra produzi(j}ne. Quale più eloquente rivelazione della onnipotenza proletaria! È - scrisse il Times - dai tempi dell'.4.nhada ,spagnuola, la più formidabiJ.e delle catastrofi. In effetti, il mondo bor– ghese ne trema dalle fondamenta. · Si tr'atta del salàrio minimo. Là questione è nuova, ed è rivoluzionaria. I picconieri eran pagati a cot– timo: la percentuaJ.e variava coi pr,ezzi del carbo'ne, salendo da una cifra-bas,e. V'era· dunque già un sa– làrio minimo, ma sul quan/11111 d'i produzione, ;non s'u\.1\1 gio11ra'.ta:·-E-· il ·quantum variava a seconda del,!a natura degli strati di minerale. Era un po' il caso for– tuito. Tanto peggio per chi s'imbatteva nel filone cattivo. Cosi., nel 40 % dei casi, il salario non toccava il livello normale. Gli imprenditori, in sostanza, ac– col,lavaùo agli operai il rischio dell'impresa. In qual– che distretto, all'operaio disgraziato, usavano rega– lare qualche scellino di giunta: indennità che sapeva d.i elemosina. Tutto questo doveva cessare. Cominciarono a porre la questione i minatori del Galles meridionaJ.e, dove il temperamento c-eltico, la vivace propaganda socia-lista innestala nei r-esidui della tradizione chartista, l'imperversare dei trusls, la ressa di operai non organizzati, tutto concorreva ad acuire la lotta. Ma dapprima (ottobre 1906) si rimase sul terreno del cottimo; si mirava ·a genera– lizzare i minimi vig ,en.ti nei distretti più fortunati. Solo il minatore Ben Davis osò accennare alla neces– sità di un minimo di mer-cede giorna.Jiera. La F,edera– zione era ancora divisa: i due gruppi maggiori, qu~lli del Durham e del Northumberland, se ne stavano ancora appartati, dissidenti sulla questione delle 8 01-e. Nel '908 queste divengono legge. I padroni tentano rifarsene coh odiose rappres~glie sui $alari. Si mi– naccia lo sciopero g,enerale: un referendum dà 54 mi– la' favorevoli, 60 mila contrarii. A uno sciopero di soli ,70 pioconier.i del Sud-Galles risponde la serrata, che ,gitta 12 mila minat,ori. qui. la.striç,o , (.l~ .. n_o_verp-. bre. 1909). L'aspra contesa si trascina steri.Jment_esino all'agosto 1910. Frattanto i due gr-andi gruppi ciel Nord sono en– trati nella Federazione. Nel 1909, all'assèmblen di Newcastle, la questione del salario minimo è posta sulle vere sue basi: a Edimburgo (1910), più ancora a Stockport (1911), diventa caposaldo del programma d'azione. La Federazione ormai prende l'offensiva. Le ultime fasi son note. Le recenti agitazioni dei ferrovieri in Inghiltena furono magnifiche cl-i vastità e d'imponenza, ma so– pravviYev.a in esse a,lcunchè di·impulsivo, di primitivu e come di subcosciente. Questo movim_ento dei mi– natori h~ superato ogni agitazione precedente; per la discipiina, la compattezza, la consapevolezza riso– luta delle masse, esso inizia veramente un nuoYo capitolo nella storià economica della vecchia Inghil– terra· e del capitalismo mondiale. f. l',

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