Critica Sociale - Anno XXII - n. 7 - 1 aprile 1912

cm.TI.CA 'SOCIALE 109. ni economiche. L'.umanità può passarvi. L'umanità vi ·passerà. E il socialismo sarà; La 1ede, fattasi. scienza, ritrovava se stessa. - L'anima del marxismo ne diventava anche il più saldo e più fulgido coronamento. · Nondimeno, la filosofia classica tedesca appariva aver inopinatamente accesa la vasta e inestinguibile fiamma· della rivoluzione sociale. Ed Engels poteva proclamarne legittimo erede il movimento operaio tedesco. Quella filosofia si conchiudeva infatti nel nome del socialismo .. E il socialismo nasceva ·nel . , nome della filosofia. TULLIO CoLucc,. 11 possibile embrione · di una grande conquista (A urouosito delle "raouresentanze Ili ·cat goria " deiferrovieri) ··VTI., t .,J l'arbitrato. Le ideel'opera diMillerand per prevenire i contlilti delavoro. Sul ritorno delle organizzazioni degli impiegati francesi alla pratica riformista, 'oltre la breve ma rovinosa esperienza sindacalista, influi indubbia– mente - secondo osserva Georges Cahen (1) - il cambiamento nella politica interna della Francia, verificatosi nel luglio del 1909 con l'avvento del go– verno Briand, che espresse subito il desiderio ·di ricondurre l'ordine nei servizi pubblici, la calma fra i funzionari e di disperd-ere le traccie dolorose della lotta, per intraprendere quindi la riforma dei servizi e rimediare ai difetti della loro organizza– zione. Garanzia di una tale politica era la. presenza alle Poste e Telegrafi dell'on. Alessandro Millerand - l'attuale ministro della Guerra - che nel 1900 aveva perseguito con fede e tenacia, è doveroso ricono– scerlo, una grande politica di lavoro, favorendo la formazione di forti organizzazioni professionali; creando l'Ufficio del Lavoro; facenao votare dal Parlamento francese la giornata legale di dieci ore, la legge per l'assistenza dei vecchi e degli infermi, e sopratutto affacciando il disegno di legge che ten– deva a organizzare efficacemente la collettività dei lavoratori nella fabbrica per regolare con l'arbitrato i conflitti fra capitale e lavoro. Dal « Pro jet de loi sur le réglement amiable des di/lérends ralatifs aux conditions du travail » - pre– sentato alla Camera dal Waldeck-Rousseau, presi– dente del Consiglio,, e dal Millerand, ministro del Commercio, il 15 novembre 1900, e applicato poi parzialmente ai due più grandi servizi di Stato, Poste e Telegrafi e Ferrovie - derivarono a noi le rappresentanze ·di categoria dei ferrovieri, isti– tuite con la legge 19 aprile 1911, n. 310, che va sotto il nome dell'on. Sacchi. Non sembrerà quindi superfluo se ci tratterremo qualche po'' a parlarne, giacché è indispensabile conoscere i convincimenti e le ragioni che mossero il Millerand, per giudicare dell'importanza tenden– ziale delle rappresentanze dei ferrovieri da noi, e della opportunità di estenderne .il principio a tutti, almeno, i lavoratori dei servizi pubblici, anche se affidati all'industria privata. Il Millerand ebbe molteplici occasioni - in con– ferenze, dalla tribuna parlamentare e nella Rela– zione al progetto - di spiegare e difendere le sue proposte. (I) Vedi op. olt. Giova premettere che il -prog.etto Millerand si di., scosta dag'li altri sistemi già in uso nella ..Nuova.. Zelanda, in Inghilterra e al Canadà. · È noto come, già nel 1872, l'Inghilterra ebbe una. legge su l'arbitrato: essa dava forza esecutiva alle deliberazioni del Consiglio di conciliazione e ar– bitrato già esi,;tente, ma rimase lettera m0rta finchè non fu sostituita, nel 1896, da altra- legge, che au– torizza l'intervento dei poteri pubblici e dà al Mini– stro del Commercio il diritto di organizzare inchiea ste, ravvicinare le parti, designare gli arbitri . ' Al_ ~anadà, la legge del 1890 -non riguardava che le mm1ere. Nel 1903 fu promulgato l'atto « per age– volare la soluzione delle contese fra le Compagnie Ferroviarie e i loro impiegati 1>; e, il:23 marzo 1907, la.« legge Semieux » diretta a <<'prevenire e rego– lare gli scioperi e i contro-scioperi (lock-outs) nelle miniere e nei servizi pubblici». La legge è applicabile, in ·tutte le controversie che interessano più di dieci operai, nelle miniere, nelle agenzie di trasporti, nei servizi· pubblici, fer– rovi~,. Co.mpagnie di navigazione, telegrafi, telefoni, officine elettriche e del gas, ecc. Essa obbliga pa– dr ni e operai a notificare le loro richieste di mo– dificazioni ai patti di lavoro, lasciando almeno un mese di tempo alla controparte per deliberare. Tosto scoppiato un conflitto, prima di cessare il lavoro, l'una delle parti deve chiedere al Ministro del Lavoro la nomina di un Consiglio di concilia– zione e d'inchiesta, che tenti prevenire lo sciopero o i:l lock-out. Durante l'inchiesta, che è obbligato– ria, le parti espongono e discutono le loro pretese. Nel frattempo le cessazioni del lavoro o le modi– ficazioni dei patti son punite con ammenda: da 100 a 1000 dollari al giorno per i padroni, e da 20 a 50 per gli operai. Il Consiglio tenta l'accordo. Se riesce, l'atto sottoscritto impegna le parti; se non riesce; rimette al Ministro un rapporto, in cui espone la situazione, prospetta la soluzione, a suo parere, più giusta e ne fissa il termine. Ma il paese, a cui spetta l'onore d'aver dato al mondo l'esempio di una legislazione su l'arbitrato · che dà reali e serii risultati, è la Nuova Zelanda, che, infatti, dopo la legge 31 agosto 1894 « per in– corag.giare la formazione di Unioni industriali e di Sindacati operai e facilitare la soluzione dei con• f litti professionali mediante la conciliazione e l' ar-· bitrato », venne qualificata « il paese dove non s1 sciopera». Tale legge non funziona che fra e per le asso– ciazioni operaie e padronali. Alle organizzazioni in contrasto spetta designare ciascuna un proprio ar– bitro; il terzo è designato dal Governo. Costituito il Collegio, lo sciopero è interdetto. La sentenza arbitrale è resa esecutiva su domanda di una delle due parti e vale per due anni o più. Le violazioni son colpite da ammende, da 250 franchi per un in– dividuo a 12.500 franchi per le associazioni. Que– ste debbono pubblicare l'elenco, non solo, come i Sindacati operai francesi, dei loro amministratori, ma. di tutti gli organizzati. Le- ammende son pagate in proporzioni quasi uguali dai padroni e dagli ope– rai, il che indica che gli uni e gli altri· subiscono ugualmente la legge. .E infatti, nel quindicennio 1894-1908, non si ebbero, da parte delle org-aniz– zazioni, che 23 dichiarazioni di sciopero, impe– gnanti 1117. scioperanti, per _una totale durata di. 316 giornate. . Ma la Nuova Zelanda è... ai nostri antipodi e· le leggi debbono adattarsi al grado di sviluppo civile ed economico dei varii paesi. Per questo il Millerand, col progetto, chiamato inesattamente « dello sciopero obbligatorio », volle contribuire a ~na nuova organizzazione delle fabbriche, la qualr. sopratutto persuadesse e operai e padroni che « il

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