Critica Sociale - Anno XXII - n. 7 - 1 aprile 1912

CRITICASùCtALB 105 posto a una cruda autopsia; ma sarà, forse con maggior certezza, permesso cli rilevare quale e quanta sia la differenza fra il socialismo e la filo– sofia marxistica, , e di osservare insieme lo sforzo - di genio e di fede - compiuto eia Marx, per te– nerli uniti, per far servire la seconda al primo, per operare oon la seconda il travestimento « scienti– fico» del primo: Allo scopo cli rendere filosofico, e quindi scienti– fico, il socialismo, Marx riesce a fare socialistica la Iìlosofia. Ma questa sintesi è artificiosa. Per inten– derla criticamente bisogna rovesciarla, e st.ucliarla ne' suoi ·due termini. Della filosofia di Hegel, Marx accoglie .la forma e ripudia il contenuto, seguendo, ma non interamente, il Feuerbach, di cui fu, per alcun tempo, ammira- tore entusiasta. . . Varie scuole, ciel resto, varii indirizzi; varie dot– trine seguì Marx sin dal suo primo apparire nel mondo, de' rfDensatori·.Vi,·es.0,rdi,soe11pai;leg~i,~ndo, J~er. Garis, fiero oppositore della scuola storica imper– sonata nel Savigny. Sostiene quindi il Bauer, col quale, poi, e col Koppen intende alla costituzione di una Montagna filosofica antireazionaria, e allo sviluppo della filosofia dell'autocoscienza (Selbst– bewusstsein), ritrovandone, attraverso Hegel, le ori– gini in Epicuro, e svelandone l'intimo contenuto ri– voluzionario. Questa filosofia, che afferma l'auto– coscienza delle classi storiche coincidere con lo sviluppo della percezione dei propri interessi e sco– pi, si ritrova poi sostanzialmente là dove :Marx, co– struendo a frammenti la dottrina materia:listica della storia, parla della coscienza cli classe e tiella ne– cessità che il proletariato divenga cosciente di sè e dei propri fini. Ma, <,on la pubblicazione del– l'Essenza del cristianesimo, un'altra filosofia s'an– nunzia e risplende nel grigiore filosofico posthege– liano: l'umanismo, appunto, del Feuerbach: e Marx n'è rapito, se ne nutre e la segue con fervore, inspirando 'ad essa tre lavori: « La sacra famiglia», « L'introduzione critica alla Filosofia del diritto di · Hegel » e << La questione israelitica». Ormai per più segni il pensiero volgeva al materialismo, ad un materialismo che ricordava quello inglese e fran– cese del secolo XVIII, ma che pure sostanzialmente ne differiva; e il pensiero di Feuerbach, d'altra par– te, infarcito del principio dell'amore, clava vita al « vero >> socialismo o al « socialismo filosofico te– desco >> di Karl Grlin e Moses Hess, contro il quale è noto- •il sarcasmo marxistico dell'ultima parte del M.anifesfo:•dei·.Comunist&dVI.arx;. ·già .aivvinto•·à:nle~ game intellettuale con Erigels, · reagisce contr.o il· Feue'rbach e ·il suo ,materialismo, riavvicinandosi lie– vemente alla tradizione hegeliana. Ed è appunto in questo momento, in questo stato intermediario di spirito e di atteggiamento filosofico, cui suffraga– v,ino i recenti studi economici d'impronta ricardiana e. il •viaggio in Francia fecondo• di dirette osserva– zioni storiche ed economiche, cli calde suggestioni socialistiche e ·rivoluzionarie e d'insegr'lamenti de– terministici· emananti dalle storie del Thierry, del G.uizot-e d'altri: è appunto in questo ·mbmento che il ·pensiero cli Marx sviluppa il proprio nucleo es– senziale in forme definitive, sì da poter essere colto e ritenuto come la configurazione specifica e stabile del « marxismo ». . ·C'è un vincolo affermativo ed un vincolo nega– tivo. Con Hegel, Marx li ha entrambi : il primo per fa forma, ·il secondo per -il contenuto della sua filosofia. La- real tà es senziale, per Marx, ·non è l'Idea, ma, come p.er Feuerbach, l'oggetto sensi– bil.e. L'arrove.scia me.nt o' clell'Idea hegeliana qui dun-· que ·permane. •Senonchè Marx, a differenza del Feuerbach e riavvicinandosi a Hegel, so'ttopone l'oggetto sensibile, cioè tutta la realtà, al processo dialettico. Alla metafisica idealistica sostituisce una metafisica materialistica, la quale però di quella utilizza i-I dinamismo, il concetto della praxis. Non . più praxis dello Spirito, ma praxis sensitiva; pro– duttrice, non più, come in Feuerbach, del solo fare, ma, come già in Hegel la praxis dello Spirito, del fare e ciel conoscere insieme. Marx rifà sua una delle tesi migliori di tutto l'idealismo, da Socrate a Vico, da Vico a Kant, a Hegel, a Fichte. Conoscere è fare. L'oggetto è un prodotto del soggetto, dell'energia pratico-critica ciel soggetto. Non più, come nel vec– chio e nel novissimo materialismo, oggett.o e sog– getto distinti e separati, l'uno cli fronte all'altro, quello mera realtà esteriore, « obbiettiva »,· questo tabula rasa, pronta ad imprimersene. Ma l'uno fuso nell'altro, in una simpatica concezione monistica, che ai nos(.ri·giorni è ripresa e rielaborata. « Il di– fetto principale di tutto il materialismo - dice Marx nella prima delle sue Note w Feuerbach, pubplicate ,in,.appendic.e al.L. Ji'euerbach, ecc., di, F. Enge1s (1) - comp,reso il materi·alismò di Feuer– bach, è che l'oggetto, il reale, il sensibile è con– cepito soltanto sotto la forma dell'oggetto o della · intuizione; ma non come attività sensibile, umana, praxis, -non soggettivamente. Perciò accadde che il lato attivo, in antitesi al materialismo, fu svilup– pato dall'idealism(f) - ma solo astrattamente, poichè naturalmente l'idealismo non conosce l'attività rea– le, sensibile, come tale». E, dopo aver criticato il Feuerbach, soggiunge che questi non concepisce l'importanza dell'attività pratico-critica, ch'è attività essenzialmente «rivoluzionaria». E infatti essa, dotala di un ritmo, •è condotta per necessit.à a rivoluzionare di continuo le circostanze cll'essa stessa ha poste, subendole e insieme supe– randole con un atto di sintesi dialettica. La -tesi, l'antitesi e la sintesi di Fichte, l'essere, il non-es– sere e il divenire di Hegel diventano in Marx sog– getto, oggetto, reazione cli questo su quello conti– nuamente operante: in altri termini, praxis, circo– stan~e, ,influenza di queste su quella. « Il coincidere - nota. Marx nella terza Glossa su Feuerbach - del variare dell'ambiente e dell'attività umana può solo esser concepito e razionalmente· inteso come praxis rovesciata», cioè come attività rivoluzionaria, come un ritorno dell'oggetto ·sul soggetto a incre– mento dell'attività pratico-critica, modificatrice e sovvertitrice, cli quest'ultimo. Marx applica il suo concetto dell'arrovesciamento della praxis al faUo dell'educazione, e dice, con lar.gbim;a dL:Vedute: _ (tlia teor<fa mate.rjalistica ehe. · gli Homini sono. -predot~i cla1l'aip,j)ientè·e·dall'e-duca 0 zione, e quindi uomini moditìcati sono prodotti d1 altro ambiente e di u,n'a n,1oçlific;ata educaz-ione, cli– men~ic_ache l'~mbiente_ appunto è ipqdific;a_todagli .uomm1 e che I educatore !ì!esso d_ev essere educato: Ess_a arriva di nec~ssft~ a : questo, a _sdndere la società m due parli, di• cm l'una è libr ata_-al di' §?pra. dell'a,Jtr~ >>. Anche qui dunque il' proces.so d1alettlco è evidente: educatore, educato, educato– educatore. Similmente si dica ciel. fatto religioso.• Il ritmo di Feuerbach: mondo reale, mondo re-. ligioso - Marx avverte nella quarta Glossa - è incompi.uto. I due termini dialettici esigono una sintesi. L'esistenza della famiglia terrena e della· sacra famiglia si spiega con l' auto-scissione e l'auto-contraddizione della famiglia terrena. La qua– le dev'essere perciò teoricamente criticata, e quindi praticamente rivoluzionata. L'uomo, dopo aver creato Jddio, lo. uccide. (I) Scritti àl Marx, ecc. - Monglnl, Roma (presso società Edltr\ce Socialista • Avanti I"' via s. Damiano', 16, Milano). · '

RkJQdWJsaXNoZXIy