Critica Sociale - Anno XXII - n. 6 - 16 marzo 1912

94 CRITICA SOCIALE fondere in un tutto armonico la direzione e l'azione, che oggi si guardano in cagne_sco e creano,_ coi loro attriti i disservizi; sentono d1 potere e dover dare il lor~ giudizio sull'andamento dei servizi; . sopra– tutto pretendono intervenire 1!epe _nom~ne, nell~ clas: sifiche, nei premi, nelle pumz10m, nei trasfer1ment1 che li riguardano. (Continua). GINo BAGLIONJ. " Questo che par sorriso ed è dolore ... " « Più fortunata e/ella penna, che abbandona le sue impressioni caduche e Jrnmmental'ie al rapido lurbi- 11are e/egli avvenimenti - la matita può raccogliere e ordinal'e qui le sue pagine sparse. · « Tl'a qualche tempo, della gran febbre che ha al'– l'oventate tutte le passioni, sane oc/ ignobili, gene– l'ose o brutali, non l'esterà che un· amaro. ricordo nel cuore ciel/e· madri che hanno dato il tributo cli sangue,. nel s9cr_ificio ieJla folla. q~cura ,e proçiut– trice cl1e paghera, com e suo destwo, le spese e/ella guen·a. . . « Un velo si stenduà sui falli che oggi ci sovra– stano e "ci esaltano. « E il nostro are/imenio; e il sano o,·goglio cli que– sta solitudine combattiva e schernita, che - giorno pel' giorno -- sotto l'aculeo e/egli avvenimenti - ci ha guidati aila protesta e all'opposizione; e le vi– brazioni cli idealità e cli giustizia che la nostra ar– me - la penna - ha lanciate disperatamente. alla massa, o sorpresa, o imbestialita, o sopraffalla e/alla infatuazione e e/agli istl'nti; tutto, lutto sarà già morto, sorpassato, clist,·ullo... · cc Sepolto nel gran cimitero e/egli avvenimenti ... cc Ma la matita - villo,·iosa su la spada e su la penna - più eloquente cli questa e più aguzza e/ella pl'ima; signol'a ciel/a sintesi e rivelatrice egualitaria cli un linguaggio universale che è accovacciato negli occhi e nell'anima; la matita non vede sfior·ire le pa-· gine della sua battaglia. cc Esse sopravvivono agli avvenimenti; vincono l'o- blio Jl. . Che parole son queste, che sembrano diss-imulare, nel sogghigno superbo di Mefistofele, un singhiozzo represso di · pietà, cli desolazione, di sdegno'/ · Sono quasi le sole parole di tutto un volume; sono l'epigrafe, !'·epitaffio e l'epigramma dell'album, dove la matita di Scalarini (1)- rivelazione di un pensiero che ignora i vel,i e la reticenza - ha consegnato tutto un -arsenale di cose morte, di cose tristi, di cose ma– cabre, di cose infami - e la morte è formidabile di vita, e il dolore ha un s·orriso che lo fa più mordente, e l'infamia è come espiata nella sua muta, inappellabile condanna. · ·'f: la- cc stori-a patria» di questi ultimi me-si; è cc la guerra nella caricatura»; è l'Italia del .cinquantenario che passa - come un atroce s-arcasmo - rinnegan– dosi, oltraggiandosi; fac-endo quanto può per d,iso- norare se stessa. · · Ed è insieme la negazione ciel rinnegamento - la riparazione all'oltraggio - la cancellazione deHa vergogna. È la prot,esta, schernita, tenace, che sarà la gran voce ciel domani. Attendere pazienti: la sapienza è questa. Ma domani - voce cli tutti - il suo valore mo- rale sarà morto! · Molti di questi schizzi - non tutti - videro la luce nell'Avanti! E parvero véndette, e parvero be– stemmi-e, e gettarono lo sgomento negli occhi e nei cervelli. Ma, sbrancati, uno ad uno, travolti, con l'effimero foglio; nel -rap,ido oblio, lasciavano appena qualche traccia nel confuso ricordo. • L'uno cancellava l'altro; quello d'oggi seppelliva quello di ieri, suscitando la curiosità dell'altro di domani. !I) '·" (lllt/T(I toell<I ca·ric(ltm·a; Album c_on 70 disegni cl\ SCALARINI. Presso Società Ecl)trlce •Avanti!"' via s. Damiano, 16, Milano(!,. 1,60). Nessuno sospettava· quel che sarebbero, quel che significherebbero, tutti riuniti. Come le simboliche v-erghe, disgiunti, era dato spezzarli; congii,mti in un fascio, non è forza d'atleta... del nazionalismo éhe li piegherebbe. . Rappresentano l'inespugnabile. E ben giust-ificano le altre righe, con le q1,1ali!'-e– pigrafe si continua e si chiude: cc Non domandano la medaglia al va/or militare. Hanno quella al va/or civile. E basta. e< Dicono soltanto alla folla che passa e '/i ammira. - alla folla che forse ha il rimorso di averli anche fischiqli -: « E-ccoci qui .... cc L'Accademia e i filistei ci possono guardare torvi. I mercanti ciel patriottismo fanno bene ad òdiarci. Ma noi ci siamo conquistati un piccolo vanto che nessun ladro ci può ruba,·e. çi siamo trovati solt quando Marte e Macurio-, l'uomo e la bestia, la letteratura e la banca ballavano il tres"cone sul · sa– crificio d'Italia ... JJ. · È la nuda,. selvaggia, implacabile v-erità! ( ... ). FRA LIBRI E RIVIS~I'E Significato e compiti della vitto1•ia nelle elezioni germaniche. A quali fattori dev,esi il successo bri!Jante? si d•omauda Edoardo Bernstein in Sozialistische Mo– natsh~fte, !:5 febbra\o. S_opratutto al processo pro– gressivo d mdustnahzz.az10ne della Germania ,e al concomitante aumento della classe operaia· al forte sv_iluppo dell'organizzazione e della prop-~ganda in mille form:e; alla di~fusione d'una stampa agguerrita; '.1,llamob1_htaz10ne_d~n poten~e esercito di compagni mstanc.ab1h -e p1em d abnegazione. · · . Le cifre delle organizz,azioni e della stampa di partito parlano -chiaro; l'aumento di voti è indice in gran parte, d'una ma.nifestazion~ di volontà, indi'. pendente da corr,enti o combinazioni del momento. Secondo l'unica condizione di natura soggettiva, che l'operaio riconosca nella democrazia sociale il pr,oprio partito, l'aumento progressivo dei voti socia– listi può ,essere considerato una neoe,ssità obiettiva o· storica. Però una parte, non considerevole, dei voti sono accide-ritaH: di malcontenti che protestano, p·er i gravami tributar.ii, piccoli proprie-tari ed industriali, contadini, impiegati. Di questi voti conviene tener conto; son essi che in gran numero di Collegi deci-, sero del!Ja vittoria. · Se l'a.cquisto di compagni coscienti è il nostro c6ni– pito più nobile, non è cosa secondaria impossessarsi del maggior ·numero possibile di mandati, dato il , grande valore delle posizioni parlamentari nella vìta politica- dei .nostri tempi. Marx e. EngeJ.,;, aspri cri– ti-ci del parlamentarismo, hanno sempre l'iconosciuta la necessità, per il partito operaio, di assicurarsi maa forte base in Parlamento. . Ora, la lo-tta per la conquista di mandati è i-n g,ran parte lotta per cattivarsi gli ind,eci,si. I voti. di que– .sti hrunno minor valore, pure. sono voti di fiduci-a; spesso seguono s,emplicemente le leggi di gravitazio– ne, ma il partito sul quale convergono ha ben di-. ritto d'iscriverli al proprio attivo, segnando essi la -sua forza di attrazione. E il grande spiegamento di f-orze, di tempo e denaro attorno a questa piccola minorooza di -elettori si può giustificare, powhè il suo rimpicciolirsi è indice di progredita educazione politi.ca. * . ** Che f.ar- emo dei llO mandati che ci affidarono? ..'.,- Non è detto, senz'altro, che i 110 del nuovo Re-ich– stag possano valere più dei 43 o 53 del Reichstag tramontato o degli 81 del 1893. Abbiamo una mino– ranza più forte, ma che è pur sempre una mi-no'ranz-a. No,n il numero soltanto determina la forza d'un par– tito in Parlamento. 1 I 12 deputati socialisti, nel vecchio Pàrlamento

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