Critica Sociale - Anno XXII - n. 4 - 16 febbraio 1912

56 èlUTICA SOCIÀL~ delle merci- e dei passeggeri del mondo, non può a meno, per questa sola via, d'aver la sua parte_ di benefic10 in ogni progresso economico e di com– mettere una sciocchezza sperperatrice ogni volta che compie una violenta annessione territoriale. A chi ci dicesse che non tutte le nazioni hanno questo. vantaggio dell'Inghilterra, risponderemmo che, dal momento che l'espansione economica pro– cede indipendentemente dalla territoriale, l' essen - ziale si é che si estenda nei nuovi territori non tanto l'ombra di questo o quel vessillo, quanto il Go--· verno del diritto; e che, purché, in qualsiasi nuovo te"rritorio, in qualsiasi continente e in mezzo a po-– polazioni di qualsiasi razza, si applichi il. principio della porta aperta e della eguale opportunità per le merci, le braccia e le energie organizzatrici che vi affluiscono per la messa in valore delle sue ri- , sorse naturali, nessuna nazione può venir derubata , della parte di gloria creatrice - questa, sì, é vera gloria! - che da tal messa in valore, ad essa coo– perando, sa meritarsi. •Per chi comprenda l'importanza di questo princi– pio dell(l, porta aperta e dell'eguaglianza d'opportu– nità, é ovvio che esso ha anche il vantaggio di eliminare le ragioni di contesa fra le nazioni più potenti e di promuoverne anzi il ravvicinamento; giacché nessuna nazione davvero bisognosa d'espan– sione economica, e che non chiegga per sé che le condizioni a questa essenziali e ·rion chiegga alcun privilegio, potrebbe dubitare d'avere in ciò consen– zienti tutte le altre. La civiltà per .espandersi non ha bisogno di più, e quelle democrazie che non fanno propri questi principi e plaudono a imprese di conquista· territoriale tradiscono la loro funzione e commettono un vergognoso suicidio('). La tavola seguente illustra il fallimento delle. varie nazioni europee nell'attrarre emigranti in Africa: TAVOLA N. Superficie In Popolaz. miglia quadr. Indigena Francia (incl. il Marocco) 4.033.934 30.176.850 Inghilterra (incl.l'Egitto) 3.306.181 ,47.168.633 Germania . . 1.019.460 14.120.000 ·Belgio . . . . . . 909.654 20.000.000 Portogallo 1 • • • • • 739.930 8.248.527 Italia (inclusa Tripoli) 451.800 2.150.000 Spagna . _ . . . · . 85._814 235.000 Popolaz. europea 800.000 1.500.000 13 3'47 9.439 3.362 300 245 _ Il fallimento é ulteriormente illustrato dalle sta– tistiche sulla emigrazione inglese alle varie colonie; ~asteranno poche annate : - ( 1 ) Nell'ultimo numero della Vita Jnte,·nazionale si obbietta a questa tesi ohe l'occupazione Inglese del\'Egltto fu seguita da un declinare del commercio Italiano con l'Egitto e da una sostituzione ,di Inglesi ad Italiani nel\e cariche pubbliche. Ora: a) Il numero ,degl! Italiani r,esfdentl In Egitto è aumentato e non diminuito dopo l'occupazione Inglese; ò) Il commercio Italiano cori l'Egitto non è diminuito ma aumentato considerevolmente dopo l'occupazione Inglese; e) 'M'aai{che se ·rosse diminuito ciò non potrebbe attribuirsi ad essa, dacohè essa certamente non lmpedl che In Egitto sia _divenuto fiorentissimo 11 commercio tedesco, di tanto più Importante e temibile; d) La tras– formazione ~ubita dall'Egitto sotto Lord Mllner e più ancora sotto Lord Cromer - nome rimasto caro alle plebi del feUahs come quello ~•!l'uomo che "primo aperse le po,-te della giustizia al pove,·o " - ha _Immensamente mlgl!orato le condizioni della colonia europea e '. anche della parte maliana· di questa, e nessuno sogna, tra gli Europei, di-ritornare allo statu quo ante; Il che non è certo nn complimento' agli Italiani-che, prima dell'occupazione Inglese, coprivano le cariche, pubbliche; e sarebbe lnoomprenstblle. se la condizione attuale rosee un peggloramegto di fronte a quella, mentre appare essere piuttosto' • una giustificazione aposteriori della sostituzione di personale Inglese a P?reonale 1\all('no. L'obbiezione ·conferma quindi la tesi che, di per · sè, l'occupaz!one inglese ru un fatto 'economicamente non dannoso ad alcun altro popolo, ANNATE 1870 1900 1904 1909 1910 TAVOLA P. NUMERODI EMIGRANTIINGLESI NELLE COLONIE Oanada Statt Uniti Auetralla Sud Africa 27.168 153.000 16.000 18.433 104.000 14.000 69.000 146.000 13.000 85.000 109.000 37.000 156.000 132.000 45.000 20.000 26.000 22.000 27.000 Il 1910 è la prima arinata in cui l'emigrazione al Cfinada, - e soltanto a questa, beujnteso,, che é la più_ antic_a tr~ _ le ,colçmie _inglesi - supera quella agh Stati Umti; 1emigraz10ne alle altre parti del- 1' Impero oltre quelle nominate nella tavola é tanto pjccola, che le cifre non sono neanche date nella più parte delle pub-blicazioni. I commenti sono su– perflui. Un'ultima considerazione statistica e la nostra di– mostrazione ~ completa. Nel 1801 la popolazione i~gl~se era d1 16.345.000 abitanti; oggi é di 45 mì– ho?i e 365.000 e, ciononostante, la ricchezza per abitante è quadrupla (all'incirca) di quella d'allora· solo _dal 1~70 in poi l'entrata per abitante é cert~ crescmta di non meno del 20 %; e poiché gli inte– ressi dei capitali investiti all'ester~ è nel resto del– l'Impero non rappresentano che 140 o 160 milioni cli sterline dei 1800 che costituiscono l'entrata na– zionale; e, poiché il commercio estero e coloniale per abitante dal 1870 al 1900 vedemmo essere rima– sto su per giù stazionario, e, per giunta, calcolato come fecondo di un profitto minirrio del cinque per cento, non rappresenta che la 45a o la _5oaparte di tale entrata totale, è ovvio che tale quadruplicazione dell'entrata per abitante nonostante l'aumento della popolazione (la confutazione più celebre della tesi malthusiana grossolanamente intesa) deve attribuirsi al fatto che il commercio interno dev'essere d'otto o dieci volte superiore all'esterno (Sir Robert Gif– fen) e dev'essere, specie nella seconda metà del s_ecoloXIX, aumentato più rapidamente di quest'ul– timo; ~ert? l~ conqui~ta, 'con le spese-, distruzioni e· sottraz10n~ di capitali che essa ,implica, non può esse.me ritenuta respo.1:sabile in ,qualsiasi grado. Anzi essa deve averlo ritardato. L avere un ·impero. sparpagliato per tutta la superficie dell'orbe terrac– queo, includente immensi territori fertili e scarsa– mente J?Opolati, che é follìa sp_erare possano esser popolati dalla sola madre patria, rende necessario tenere un forte esercilo di spedizione, -una flotta c_he . oggi costa un mr1iardo e centocinquanta mi– hom all'anno, e conservare, per ovvie ragfoni di tattica navale, il barbaro diritto di cattura· della propr~età pri':'ata del. neJ'!lic~ _in tempo di guerr?, per difenders1 -dalle mevitabih gelosie suscitate. Ripercussioni sulla politica interna. La bazza del parassitismo. L'Italia screditata e diminuita. _ E, c~1ediremo de~l~ 11iJ.?ercussioni ~!ella politica im- periahsta sulla pohtica mterna dell Inghilterra? NoP a caso non so più se il Cobden o il Bright descrisse l'I_mpero_ come un immenso campo di sport per gh «sciacalli» dell'aristocrazia fondiaria. Certa– me11:tel'~n?ia_ e _l'Egitto. se!'Vono a pro~urare eccel– lenti pos1z10m ai laureati d1 Oxford e d1 Cambridge ' qualunque sia la grandezza del beneficio, che i~· non so contestare, che l'Inghilterra conferisce su quelle popolazioni col solo mantenervi la pace. Cer• tam~~te le. abitudini di governo. dei proconsoli in- _ gles1 m Oriente - ove sono veri rivoluzionari della ~iviltà -:--:li tra:5for.J?_anoal lo_ro ritorno in patria m nemici formidabili del regime rappresentativo. _N~lla l?tta costituzionale testé conchiusasi con la tr1phce disfatta della Camera dei Lordi, Lord Cur– zon, già viceré dell'India, Lord Cromer e Lord Mil– ner, già governatori dell'Egitto, furono i protago-

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