Critica Sociale - Anno XXII - n. 4 - 16 febbraio 1912

CRITICA SOCIALE'. 53 altre cose; né la madre patria mostra d'avere aJ– cun'intenzione p.i fare qualche sacrificio per le co– lonie, né queste per quella, tranne là ove siavi un comune interesse. Ciò che, viceversa, si é visto, si é l'affermarsi nelle colonie autonome di un forte spirito di nazio– ,nalità che non ha alcuno scrupolo ad ergere alte tariffe doganali cop.tro gli stessi prodotti della ma– dre patria, e che non riconosce, fuorché nominal– mente o quasi, la sovranità della Corona; ciò che si é visto é stato il confederarsi delle colonie austra– liane in una commonw~alth e il costituirsi, all'in– p.omani della guerra boera, di una Federazione sud– africana, che ha per ministri della Corona i gene- rali del nemico d'ieri. . · Dunque, per quanto riguarda le colonie autonome di razza bianca, l'Impero é, in realtà, un'alleanza spontanea di nazioni consangùinee, come su per giù potrebbe avvenire tra l'Italia e l'Argentina se in questa gli Italiani, che sono maggioranza nume– .rica, sapessero anche essere influenza sociale e po– litica preponderante. Se esso non si sfascia, gli é che la madre patria considera le nazioni figlie coml a sé eguali in diritto, su per giù come considera tali la Norvegia, la Svezia o gli Stati Uniti; se essa ne ha vantaggi, questi sono eguali a. quella ch'essa ritrae da buoni rapporti con qualsiasi nazione estera. Ma, come si sa, l'Impero inglese, oltre le colonie a self-government, possiede .estesissimi altri terri– torii in ogni parte del ~ondo,. govern~ti pi~ o meno burocraticamente, Il massimo dei quah é l'India, conquistata, come si sa, da mercanti, e solo verso la metà del secolo scorso divenuta un Impero. Per misurare l'entita dell'illusione imperialista sarà quindi sufficiente vedere se l'economia ingles~ ~ stata in qualche modo beneficata dalle anness1om territoriali, incominciate, verso il 1870, coi primi soffi di vento imperialistico; giacché tali annessioni riguardano per lo più territorii tropicali o, co~un~ que, abitati da razze non europee e non capaci dr mantenere un ordine civile degno di questo nome; e sono quindi comparabili ai possessi coloniali di altre nazioni. L'Impero ed il commercio britannico. L'Impero Britannico, comprend~n1o in esso_ rE~ gitto e il Sudan, copre un'area dr erre~ 13 m1bom di mi~lia quadrate e ha una popolazione da 400 a 420 milioni di abitanti, circa 60 milioni dei quali di sangue inglese. Ben 4 mili~ni e '.54 i_n_ila _dig:uell_e miglia quadrate e ben 90 dr quei m1hom dr abi– tanti - circa un quarto della popolazione totale - furono annessi dopo il 1870! B stata questa annessione accompagnata da pro– porzionali ripercussioni nel comm_erci~ _cc:ilomale? Nel 1903, Giuseppe :Chamberlam, mmando a Newcastle la sua propaganda protezionista, diceva che il commercio estero dell'Inghilterra era o morto o sul morire e ch'essa non poteva contare se non sul suo commercio con le colonie. Quest'afferma– zione suscitò un'immensa letteratura, che é ora per noi di palpitante attualità. I Saggi jinanziarii di Sir Robert Giffen, pubblicati fin dal 1890; i Saggi del Flux (The Flag and the Trade) nel Journal of the Royal Statistica[ Society del 1899; gli studi dell'El– linson sulle esportazioni nell'Econo'!lic R~view (1902); i pamphlets del Cobdeff-Club, 1 lavori del– l'Hobson e del Russel Rea, prima e dopo tale av– ventata affermazione, sono anche pei nostri nazio– nalisti - o dovrebbero essere - un colpo mortale. Cominciamo dall'esame del movimento del com- mercio inglese con l'estero e con le colonie. · Nel mentre, ad es., dal 1854 al 1874, il valore per abitante del commercio totale inglese col resto del mondo cr esce, pressoché con ininterrotta pro– gressione, da L.it. 252,30 a L.it.514,75; dal 1874 al 1904, esso rimane presso che costante in media, con qua e là non insensibili cadute,. giacchè nel 1904 esso è di L.it. 499,75. In altri termini, il pe– riodo di attività imperialistic;i coincide con un ar– resto nell'espansione commerciale. La cosa è, pel periodo 1870-1910, ·dimostrata dalla tavola A. La ripresa dell'espansione ha luogo tosto che si co– mincia a riaversi dalla g uerra coi Boeri. Nel 1905 tale valore divien tosto di L.it. 520,50; nel 1906 di– viene di 576,05; nel 1910 di 617,15! I fatti non po– trebbero essere più eloquenti, non é vero? TAVOL4 A. Commercio totale inglese dal 1870 al 1910 in relazione alla popolazione. Cifre assolute Media Cifre assolute Media Anni in m!llonl qulnquenn. Anni in milioni qulnquenn. di sterline a testa di sterline a testa · 1870 547 ! 1890 749 1871 615 1891 744 1872 ,,669 Fr. 497.30 1892 715 Fr. .467.80 1873 682 1893 682 1874 6'68 18V4 682 Media 636 Media .715 1875 655 ~ ,., 1895· 703 !Fr. 48U4(') 1876 632 1896 738 1877 647 469.80 1897 745 1878 616 1898 765 1879 612 Media 632 Media 737 1880 697 ! F, 1899 815 ! 1881 694 191)0 877 1882 720 501.50 1901 870 Fr. 497.60 1883 732 1902 878 1884 686 1903 903 Media 706 Media 828 1885 642 I 1904 922 1886 619 1905 972 1887 643 Fr. 455.30 1906 1069 Fr. 549 1888 686 1907 1164 1889 743 1908 ,1049 Media 666 Media1035 Anni Cifre assolute In media a testa 1909 1094 Fr. 562.80 1910 1212 " 616.50· <•) Media quadriennale. Le due tavole successive illustrano la stessa ve- rità,...in relazio.}l~ ,~I ,co,qwiercio ester_o t, al col~iale. TAVOLA B. Esportazioni dal Regno Unito (sole merci) verso Paesi stranie,·I Possedimenti tnglesi Valore medio In Per Valore medio In Per Periodi milioni di sterline cento milioni di sterline cento 1855-59 79 68,5 37 31,5 1860-64 92 66,6 46 33,4 1865-69 131 72,4 50 27,6 1870-74 175. 74,4 60 25,6 1875-79 135 66,9 67 3~,1 1880-84 153 65,5 81 34,5 1885-89 147. 65,0 79 35,0 1890-94 i56 66,5 78 33,5 1895-99 157 65,9 81 34,1 1900-04 !77 62,7 106 37,3 1905-09 252 67,0 124 33,0 1910 283 66,8 147 34,2

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