Critica Sociale - Anno XXII - n. 2 - 16 gennaio 1912
28 CRITICA. SOCIA.LE un nuovo capitolo sarà presto aggiunto alla Magnn Charta del povero. . . « Quanti ostacoli - ha esclamato d1 reqente 11 Lloyd George - non abbiamo dovuto vincere per le pensioni operaìe ! Eppure, ora, non c'è i;iJ~uno eh:. osi anche timidamente, avanzare una or1t1ca. Cosi sarà. per le assicuraz~on~ sociali. GI_i è_eh~ in ogni paese vi sono due naz1om: quella ù.e1 ricchi e quel! .,, dei poveri. I ricchi rappresentano la; classe art!.cu: lata, che può far udire a g_ran voce 1 propri lai_: 1 poveri sono la classe inarticolata., che deve soffrire in silenzio e molto lentamente può render mamfesto il suo contento per qualche misura a suo vantaggio. Io son certo che le manifestazioni del popolo .farannr tacere tra non molto le grida dei ricchi, che si cre– dono ingiustamente colpiti ». Le parole del Ministro in~lese si possono applicare appuntino in ogni naese. Anche noi sappiamo qua·· le è la classe articolata, che ora, a mezzo dei suoi giornaloni, celebra i saturnali della guerra; senon chè, per lunga _che debba ess,e,rel'att~sa, i sentime1:– ti del -povolo s1 dov•r~nno far pale.si <)Uandochessrn. e - non foss'altro pel timore del dies irae - qual– che pagina dovrà pure essere scritta nel codioo co– stituzionale del diritto proletario italiano. r . FRA LIBRI E RIVISTE Giornali americani. Molti credono, scrive Charles Edward Ru.ssel (Th.r lnternat1:onal· Socialist Review), che pà,ese libero e libe'ra stampa si suppongano a vic()nda. Ohe in Ame· rica si appoggino 1~ libere istituzioni,. v'è chi, du:· bita: certo, d'una hbera stampa americana non s· può parlare. I gornali americani possono ripar– tirsi in quattro categorie: l'. 0 Giornali che, come le ·ferrovie, !,e tra:invie. il gas, -sono diretta proprietà d'una Società. capita– listica. Il direttore 1:rnògodere fama illibata .. e es· sere stato scelto, anzi, per questo; ma le notizie ser– vite ai lettori, p~r Io più ignari, vengono adattat0 agli interessi deUa Società proorietaria. 2._ 0 Giornali legati a cap:italisti per affari. - Esempio: Pulitzer, proprietario cl.e! 'New 'Yor/r · World, prima radicale sincero e combattivo, fattosi ricco, si sente solidale colla classe capitalii,tica, non ad essa vendendosi, ma a se stesso. · 3. 0 Giornali che hanno bisogno di sussidii o sem– plicemente di credito e, per ottenerlo, devono assog– gettarsi a rigoros;i, oonsura. Esempio: il. Magazinr di New York, ché, per aver pubblicato una notizi~ nol\ gradita a Morgan, deve mettersi in vendita. 4. 0 Giornali - la categoria Ii abbraccia quasi tutti - che vivono sulle inserzioni dei grandi magazzini, alla loro volta dipendenti dalle grandi Banche. Muta la forma del dominio, non il dominatore. Generalmente si fa la « politica delle notizie"· Gli all.'ticoli di fondo, che esprimono vedute par ticolari, possono suscitare diffidenze; inoltre non _vengono letti. Le notizie, invece, hanno onesta ap– parenza di obiettività. Ma nove decimi -delle notizie telegrafiche passano attraverso l'Ufficio Associated Presse, ove gli amici di Morgan le purificano di ogni elemento rivoluzionario o semplicemente are– ligioso. Esempio: l'esecuzione di Ferrer, taciuta a lungo, poi pr,esentata come quella di un peri_coloso malfattore. Malgrado le postume correzioni; la pri– ma impressione, per i più, rimane. Una potenza quasi inaff.erabile signoreggia le menti, quale nessun autocrate, nessuna Inquisizio– ne non ebbe mai. Il giornalismo obiettivo, missio– ne, sacerdozio, è una fola; non v'è che lo sporco af– fare. Unico rifugio sicuro, la stampa socialista. f. 11, I pericoli della pace. H. Quelch se ne preoccupa, in_ questi tempi guer– reschi nel Social JJemocrat d1 novembre. Certo, ogni i:ocialista, _ogni_ uo~o ragi<?nevole, è P,er la pa– ce; ma i nostri •des1dern non ipotecano I avye:'1:r~. Si tratta di esaminarne obiettivamente le ~oss~b1hta. La concezione ortodossa, che la guerra sia inseI?a– rabile dal capitalismo, suscita ~ei •~1ibb_i.Un~ _rn– tesa fra le grandi potenze, che 1_nutihzz1 eserciti e flotte non si ouò dire ineffettuabile; ma non è detto che 1~ condizioni delle masse ne diverrebbero più sop– portabili, o che uma insurrezione ne sarebbe resa possibile. L'.anall'cI:ia deila C?n~orrenza,. che passa:'?' per il peggiore dei mah sociali, è oggi se~pre pn~ limitata dall'invadenza dei trusts, contro 1 quah s1 frange la lotta operaia.. Non si frangerebbe ugual– mente una rivolta contro il tr1ist delle potenze mon– diali 7 Soppresso l' esercito, rimane la polizia, forte quanto basta per sch~acciar~ sul nascere o~ni ri– bellione all"lrestando 1 capi, guadagnandosi, con condizi~ni •di privilegio, categorie di lavora~orj. An– che contro- i pericoli d'una simile paoe conviene pre– munirsi. Troppo, e in politica e ~ell_'indu~tria, si parla di pace; e non abbastanza di. hberaz~one de,! proletariato, di socialismo. La pace rndustnale puo servire a riba·d,ire le catene. In Ing~ilterra le masse si lasciano avviluppare, senza resistenza, 1a. una burocrazia barbarica, senza cuore e senza spinto; ·e questo, per qualcuno, sareb_be socialismo _in f~rma– zione. E all'estero sono le mtese internaz10na11 che rendono possibili tutti i brigantaggi, tutte le rn– farnie. f. 11. La nnova avventura asiatfcà della Rnssia. Ne par la Spektator nella N eue Zeit del 15 Di– cembre. Ancora la Russia non ha, rimarginate le ferite in– fertele dalla disgraziata impresa d'Oriente, che p:ià s'ingolfa in una nuova. Due ann,i di• buoni raccolt-\ hanno rifornito le casse dello ·Stato e rialzato gli spiriti guerreschi della camarilla di Corte, anelan– te, dopo la vittoria sulla dvoluzione inter_na, ad una rivincita sugli asiatici. Quindi : un lmguag– p:io a base di ultimatum: · dopo l'ultimatum alla Uhina, due, insolentissimi, alla Persia. Già Pietro I, chiamato in aiuto dallo Scià Tah– masp, stato sbalzato dal trono, riceveva in comp_en– so la spiaggia meridionale del mar Caspio. Da al– lora non mancarono· alla Russia pretesti per intro– mettersi nelle facc,ende persiane, p,rovocando •disor– dini, incorporan·do or quefl'ta,. or que!la t<'rr_l!,.L'idea infelice, venuta a un altro Scià, N asir-ed-Drn (1879), di servirsi di uff.iciali russi, incapaci. - come la guerra rùsso2tu.rca aveva dimostrato - e malinten- zionati, fece il 1 resto. •• • · ·' · Intanto l'Inghilterra s'avam:av.a.~ da. Sud minac– ciando,· nel 1885, Ìa ·guerra. Fra le due rivf!1i, la Persia, come la vecéhia Turchia, fu per il momento 11alva. Siccome Io. Scià stava colla Russia, all'In– ghilte:rira non Testava che assecondare il movimento costituzionale, trionfante ·-do·po' la sconfitta russa in Oriente. Però, dileguata la minaccia russa, apparve il pericolo dell'agitazione persiana, riecheggiante nelle IndiEl. L'Inghilterra s'affrettò. a mutar Totta; meglio era intendersi colla Russia, la quale, più •de– bole, non chiedeva di meglio. Nel 1907 la Persi 11, venne regolarmente spartita: la zona settentrionale (305.000 miglia quad:rate inglesi, con 6,9 milioni di abitanti) fu dichiarata sfera d'influenza russa, colle città più importanti, con tesori maturali, traffici fiorenti, e 305000 sterline di entrate doganali; la zona meridionale - 130.000 miglia quadrate; po– veira d'uomini (690.000 abitanti) e di risorse, con ap– pena 50.000 sterline •di entrate doganali - costituì la sfera d'influenza inglese; la zona intermedia - 188.000 miglia quadrate; 1.91 milioni .di abitanti - restò sfera neutrale.
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