Critica Sociale - XXI - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1911

CRITICA SOCIALE 375 organizzazioni di resistenza (Die • Getverkschafts- (Jnion) e decisero la pubblicazione di un organo spe- ciale per i Sindacati (Die Union). Su proposta dello York, il Congresso votò un ordine del giorno, nel quale, e considerato che il capitalismo opprime e sfrutta gli operai di qualunque opinione politica, si dichiara dovere degli operai di lasciare da parte le questioni di partito per creare, sul terreno della neu- tralità, le condizioni favorevoli ad una organizza- zione di resistenza unitaria, che permetta agli operai una efficace resistenza, la difesa delle loro minacciate condizioni di esistenza e il miglioramento della loro condizione di classe. E dovere delle varie frazioni del partito socialista promuovere con tutte le forze l'organizzazione di resistenza ». La caduta dello Schweitzer nelle elezioni del 1871 e le sue dimissioni e il suo definitivo ostracismo dalla Federazione lassalliana facilitano la fusione tra le due correnti nemiche del socialismo, respinta dai lassalliani ai Congressi di Berlino del 1872 e del 1873 e di Hannover del 1874, favorevolmente accolta dagli Eisenacher al Congresso di Mainz del 1872, respinta al successivo Congresso di Eisenach nel 1873, riac- cenata a quello di Coburgo del 1874. La reazione del Governo contro le Sezioni sociali- ste e le organizzazioni di resistenza dei due partiti accelera la fusione. Una Commissione di 16 membri è nominata per la formulazione di un programma co- mune. Per gli Eisenacher, entrano nella Commissio- ne Auer, Liebknecht, Bernstein, Geib, Motteler, Ramm, Valteich; per i lassalliani, Hasenclever, Has- selmann, ecc. La Commissione si riunì a Gotha nel febbraio 1875 e, dopo lunga discussione, affidò a Geib, Hasenclever, Hasselmann e Liebknecht la redazione definitiva del programma. Si potè tosto comunicare, che il lavoro era riuscito di soddisfazione delle parti. In verità, tanto Bebel quanto Bracke non erano niente affatto contenti del programma, criticato aspramente da Marx e da Engels. In una lunga let- tera a Bebel, pubblicata integralmente nelle Memorie, Engels deplora che si fossero accolte nel programma le frasi settarie e l'aiuto di Stato dei lassalliani, men- tre l'accordo dovea farsi o sul programma di Eisenach o su un programma simile, più consono al momento odierno. Invece, vi si acCettava la tesi, storicamente falsa, di Lassalle, che, di fronte alla classe operaia, tutte le altre classi non sono che una massa reazio- naria »; si negava praticamente, pel presente, il prin- cipio della internazionalità del movimento operaio; si accoglieva l'erronea « legge bronzea dei salari » di Lassalle; non si faceva parola delle e vere organizza- zioni di classe del proletariato », cioè delle organizza- zioni di resistenza; si propugnavano rivendicazioni puramente democratiche, come la e legislazione di- retta da parte del popolo » e lo e Stato libero»; si sostituiva una frase indeterminata ed equivoca, come l'abolizione di tutte le disuguaglianze sociali e poli- tiche », all'altra ben più precisa del vecchio program- ma: abolizione di ogni differenza di classe ». Sopra- tutto si accettava «l'aiuto di Stato » dei lassalliani, tolto dal Bucher, come unica rivendicazione sociale; mentre si doveva insistere pregiudizialmente che i lassalliani rinunciassero ad esso come ad unico speci- fico o ne riconoscessero almeno il carattere di misura transitoria e subordinata, insieme ed accanto a molte altre possibili. Il programma è tale, concludeva En- gels, che, se venisse accolto, nè io nè Marx potremmo accettare il nuovo partito, edificato su basi siffatte. Malgrado queste critiche e gli scrupoli di molti, il desiderio dell'accordo fece tacere le opposizioni; e il Congresso socialista di Gotha del 1875, dove erano rappresentati 25.659 soci, accettò il programma con- cordato, trasferì ad Amburgo la sede centrale del partito unificato, che prese il nome di partito ope- raio socialista (Sozialistische Arbeiterpartei) e nominò un Comitato esecutivo del partito, composto di tre las- salliani e di tre Eisenacher. Organi del partito diven- tarono il Neuer Sozialdemocrat di Berlino e il Volks- staat di Lipsia. La fusione reale delle due correnti non si effettuò immediatamente, e dissensi si fecero ancora sentire al Congresso di Gotha del 1876. Ma la ripresa e in- tensificata persecuzione governativa prepara una vera unità spirituale del partito, il quale intanto vede sa- lire i voti socialisti nelle elezioni da 351.670 nel 1874, che presentava già un aumento di 236.000 voti rispetto al 1871, a 493.447 nel 1876. Nel 1877, il partito aveva già un'entrata di 54.217 Marchi e una spesa di Marchi 50.635. Lo stesso progresso si verificava nelle organizza- zioni di resistenza, non più dilaniate dalle discordie fraterne. Il progresso del movimento socialista, dopo la vit- toria della sua politica, induce Bismarck alla repres- sione e, non essendo riuscito, per l'opposizione del Governo inglese, a organizzare una azione internazio- nale contro la temuta Internazionale — di cui si esa- gerava allora superstiziosamente la forza, attribuen- dole milioni di soci e mezzi corrispondenti (.) — egli iniziò una politica di persecuzione per suo conto in casa propria. Al progetto di legge reazionario sulla stampa, del 1873, respinto, seguirono, nell'anno suc- cessivo, un progetto di legge sulla rottura del con- tratto e un nuovo progetto sulla stampa; nella ses- sione 1875-76, un progetto per la modificazione del Codice penale; e, in fine, dopo l'attentato della pri- mavera 1878, la legge eccezionale contro il partito socialista. La guerra feroce del Governo contro il partito e le organizzazioni distrugge, per qualche tempo, e ciò che era stato edificato con un lavoro più che decen- nale e che aveva costato infiniti sacrifici di tempo, di denaro, di energia e di salute D. I socialisti tedeschi e la guerra del 1870. È questo il terzo punto che ci proponemmo di illustrare, sempre sulle traccie della Autobiografia di Augusto Bebel. Mentre Liebknecht e i più dei socialisti stimavano che la guerra fosse voluta da Napoleone, Bebel pen- sava che questi, nel dichiararla, fosse caduto nella trappola orditagli da Bismarck. Il Congresso regionale di Chemnitz, il 17 luglio 1870, due giorni prima della dichiarazione di guerra, approvava all'unanimità un ordine del giorno di Be- bel e Liebknecht, che protestava contro e ogni guer- ra non fatta nell'interesse della libertà e dell'uma- nità », contro e una guerra fatta nel solo interesse dinastico e che metteva in giuoco la vita di centi- naia di migliaia, il benessere di milioni, per appa- i') Della riopravalutaMOne dell'Internazionale In quel tempo è In. tereseaute documento il notevole libro di TULLIO MARTELLO Storta dell'Internazionale. — PadOva, 1878.

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