Critica Sociale - Anno XXI - n. 20 - 16 ottobre 1911

CRITICA SOCIALI,. 3Q9 VII. — La Presidenza del Congresso, appena eletta, nominerà una Commissione per la verifica dei poteri, la quale si riunirà subito e riferirà colla massima sol- lecitudine. VIII. — Ogni delegato dovrà, se richiestone dalla Commissione per la verifica dei poteri, provare la sua effettiva inscrizione al Partito, esibendo la propria tes- sera personale. IX. — Nella votazione per appello nominale, ogni delegato dispone di tanti voti, quanti sono i soci che egli rappresenta. Quando una Sezione sia rappresentata al Congresso da più delegati, e la Sezione o i delegati stessi non abbiano deferito ad uno solo l'incarico di votare, cia- scun delegato disporrà di un numero di voti uguale al quoziente del numero degli inscritti nella Sezione, di- viso per il numero dei delegati. X. -- Le votazioni si faranno per appello nominale ogni volta che la Presidenza lo ritenga opportuno o quando almeno 50 delegati lo richiedano. XI. — Le Sezioni, che intendono di partecipare al Congresso, debbono notificare al Segretariato la loro adesione e il nome dei loro rappresentanti non più tardi del SO settembre 1911. XII. — La tassa di. adesione al Congresso è fissata in L. 4, indistintamente, per ogni Sezione e per un de- legato. Le Sezioni, che si faranno rappresentare da più delegati, pagheranno, per ogni delegato in più del pri- mo, una tassa supplementare di L. 3. XIII. — Come fu praticato pei Congressi precedenti, la Direzione si è riservata di ammettere al Congresso, in qualità di invitati, un limitato numero di compagni. inscritti in qualsiasi Sezione del Partito, ai quali verrà inviata una tessera speciale, oltre al certificato di viag- gio, per godere ribassi ferroviari dalla propria residenza alla sede del Congresso e ritorno. Le domande d'ammissione come invitati debbono es- sere trasmesse al Segretariato poi tramite delle rispet- tive Sezioni. XIV. — Ogni domanda di ammissione al Congresso, sia delle Sezioni pei propri delegati, sia degli invitati, dev'essere accompagnata dall'importo della tassa ri- spettiva, senza di che verrà ritenuta come non pre- sentata. XV. — Non sarà tenuto conto delle domande di am- missione, cosi di rappresentanti, come d'invitati, le quali pervengano al Segretariato dopo il giorno 30 di settembre. XVI. — I termini di validità pei viaggi a prezzo ri- dotto saranno: dal 10 al 18 ottobre pel viaggio di an- data e dal 15 al 25 ottobre per quello di ritorno. XVII. — La spedizione delle tessere di rappresen- tanza, tessere d'invito e certificati ferroviari incomin- cerà il 1° ottobre. Gli invii verranno fatti direttamente ai singoli delegati ed invitati, di ciascuno dei quali dovrà .quindi essere notificato il preciso indirizzo al Segretariato del Partito. XVIII. — Dal giorno 12 ottobre sino alla fine del Congresso il Segretariato politico e il Segretariato am- ministrativo si trasferiranno a Modena presso quella Sezione socialista. Al presente Congresso, appunto perchò straordinario, non sono poste all'ordine del giorno le solite Relazioni del Gruppo parlamentare, della Direzione del Partito e dell'Avanti!, nè devono rinnovarsi le cariche. Ma è chiaro che tutte le rappresentanze e gli organi del Par- tito potranno esservi discussi, in connessione coi sin- goli accapi. A chi ami trarre gli oroscopi servirà qualche dato statistico, sebbene retrospettivo ed.... approssimativo! All'epoca del Congresso di Milano, le Sezioni aventi diritto di parteciparvi erano 1121, con soci 32.108. Non parteciparono in effetti che 816 Sezioni, con un incirca di 27.082 soci, il che significa che le 205 Sezioni assenti, comprendenti 5026 soci, erano in generale fra le meno numerose, presentando una media di 24 soci ciascuna. Oggi, se siamo bene informati, il numero delle Sezioni è lievemente aumentato (a circa 1150); per converso, ò diminuito di qualche migliaio il numero dei soci. Si ricordi l'esodo dei quasi 2000 soci del Forlivese. Le 816 Sezioni che parteciparono al Congresso di Mi- lano — teniamo conto solo di queste, perehè evidente- mente le più vive — si dividevano geograficamente cosi: Piemonte, Sezioni 99; Lombardia, 73; Veneto, 52; Liguria, 35. Totale Alla Italia, 259; Emilia, con Ferrara, Sezioni 163 (91 della sola pro- vincia di Reggio); Romagna, 129; Toscana, 130; Um- bria, 15; Marche, 45; Lazio, 18. Totale Italia media, 490; Mezzogiorno continentale, in blocco, Sezioni 42. Sicilia, 15. Sardegna, 4. Estero, 3. *** I voti nell'appello nominale sull'Azione politica fu- rono 24.413, e si divisero nel modo seguente: sull'Ordine del giorno Turati, riformiate con accenni di revisione programmatica e di accentuazione tattica in senso antiparticolarista e antibloccardo, ma che so- pratutto insisteva sulla necessità di organizzare nelle Sezioni del Partito il lavoro di studio, di organizzazione e di propaganda: voti 18.006. sull'Ordine del giorno Modigliani, cosidetto inter- medio, ma fondamentalmente riformiate esso pure, con innesto integralista, antiparticolarista (Salveminiano) e intransigente più spiccato: voti 4547; sull'Ordine del giorno Lazzari, intransigente-rivo- luzionario: voti 5928 ostentai, con dichiarazione espressa di astensione: 932. Questi 932 astenuti, che, se si fossero pronunciati, avrebbero in gran parte aderito all'ordine del giorno Lazzari, appartenevano quasi interamente (906 su 932) alla Romagna; la quale diede anche una forte asten- sione tacita, che deve attribuirsi quasi del tutto a squa- gliamento o ad assenza dei delegati. Del Ravennate, infatti, non votarono 18 su 67 Sezioni, tacitamente 11, con 242 soci, con dichiarazione espressa 7, con soci 799; del Forlivese, 12 su 62 Sezioni, tacitamente 9 con 189 soci, con dichiarazione 3 con soci 107. La astensione (o assenza) romagnola fu di voti 1337, che, aggiunta a quella, quasi tutta casuale e priva di speciale signi- ficato politico, delle altre provincie, per un complesso di 2264 soci,, porta il totale dei non 'votanti a 3601. In altre parole, le 816 Sezioni presenti al Congresso avreb- bero potuto dare 27.082 voti; cinque mila meno all'in- circa del totale dei soci. *** Il complesso dei voti riformisti al Congresso di Mi- lano può calcolarsi, all'ingrosso, addizionando i voti raccolti dai due Ordini del giorno Turati e Modigliani, la cui somma è 17553. Ma sarebbe giusto, in questo caso, attribuire idealmente all'ordine del giorno rivo- luzionario (5928) buona parte, come già notammo, dei 982 espressamente astenuti. Il rapporto sarebbe quindi stato di poco più di un quarto (rivoluzionarii) a poco meno di tre quarti (rifornisti). Se le proporzioni si mantenessero uguali, malgrado la minor frequenza prevedibile al Congresso di Modena; e supposta la fusione, fin dall'inizio di questo, delle due correnti, che si affermarono distinte, a Milano, sugli Ordini del giorno Turati e Modigliani, fusione che la iniziativa di convocazione Rigola-Modigliani-Zibordi, ed altri segni e motivi, fanno arguire estremamente verosimile ; la formula esprimente la direttiva degli ordini del giorno milanesi dovrebbe riscuotere dunque — in pura aritmetica — quasi i tre quarti dei voti. Ma, evidentemente — poichè, se l'aritmetica non è miopi-

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