Critica Sociale - Anno XXI - n. 17 - 1 settembre 1911
264 CRITICA SOCIALE La criminalità delle classi agricole proprietarie e semi-proprietarie si presenta in Emilia proporzio- nalmente superiore a quella di tutto il Settentrione d'Italia, in tutti i reati provocati dalla « matta be- stialitade »; mentre, nelle classi salariate, non solo non si presenta mai superiore, ma anzi, in due cate- gorie di reati di violenza fra i più frequenti, è in- feriore. - Più evidente ancora é la stessa constatazione nella statistica elaborata dal Coletti, dove, per un periodo più lungo, 1891-1900, i contadini a lavoro fisso, come più vicini economicamente ai mezzadri, sono uniti alla categoria dei piccoli proprietari lavora- tori e dei fittajoli, e l'altra categoria non abbraccia che i pastori, i boscajoli e i braccianti. Violenze contro le autorità e le persone . Cifre proporzionali a 100.000 abitanti, appartenenti a cia- scun gruppo di professioni od occupazioni (media annua del periodo 1891-1900) Italia settentrionale Emilia 80,01 47,12 Agricoltori che coltivano terreni propri, Diffamazioni e ingiurie 9,39 13,43 fittaioli, mezzadri, ecc., e contadini a la- Delitti carnali 0,82 1,00 vere fisso Delitti contro la cosa altrui 30,51 31,57 Truffe e altre frodi 1,25 2,15 Violenze contro le 'autorità e le persone . 334,29 211,72 Pastori, mandriani, boscaioli, ecc., conta- Diffamazioni e ingiurie Delitti carnali dini giornalieri e braccianti Delitti contro la cosa altrui 74,75 13,15 862,31 42,02 9,44 502,86 Truffe e altre frodi 26,33 19,69 Le classi professionali agricole indipendenti o se- mi-indipendenti dell'Emilia danno una percentuale di condannati superiore a quella di tutte le altre regioni del Nord, mentre le classi agricole sala- riate dei giornalieri e braccianti ne danno una infe- riore in tutti i reati. Ma, per specificare ancor meglio, isoliamo i con- tadini giornalieri e braccianti anche dai pastori, mandriani e boscaioli, e separiamo dai proprietari, fittajoli e mezzadri i contadini a lavoro fisso. Troveremo allora che, su 25 specie di reati, la percentuale degli uomini condannati nel gruppo dei proprietari, ecc, è, in Emilia, inferiore in un solo caso a quella di tutte le altre regioni del Settentrio- ne, e cioè nel furto qualificato su piante o su legna o sui prodotti del suolo; ed è superiore a tutte le altre regioni nella rapina; nel gruppo, invece, dei braccianti, la percentuale è inferiore in 14 specie di reati, quelle a cifre più elevate, e non è supe- riore in nessuna. Se passiamo alle donne, la stessa constatazione è -soltanto alquanto attenuata. Le donne proprietarie emiliane, in una sola spe- cie di reato (violenza carnale) delinquono meno, e nella sola rapina delinquono più che in Ogni altra regione del Nord; viceversa, fra le donne lavoranti a giornata, troviamo la cifra minima in sette specie di reati, e la massima in due sole (furto aggravato su animali e rapina). Nelle lesioni personali e nella partecipazione a risse, si hanno, per 100.000 donne braccianti, queste proporzioni : Piemonte 33,80 Toscana 118,30 Liguria 102,87 Marche 147,22 Lombardia 40,13 Umbria 837,59 Veneto 80,09 Lazio 266,25 Emilia 38,36 • Regno 159,33 Sebbene le donne emiliane, diano una notevole percentuale di condannate per violenza e resistenza all'autorità (7.54; nel Regno 8,69), nondimeno, nelle lesioni personali, che sono una delle forme più co- muni e più facili di esplosione criminosa, esse stan- no al disotto di ogni altra regione, salvo il Pie- monte. Per riassumere, dai diagrammi, che non riportia- mo per difficoltà tipografiche, risulta che, in Emi- lio, le varie classi, di fronte ai diversi reati del seguente specchietto, occupano il posto rispetti- vamente indicato, notando che il primo posto signi- fica la percentuale minima di condannati, e il 12° la massima: Contadini giornalieri e braccianti DiPena , delle mdust ir. del emmni eee. Mino- renn l maschi Iteci- divi maschi uomini donne Violenze carnali, atti di libidine, oltraggi al pudore . . . . 1° 2" - - Omicidi qualificati e aggravati . . . . 1° - 20 - Lesioni personali vo- lontarie, partecipa- zione a risse . . . 1° - - 3° 1° Diffainaz. e ingiurie . - 10 2° Furti semplici o spi- - - golamento abusivo 2° 3 0 12° 20 - 50 Truffe e altre frodi . 1° - 7° - Ricettazioni . . . . - r - - - Ci sembra quindi di poter concludere che, in Emi- lia, i giornalieri e braccianti agricoli, uomini e don- ne, la classe cioè più numerosa e il cui lavoro è più malsicuro, contribuisce ai reati tipici della delin- quenza contadina con una percentuale decisamente inferiore a quella della stessa classe nelle altre re- gioni d'Italia, percentuale che, per tutti i reati, ad eccezione dei soli furti semplici e spigolamento abu- sivo, coincide colla minima. Vorremmo, sotto questo aspetto, poter sceverare, per più minuti confronti, l'agitatissima classe dei braccianti di Romagna da quella del resto dell'Emi- lio, ma purtroppo né le statistiche ufficiali, nè al- tre indagini a noi conosciute, ce ne forniscono il modo. Comparando, però, nell'ultima statistica della cri- nunalità per il 1906, i dati relativi ai due distretti giudiziari di Bologna e Parma, troviamo che nel primo (comprendente la Romagna) la criminalità è più grave che nel secondo, rispecchiante il resto del- TEmilia; come eirierge dal seguente prospetto:
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