Critica Sociale - Anno XXI - n. 15 - 1 agosto 1911

Critica Sociale RIVISTI" QIILVDICEULE DEL SOCULISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 — All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITIICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XXI - N. 15 Non si venale a numeri separati Milano, 1° agosto 1911 SON/IMAII0 Politica ed Attualità. Contravveleno (LA CRITICA SOCIALE). Grandezza e decadenza del soctnlismo (AVV. TULLIO COLUCCI). Per la riforma del Suffragio: Il pericolo imminente III (cORtiillUit- Rione) Lo scrutinio di lisla a voto limitato; C) Snoi risidlatti paesi delle clientele; C) L'esperienza d'Italia e di Oltralpe; I-T. In attesa della s p1.01,07.2b071216 ,; riforme necessarte e possiblen col Collegio untsiominale. — Conclusione (1,0f. GIRO RASOMI). Le ,tensioni operaie 8,11« ~fico-orni, Dalla Searantnecia Ma- tagli« (L., C. S. e PC«. ANCIOLO CABRINI). Studi economici e sociologici A15002,1 la politica dei trrtsparti ferresiarii III (LUIGI ZECCIII). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Motivi antinlettlistici I FELICE FEROGLIO). Fra Libri e Riviste i MIO Eúldle CCEI1111010RICO di ilL. A. DiAniCCOS/0 CONTRAVVELENO Collicei CO invia, oggi, un articolo superbo. (h una volta tanto, lodarci in famiglia, semza ipocrisie?). Superbo nello stile, onde il pensero erompe e rifulge, come, un nudo scolpito nel lormn- zo, percosso dal sole; nella impostatura solida, Tua- dra; nella temerità delfautodiagnosi. Più di un articolo: è una vivisezione. La consiglia altrui, ma predica d'esempio. Bravissimo! Ha della stoffa, upre- slo giovinc; si- cerca e si troverà; diverrà qualcuno. pci fenomeni noti che evoca e cui Si rilian- noda, può sembrare che il suo sia l'esame di co- scienza di tutto un partito. Certo, ci lo crede- nel vero? O. proiettando sè nell'ambiente, cade 10101- l'inganno automorflco, e si vede, come il dio dttl Trapassi, ovunque giri lo sguardo? La sua crisi, la crisi — concediamo — di molti socialisti., è davvero la crisi del socialismo ? nasce, si svoolge così, precipita a quello sbocco ? Non sarebbe allegro! Dal «Manifesto » moncoli- tico del '48, così altero di certezze profetiche, a questa I onfessio;:e di sgretolamento e di volatilir.za Mine, la corsa, ,in 60 anni, non sarebbe stata trioon- fale! Il socialismo del Colucci cerca dapertutto, col lanternino di Diogene, un'anima smarrita: — la poro- pria! ha un bel coronarlo di amaranti; suffolceerlo di eleganti lirismi; sforzarsi di salvare dal credi° un quid innominato, un miri Sozialislisehe indoefi- nibile; accusare i capricci della moda e degli neo- mini; provare a confortarsi nella legge, asseorita finale, di ogni idealità, che è di perire generanodo, di annullarsi nella effettuazione; esordire parlai-rido i li « crisi di rinnovamento » e chiudere auspicarrido resurrezioni possibili... Eufemismi! Tutto questo, che rammenla il so- gnalo al di là dei credenti, non risuscita la salana, non informa fatto di morte! o** Ebbene: noi ci inscriviamo in falso contro il odo- cumento, e evochiamo l'estensore testimone nosétro nella causa. Onesto morto palpita e respira; re- spira quel socialismo, che si studia di compurre dentro il vasto sudario di otto pagine di quet'sta Rivisla. Non 'si parla, non si ragiona, non si freme cosi dalle tombe; queste angoscie non sanno i ca- daveri. È il lugubre scherzo di un becchino, che suda a scavarsi la fossa colle proprie mani e prova a calarvisi dentro; ma, al primo senso di asfissia, il coperchio della bara si Schioda e salta. L'uomo, ecco, è ritto nel sole! Onesta indagine, cui demmo la stura, dell'in- dole e delle cagioni dei nostri malanni oli partito, ci ha condotti, già a quest'ora, mollo lontani! Niente freni; niente bavagli! La ricerca sia sconfinata; dica tutto, confessi tutto, versi tutte le sue lagrime, esali, senza ritegno, le sue bestemmie, farnetichi e gridi tutti i suoi deliri. La verità è soltanto a prezzo di tutti gli errori... Ma, altresì, di tutte le proteste, di tutte le confutazioni. La verità — per chi crede che ella esista. Re- lativa, incerta, inafferrabile, giù nel fondo del poz- zo, come si vuole; ma esista. Che cosa esiste- rebbe, se no? Pel Colucci, come pei pragmatisti, forse è altra cosa. Egli, di cotesto vocabolo, cono- sce il solo plurale. Verità filosofiche son tutte, an- che se cozzano fra loro; verità é quella che, in que- slo minimo, ci serve... — Ebbene, io rispondo, que- sta voslra non ci serve affatto; la ripudio perchè mi uccide. E,oh ancora, perché le contesto la legittimità delle origini! Essa è figlia di pura introspezione soggettiva. 2 fautoanalisi di Ult Vostro sentimento, che audacemente obieltivate, ne riempite il mondo, lo prestale all'oggi e al domani, ai contemporanei e ai futuri. La fugace oscillazione del vostro incerto pensiero, un misto di speranze e di delusioni, di rinuncie e di nostalgie — questa è « la crisi delle cose!» Siete modesti! Galileo, per voi, nacque in- vano. L'egocentrismo rivive. Sentite, confessate che il socialismo, come ogni cosa vivente, si muove, si trasforma, si adatta, gia- ce A riso,!ge, vince, penetra, si espande, lasciando nella mischia brani di sé e sangue delle sue vene; e ne desumete che è disseccato, che è spento! Vive? Significa che è morto! I giovinetti romantici, disoc- cupati, che, attraeva la persecuzione, che scambia- vano il socialismo colla libertà, più non fanno ressa alle porle; sentenziate che la gioventù abbandona il socialismo, per altre fedi, altre luci (il nazionali- smo? o la febbre dei balocchi?). Per potere al socia- II mare l'epicedio, dapprima lo ingigantite, ne rale una cosmologia. una religione, un fatto so- 7 /I' i perholizzate i successi, procla- male che doni. gli ai versarl, conquistò i Governi...; poi lo immeschinite, lino a scambiare con esso gli strumenti e le tappe iniziali del suo faticoso pelle- grinaggio: le collaborazioni di classe, la protezione operaia, il voto allargato! Sostenete che, nell'essenza, esso non è nè smen- tito, nè tralignato; che l'abbiosciarsi, sia pure, del positivismo è cosa che non lo tange; che il neoidea- lismo lo giova; che il riformismo risponde alla fi- siologica necessità di operare; che il revisionismo bernsteiniano Io ha sfiorato appena; che invano il

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