Critica Sociale - XXI - n. 12-13 - 16 giu.-1 lug. 1911

cnrncA SOCIALE 181 sia sopralutlo un allo o una serie cli alti di ,·olonlà. Noi dobbiamo a,·cr fede che l'eco del nostro ideale troverà sempre maggior rispondenza nel maggior uu– mero di coscienze, perchè è un ideale cli giuslizia, di ele, 0 azionc e di dignità umana. Cosl la cerchia dei comballenli non è contenuta entro limiti fissi e presegnali; gli ostacoli, contro cui è chiamala a com– ballerc questa schiera, esistono ccrlamcnlc, e sono rappresentali dai ccli e dalle classi pa1·assilaric, monopolistiche, plulocralichc, e dai loro son itori in liHea e colla penna; ma, per quanto l'egoismo poten– zialo di questa gente sia formidabile e in esso resli complclamcnle sbffocalo ogni conccllo di giustizia sociale, noi dobbiamo :'.l.\'er fede che l'ideale lrion– fcrù comuaquc, e che, se rimarrà olTuscalo durante un cerlo periodo slorico, do,-rà brillare di luce più , i\'a in quello successivo. Come ho gi~t dello l'altra volla, è un grande errore credere che le sorli <lei socialismo sia110 ill(Jissolu– bilmenle legate a quelle del malcrialism 111ccca11i– cislico. li socialismo ra oltre la scienza, ollrc l'econo- 1nia e ollrc la meccanica. La mecca11ica può essere ulilissima per catalogare i falli IJUramcnle econo– mici; anzi, per pa1·tc mia, sono com iulo che l'Eco– nomia pul'a de,•e essere malemalica e scr, irsi. con n1etodo analogico 1 dei teoremi della meccanica rnzio- 11alc; ma il socialismo è mollo più complesso di que– sta scienza, pcrchò si basa, non sui soli H"iu<lizidi reallà1 ma ancbc su c1uelli di valore. La ,·ila, la reallù è mollo più ricca, mollo più coir1- plessa della scienza. In ciò s'accorciano lutti i più profondi Jf.)ensatori contemporanei, dal Bcrg!:ion al Boutroux. « \'i sono più cose in cielo e in terra» che la scienza non possa contenere nelle maglie dc' suoi concclli. li socialismo non può mai essere ridotto a ::-istcma scienlirìco, senza pericolo <li il'l"igi<.limcnto e di ossificazione. Costringerlo in pochi o mb.ieri sche– mi logici significa 11egarne tutta la ricchezza c,nolira; esso finisce sempre coll'abballere e collo scanilcarc le dighe schematiche, in cui si crC<. lcc.li arcrlo per sempre incanalato. i\clla sua essenza ei:'iso è più af– rinc ad una religione (l:1ica, s'intende), che no11 alla scienza. La sinlcsi mentale e sentimentale, csprcs:,;a nelle parole a gillsti.:ia sociale», non può quindi essere tutta fìssala in concetti e proposizioni; ,•i è scmprn , un a.I di I;),, che sfugge a qualsiasi predetermina– zione. ì\la questa sintesi genera nei nostri animi un iJealc immanente, alla stregua del qunlc l)Ot:i ·iamo vn– lulare respericnza e i rapporti sociali attuali. f: pcr– chè noi abbiamo l'idea sìnlelica di « giu::-;tizia 11, che possiamo capire e sentire ore risieda l'ingiusliziu. L'iniquilù è il ro,cscio cleB'equilà, e l'un concetto non può sussistere senza l'altro. È per la ua stessa immanenza e per la sua intima capacità di propulsio– ne e di cspansionc 1 che l'ideale diYiene opcrali\'o di continue trasformazioni sociali, mediante le quali - sia (H11·e allravcrso lolle asperrime e secolari - ver– rà concl'ctandosi ccl c/Tclluandosi. Cc1·to, vi sono i dati dcll'espcrienza 1 di cui occorre sempre tener cal– colo per capire ove stanno i freni e gli ostacoli; ma, appunto qucsli dali ormai ci insegnano che il socia– lismo non può sgorgare dal seno <.lei solo prole• lari alo: occorre Care affidamento su altre forze so– ciali e ideali. li capitalismo non è una macchina, che produca in sempre maggior.e quanlilù gli ele– menti della propria cli!-lruzione: allendcrc In effet– tuazione del socialismo dall'applicazione della lolla cli classe è da\'\'Cro una aspcllaziohc utopistica - sempre ammesso che si creda a.Ila finalità del so– cialismo e uon si raglia del partilo socialista fare un puro strumento di miglioramcnli operai. L'opera di inlcgrazionc politica e di coor<linamcnlo sociale delle Leghe e Fet.lel'azioni di mestiere dcYe essere compiuta ùa un organismo 1 i cui muscoli, neni, tessuti connet- 1 ivi siano tenuti assieme da ,incoli etico-ideali, e non solo da vincoli economici che sorgano dall'apparte– nere ad u11a stessa classe sociale. L'ic.leulismo è la liamma pul'ificalricc e climinalricc dei gcr111i <li cor– ruzione; è il lic\'ito che impedisce la degenerazione. Se implicitamente non si amrncllc ciò (a parte gli opporlunismi di coloro che non badano che al proprio intel'c::.se e al sod<lisfaci10enlo delle I)J'Oprie ambizioni), credo sia difTicile non cadere uello sccllici!Smo e nel pessimismo. Tanto allora varrebbe pensare e procla– mare che ban ragione il i\ietzschc e il l\losca e il Pareto: le magg1ol'anze essere sempre condannate allo ::.frullarucnlo da parlo delle minoi-anzc - non imporla la forma. La mandra e i pastori: ceco il sim– bolo ete1·110dell'umanità. La fct.lc nell'm ,·crnrc del socialismo e del partilo soc1a!Jsta non può ,cnii·c se 11011 da una cuncczionc idcali5lica, la quale uun si libra nello !Sfere eteree della 5peculazione astralla, incurante della , ila che si ,i,c; bensì fa sculirc la sua eflicacia anche sulle que.stioni pratiche. A seconda del punto di ,·ista da .;uì si parlo, la nostra propagauda acc1uista un tono, un , i gore, una colonlura lulli di,·ersi. L'itlealbmo è mollo più ricco di moh\'i che qualsiasi altra fìlo– sofia, in c1uanlo ad un tempo può utilizzare il campo pralico, il teoretico, il sentirnentale, senza essere in contraddizione con se slesso. 11 socialista idealista, a prùposito di militarismo e t.li spese militari, non si l11uitcrà a fare la sua opposizione pc1· sole ragioni di bilancio o d'opporlunila, ma, nella sua coscicuza, lrO\crù fi.lcilmenlc - se è sincero nella fede - mille altri argomenti di m YCr.sione, deriYanli dalla sua in– tima aulipalia per un'istituzione, che. nelln sua es– senza, nei suoi fini, nella sua organizzazione, è la negazione dell'ideale che persegue; al l'igual'do del sulTrugio universale, egli non si limilcrù u doman– darlo e co1HJ uisl:.ll'lo, solo perchè una dala l'egione può esserne m·,,anlaggiala, sì anche pcrchò esso eleva a dignità di cittadini lulli i sudditi cd è un passo Yer– so la redenzione umana; a proposito tli monopoli, paras!:i-ilismi statali, riforma lribuLaria, ccc., il suo rcnore Ui annientamento e di trasformazione sarà tanto più efficace e comunicati,o, in quanto si fonde– rà su molhi sentimentali cd etici, oltre che econo– mici e materiali. E così di seguilo. Certamente, la forza dell'idealismo è tanta. cbe an– che i socialisti che si dicono non idculisti sono aslrelli a reudcrgli continui e inconsnpc"oli omaggi. La loro opera, la loro propaganda non può non essere permeata di idealismo. Oru, appunto si lralla di to– gliere le conlraddizioni e di agire coerentemente al prop1·io ideale. Nell'immane opera di lrusformazionc sociale, nel graduale elTelluarsi della giustizia sociale (nel più largo e profondo senso della parola), c'è indubbia– mente una lolla da combattere, ma con un significato e una portata ben diversi da quelli della lolla di classe marxistica. Il pal'lito socialista ha una fun– zione da compiere, ma l'indole di questa funzione è lale, che sfugge allo schcmnlismo della lotta di classe. la cui applic:izionc non· può es~c-re fccontla e.li tutti

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