Critica Sociale - XXI - n. 12-13 - 16 giu.-1 lug. 1911

CRITICA SOCIALE 199 PREZZO PER OGNI MESE Zone di distanza 1• olnsse 2°' classe so.classe Fino a 10 km. L. 7,- L. 4,- L. 3,- Da km. 11 a 20 ,, 10,- " 7,- 11 4,- 21 a 30 ,, 13,- " 9,- Il 5,- 31 a 40 n 15,-- 11 11,- "7,- 41 a 50 ,, 17,- ,, 12,- "8,- 51 a 60 11 20,- n 13,- )J 9,- Di questi abbonamenti si valgono oggi, nella sola Direzione Compartimenl.ale di Milano, oltre 4.50 fa– miglie di ferrovieri, specialmente del basso. perso– nale, e molte più potrebbero e vorrebbero usufruir– ne se lo scopo, al quale sembrava ispirala Ja con– cessione stessa, non fosse stato frustrato dagli orari dei treni, inconciliabili· con quelli del servizio, e dalle meschine restrizioni successive, per le quali, ad esempio, vengono rifiutati i biglietti d'abbona– mento ai figli e alle mogli degli agenti quando ri– sulta che guadagnano, da loro, oltre 30 lire al mese. Per poterne usufruire sono quindi obbli– gatori ... la disoccupaziòne e il vagabondaggio dei componenti la famiglia dell'agente! · Simili limitazioni assurde debbono esser lolle. cosi come la « Confederazione generale degli Impie– gati» dovrebbe subito proporsi di ollenere che tale concessione, ristrella agli impiegali ferroviarl, venga estesa agli impiegati cli tulle le altre amminisl.ra – zwni. In seguito, poi, alla legge 30 giugno 1906 sulle ferrovie concesse all'industria privala - della per ironia cieli'« equo tmtlamento » e con la quale si riducevano (art. 15) le Lasse erariali dal 13 al 2 '/" pei prodotti dei treni esclusivamente composti di carrozze delle classi inferiori e organizzati con l'an– nuenza del Governo - la Società delle Ferrovie Nord-Milano istituiva, nel luglio ciel 1907, appositi biglietti settimanali per operai, per una distanza mi– nima di 3 chilometri e massima di 22, unicamente per la terza classe e di due specie - gli uni vale– voli dal lunedì al sabato, e gli altri comprendenti anche la domenica - con la seguente tariffa: ~ Prezzo blgllettb eettlmanale I ~ i--s Valevole Valevole I -" A dal lunedì dal lunedì A km. al eabato alla domenica km. 3 0,60 0,70 13 4 0,85 1,- 14 5 1,05 1,25 15 6 1,25 1,50 16 7 1,45 1,70 17 8 1,70 1,95 18 9 l,90 2,20 19 10 2,JO 2,45 20 11 2,20 2,65 21 12 2,45 2,85 22 Prezzo biglietto settimanale ~ Valevole dal lunedì al sabato 2,65 2,80 3,- 3,15 3,30 3,45 3,60 3,75 3,90 4,05 · Valevole dal lunedì alla domeu. 3,10 3,30 3,50 3,70 3,85 4,05 4,20 4,40 4,55 4,70 E tali biglietti - sebbene a prezzi non lievi, nei quali la Nord-Milano fa, indubbiamente, ottimi af– fari - presero subito un buono sviluppo, e vanno crescendo di anno in anno, ciò che prova quanto ne fosse sentilo il bisogno. Nel giugno 1908 ne furono distribuiti, in media, 1286 alla settimana; nel giugno 1909, 2012; nel giu– gno 1910 oltre 2700, e nel giugno corrente si ri– tiene, secondo quanto ci venne cortesemente assi– curato, che si raggiungeranno i 3500. GLI ABBONA~IENTJ SETTll\<IANALI OPERAI ESTESI A TUTTE LE LOCAL1TÀ. Ma simili concessioni a spizzico, rislrelte a pochi chilometri di linee, e quindi cosi frammentarie da non rispo11dere neppure ,ii bisogni delle due o lre plaghe privilegiale nelle quali si è fatto cosi timido csperimenlo, non possono dare nessun sensibile ef– fetto d'interesse generale. Occorre che gli abbonamenti se/Limana/i per gli operai vengano estesi a tutte le linee e/elle ferrovie italiane e pe,· ogni località cli esso. Auualmente non si capisce pcrchè gli operai che lavorano a Genova possano godere di una tariffa opc,·aia festiva e soltanto se diretti verso Ovada: quelli che da Abb"ialegrasso e da Gaggiano vengono a lavorare a Milano, cli un'altra differente tariffa operaia e quotidiana; e quelli che, invece, vengono, ad esempio, pure a Milano, ma da Pavia, o eia Lo– di, o da ~lonza o da Sesto S. Giovanni - per non allontanarci eia Milano - debbano soffrirne il ri– fiuto (1). Lo SLalo, per le considerazioni d'interesse gene– rale già esposte e per ragioni c1·equilà, deve sentire l'obbligo di altuarc senza indugio una riforma così importante, che all'eslcro offre - da varie diccinc d'anni - ottimi resullati, tanto dal punto di vista sociale, quanto eia quello dell'interesse diretto dei lavoratori e degli esercenli le fcnovio. E, se il Governo, per avventura, facesse il sordo, debbono pensare a scuoterlo gli operai e gli indu– striali - ugualmente interessati in ciò - reclaman– done altamente il diritto, gli uni e gli altri, allra– verso le organizzazioni economiche e poljliche cli cui dispongono e i rispettivi rappresentanti in Pa,·– lamento. Veramente noi an·iviamo, anche su questo terre– no, buoni ultimi, a distanza cli quasi un cinquan– tennio ~ cinquantenario umiliante, ouesto ! - da– gli altri paesi, come il Belgio, la Germania, ]'ln– ghilten-a, la Francia; ma ciò non dovrebbe che sti– molarci maggiormenle a riprendere jl tempo per– duto - in tale emulazione intelligenlc e feconda ci sembra dovrebbe stare il nòcciolo cli un naziona– lismo che non fosse strombazzamento vacuo e ciar– latanesimo di perdigiorni - istituendo una tariffa operaia minima, aclegHala alla potenzialità economi– ca dei lavoratori, e treni con orari accorciati a quelli delle fabbriche e degli uffici. E Lale conquista, che interessa cosl intimamente i lavoratori, dovrebbe es– sere specialmente presa a cuore, e falla oggetto di ostinala battaglia, dal Gruppo parlamentare socia– lista (2). Basti dire che soltanto a Milano, gli operai, che vengono dai paesi cjrconvicini a lavorare in città per sei giorni la settimana come muratori, mano– vali, terrazzieri e così via, sono più cli ] 5 mila. Da un'inch Lesta eseguila - scrive lo Schiavi - (t) Cl risulta che dallo etftbl\lmento Breda furono chiesti abbona• meni! operai frA. MIiano e Sesto s. Giovanni e da Seeto S. Glovar.nl per altre località, e che analoga domanda fu pure avanzata per tra.• eportt operai fra Mllano e ;!.lonza. lla entrambe le richieste vennero respinte dall'~\mmlnlstrazlone ferroviaria, ahe addusse Il sopracca• rtco eccezlonnlo di traffico del tratto i'llllnno-l\Ton;m. Non sappiamo con precisione In elle consistesse In rlolllesta delle Olftclne Breda, se cioè esse volessero In lstltuzlo:!e di appositi troni quotidiani, e In qual numero, e In quali Ol'C. Ci iloemb'raperò che le ferrovie dello Stato, accettando la rtclllesta, avrebbero stimolato la tacile concor– renza delle irnmv!e elettrlcllo MIiano-Monza, Je quali non si sareb• bero lasciate tog\lere·eertamentc quel trasporto, col costo d'eser<'lzlo pli1 basso che esse hanno, o tanto più cho, nel trasporti ferroviari di lince concorrenti, l'offerta assume In simili cR.SIun carattere spe– ciale, per cui - come dimostra l'lla<lley - i: si p11ò ave,·e interesse ad,·ese,·cltm·epe1·11110 Lupe,·d,Lta ph1tlo~to che 1,011 ese,·cua,·e ,,. E quindi la linea. di Stato-non avrebbe avuto da temere un grande rigurgito. (2) Circa l'altra. nostra prOJ)OSta.per l'estensione della la.riffa "''· l,l{{//·e al viaggi del lavoratori che migrano nll'luterno o emigrano all'estero ver ragioni di lavoro - vedi numero procedente di c,·rnca Soclale - con grato animo nbblftmo appreso che l'amico on. Cabr!nl lla presentato nnnloga Interpellanza nl 3-1\nlstero del La\'orl Pubblici. Speriamo bene, dopo la tanta retorica zampll.lata su dal recentls- 6imo Congreeso In Roma degli i: Italiani all'estero ,,.

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