Critica Sociale - XXI - n. 12-13 - 16 giu.-1 lug. 1911

188 CRITICA SOCIALE Ma gli avversari non s'avvcdono delle loro esage– razioni ed inesattezze. Le polizze ammettono due forme di liquidazione anticipala: il riscallo, cioè la messa in valore e l'esa– zione della polizza in contanti; la liberazione. cioè la riduzione del capitale assicurato in proporzione dei premt versali (p. es., data un'assicurazione mista di 20.000 lire per venti anni, volendosi, dopo un decen– nio, la polizza liberata, l'assicuralo non paga più al– tro e rimane assicurato al capitale ridotto di 10.000 lire). Dagli allegati al progetto Nitti (pag. 32-33) si trac che i capitali assicurali in llalia, a lutto il 1909, asce– sero a L. 1.614.539.337, dei quali quasi la metà (L 749.689.450) ad opera di quattro sole Compagnie - Generale, Riunione Adriatica, !Ili/ano e Fondiaria - alle quali, per la loro organizzazione, per l'eserci- zio di molti altri rami, e, alle due prime specialmente, perchè eserciscono il ramo vita largamente anche al– l'estero, non converrà seguire il consiglio dell'Einau– di a: di pregare i loro assicurali di voler riscattare i loro contratti e iscriverli al monopolio». Or ciò sarà la dimostrazione più palmare del ser– vizio reso dallo Slato al pubblico, offerendo un con– traUo a condizioni strabocchevolmente più vantag– giose. Per la prima volta i•n questo campo, si potrà veramente proclamare: a: Italia docet ». L'Ass1cuRATOREN. 2. L'Assicuratore n. 1 scende, invece, al concreto e annota le dispo!?izioni singole del disegno di legge, fornendo consigli pralici per la futura attuazione. Gli diamo la parola senz'altro: Nelle linee generali, il disegno di legge risponde alle idee da noi svolte nella Critica del 16 maggio. Con chiara sintesi sono risoluti i punti essenziali del problema. Tutto ciò che è soggetto a mutazione, nei rapporti di luogo, di tempo, di persone - la istitu– zione e il funzionamento delle sedi e delle agenzie, ia nomina e la carrieTa degli impiegali, il calcolo della ricerca matematica, ecc. - vi è semplicemente adombrato; ed è stato saggio consiglio, per non lo– gliere ai futuri dirigenli di atteggiare l'Istituto a se– conda delle evenienze e delle opportunità, di correg– gerlo a norma deJle esperienze, di sottrarlo, insom– ma, all'irrigidimento burocratico. È uno sbozzo, che gli studi e la pratica dovranno complelare e colorire. L'Istituto nazionale non difTerirà, secondo noi, da una qualsiasi altra industria privata, se non, essen– zialmente, in questo: v'è un azionista insueto. Que– sto azionista sono, dovranno essere, le pensioni ope– raie. Perciò si promette la riforma della Cassa Nazionale di previdenza; che bisogna scuotere dal letargo; far– ne non già il parassita, ma l'integrazione cd il fine ultimo del monopolio. Consideriamo ora gli articoli che o pongano o ri– solvano le più importanti questioni. Airr. 1. - I modi della vigilanza governativa son rimessi al Regolamento. Qui sarà da evitare un dop– pio pericolo: che le norme sian troppo generiche, e la burocrazia ministeriale spadroneggi, inceppi, pa– ralizzi; e che sian troppo minuziose. Importerà de– terminare con esattezza le responsabilità di ogni fun– zionario. 1Lo Statuto (seguiaJllO il testo emendato dalla Com- missione) disciplinerà la istituzione e le funzioni delle sedi, uffici ed agenzie D. - Le Compagnie tengono in ogni zona (due o tre provincie riunite) un ispettore, che nomina, dirige, coadiuva gli agenti locali, e che gode anticipazioni mensili in conto corrente, da co– prirsi colle provvigioni(]), Nulla vieta che l'Istituto ne assuma uno per pro– vincia. Ogni ispettore dovrà impegnarsi per un tanto cli l)roduzone mensile; se non lo raggiunga corre pe– ricolo - questo è lo stimolo migliore - d'esser mes– so alla porla. Nienle slipend! fissi, diarie, lras[erle, stabilità. Quanto alle agenzie locali, le difficoltà non son po– che. Sono esse la base dell'industria; il reclutamento di questo personale è decisivo. Può nomiaarlo l'Ispet– tore che organizza la zona e ne risponde; può ricor– rarsi invece alle gare (2). li primo sistema affida me– glio per la scelta di persone idonee; il secondo può ottenere economie rilevanti sulle provvigioni. 1 oi stia– mo per un sistema misto: la gara nei grandi centri, ove i valorosi abbondano; la scelta fatta dall'Ispettore nei centri minori. Ciò risponde alle critiche del collega n. 2 (C,·itica, 1° giugnoL che mi suppose fautore esclusivo della gara. Nè mi sembra formidnbile la obbiezione sua, circa i danni possibili all'Erario, per la concorrenza fra diversi agenti diversamente favoriti dalla gara stessa. A prescindere dal fatto che la competenza ter– ritoriale può determinarsi dalla dichiarazione di re– sidenza dell'assicurato, qu:rnd'anco l'agente di Ca– serta, che ottenne una maggiore provvigione, lavo– rasse in Napoli, saran sempre per l'Istituto afTari con– chiusi, con qualche minor lucro, sia pure, ma senza danno, poichè conclusi in base a11a provvigione pre– ventivala. ART. 2. - Non si ammettono azioni di danno, deri– vato dal Monopolio alle Compagnie e agli assicurati. - Per questo articolo si grida alla violenza. Ma - per quanto ha tratto alle Compagnie - se il mono– polio si vuole, se si ammette che istituii-lo è un di– ritt.o, conviene pur tagliare bruscamente, colla spada cli Alessandro, i pretesti al fìorire di liti, già vagheg– giale, come una miniera inesauribile, da tutti i dot– tissimi Cogliolo del bel paese! (V. Giornale d'Italia, 19 aprile). - Degli assicurali diremo all'art. 18. AnT. 4. - Si dichiarano nulli i contratti in frode alla legge, e si comminano pene ai contravventori. La Commissione mitigò il primo testo, escludendo la detenzione e minacciando la multa solo a chi as– suma o procuri tali contratti nel Regno: I contrab– bandieri di professione, in veste di critici, organiz– zano piani per eludere questi divieti. Si dice: se una Compagnia stabilisce a Lugano, per esempio, quanti italiani vi si assicureranno! - Non dividiamo questi ti– mori. Su mille assicurali ve ne sarà uno, se pure, che si recò spontaneamente a chiedere la polizza. E qucslo avverrà tanto meno, quando si ,dovrebbero afTront:ne i rischi del contrabbando, mentre l'esisten– za del monopolio aumenter3 ànche più la sfìducia nel– le Compagnie. - Nè sta il preteso assurdo giuridico, denunzialo dal prof. Tangorra (3), nel fatto che la legge ilaliana negherebbe a un atto stipulato all'este– ro di spiegare il suo valoro nel paese in cui fu sti- (I) v. Ava11li.t, 4 giugno: "Il Monopouo e gU assic1wator, ,,. (2) c,·itica Soclale, 16 maggio: " li mo11op0Uodtilt assic1wazlo11, 11• (S)Intervista nel Giornale a' JtaUa, 'l giugno.

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