Critica Sociale - Anno XXI - n. 11 - 1 giugno 1911

CRITICA SOCIALE 169 questa inizialiva, che fu sempre anche nel program– ma minimo dei partiti socialisti. La natura di questa Rivista non ci consente in argomento troppo lunghe dissertazioni. L'articolo cli (< Un Assicuratore)), inserito nel fascicolo J)rece– clente, ha già dato uno sguardo complessivo alla intel'essanle questione. Trascegliamo tuLlavia 1 fra gli scritti pervenutici, alcuni brani che ci sernbrano cnralleristici. Un a!Lro « Assicu.ralore » - chiamiamolo « l'As– sicuratore /V. 2 )) - del cui disinteresse e della cui probità possiamo garant.ire, ci m:indava da Napoli, or è giù qualche settimana: Gli attacchi di tanta parte della stampa al prean– nuncialo monopolio non faranno, ne ho fede, presa sul buon senso del pubblico. Esso vi fiuta facilmente o la opposizione politica, che di tuUo fo. pretesto, o la suggestione nascosta di interessi privali in al– larme. Ma il senso della necessità cli emanciparsi dalla speculazione, in così vitale e delic::ita materici, è giù Lanto diffuso e penetrato, che da un trentennio Fi vengono creando qua e lù piccole Società coopera– tive e mutue, e in questi ult.imi anni spesseggiano così, che già - ce lo npprende il Bolle/lino delle So– cielà per azioni - furono poste le basi cli una loro feclerozione. In sostanza, non occorre molt.a compe– tenza specifica per intuire come l'interesse delle So– cietà. stia in ani.agonismo con quello del pubblico; per questo la fortuna e la carriera dei loro funzio– nari spesso dipende clall'abililà ch'essi spiegano nello scovare pretesi.i, che consentano alle Società cli sfug– gire, sia pure legalment.e, agli obblighi nssunti. Nè, per lo SI.al.o, questo monopolio che, solo dopo il successo nel ramo vita, potrebbe, gradualmente, estendersi ad altri rami, presenta difficoltà insormon– tabili e possibililà di ingrate sorprese. L'assicurazione sulla vita si fonda su due elementi: le tavole di mortalità e il rendimento elci capitali. Altre assicurazioni poggiano su studi complicnti, per la valutazione dei rischì. Questa è invece sem– plicissima ... se non la complichi, nppunto, ad altri fini e per n\Lri interessi, la speculazione. Ai critici che, come l'Einaudi - cui ùel reslo ben rispose il Cabiati - si assunsero la parte cli _g-ufì del malaugurio, basterebbe domandare; o come av– viene, se questa industria è così disastrosa, che gli alluali esercenti si sforzano cli estenderla il più pos– sibile? E si noti che la riscossione, affidala dallo Sta– lo alle Esattorie erariali o agli Uffìzii postali, ridur– rebbe nolevolmenle i costi e le provvigioni. L'Einaudi, nella furia ciel contraddire, loda, nelle imprese privale, ((il senso vigile della cla.ssificazione dei rischi, per il vivo interesse ch'esse hanno a scar– tare i rischi troppo gravi l), - Benissimo: ma ciò significa, per l'appunto, ch'esse tanto met)O assicu– rano quanto è più urgente il bisogno! Col rigore dell'esame sanitatio, esse sca1·t.ano i candidali all'assicurazione che non siano vigorosis– simi. Che significa questo? Che esse alterano, a loro proprio beneficio, l'aliquota delle I.avole di mortalitù, le cui medie riflellono lnsierne i fori.i ed i deboli, i sani e i malati. Viceveqa, quando pagano, si basano sulle tavole di mortalità generiche. La. cosa non mi pare, poi, eccessivamente geniale! Cabiat.i dimostrò i l::tuli guadagni delle Socielà, allenendosi ai bilanci sapientemente compilali che esse pubblicano, e n notizie desunte dal periodico L'A.ssicurazione. Ebbene, laluni suoi dati stanno al disotto dal vero. Le azioni, ad esempio, della Riu- BibliotecaGino Bianco nione Adriatica, cui egli assegna il valore di L. 7.100, valgono, in realtà, I... 11.500. Molto bene, per altro, confuta egli ~ e fu il primo - la leggenda delle somme favolose che costerebbe il rispello dei con– lraUi in corso, clacchè, col monopolio, « i capitali cl-egli inseriti.i e le riserve mal.ematiche passeranno naturalmente allo Sta.lo, senza ch'esso debba versare un centesimo» (I). Lasciando stare la trii.a e scolastica obiezione clel– l'incapacilù dello Stai.o a funi',ioni inclust.riali, obie– zione che ogni giorno perde valore ccl è, e potrà essere sempre più, purchè lo si voglia seriamente, smentila dai falli; e l'a\Lra - pili visibile ancora-del troppo limitato campo operativo (una nazione, figu– rai.evi!, di 36 milioni di abitanti!) - gioverebbe piul– Lost.o approfondire la moralilù dei mcl.odi adottali da tani.e imprese private per assicurare la vita.. e la borsa a se stesse. Già il Heina. si fece interprete delle doglianze che suscita, affìdaLa a Sociel.ù privale, l'nssicurazione in– fo1·Lunì. Se il Governo indagasse a fondo come si fanno le stime degli inforlunì, come si compilano i bilanci, e se tulle le inclennilù non riscosse per mancanza cl'erecli passino, come do\rebbero, alla Cassa pension9 per gli oper·;:ii... , met.tiamo pegno che non sarebbe lulla fatica sprec;:i!a. E neanche lo sarebbe, se facesse il co~Lo dei mi– lioni dispersi, pel fallo di I.ani.e Socielù straniere, calale in Ilalia e <iuindi scomporse, alcune cli nuovo riapparse.. La sfiducia che ne de1·ivò, e la stessa dil'fìcollà sopravvenuta di dover pagare all'estero, quanti assicurati non fece desistere e decadere? E quante indennilù cadono in prescrizione, sol perchè gli credi ignoravano l'assicurazione del loro autore, e la Società si guarcln bene dall'infòrmarneli in tempo? Se i collaborai.ori clell'on. NiLli vogliono preparar– gli un materiale prezioso, studino le condizioni e la storia delle polizze. L'iperbolica ascesa del valore di certe azioni - che signific::i. migrazione cli milioni di risparmio sudalo - trova lù la sua spiegazione! Un allro nostro runico, ferralo in ir1ateria, ci scrive di Homagna, e!oginnclo vjvarr1cnte l'articolo dcll'A.ssic11ratore ncll'1iltimo numero. Solo gli muo– ve questi appunti: « L'Assicuratore (p::ig. 149, la. colonna) propone che lo Stato assegni le rappresentanze locali con la pro– cedura adoll.ala per le esaU.orie, cioè con la gara. Ha egli pensai.o però alla conco1'1·en,,a, che ne venebbe poi fra i rapp1·esentanli, per 1:1 disparità delle loro condizioni - disparilù giuslifìct1ta dalle condizioni locali - e al clnnno conseguente per l'erario? Se, poniamo, all'agente di Casert.a si accorcia la provvi– gione del 50 %, e a quello cli N;:ipoli del solo '20 %, il primo ha tullo l'interesse a lavornre a Napoli, fo– cendo - poichè lo potrebbe - migliori condizioni. Nè osterebbe la competenza t.erriloriale; per gli in– cendì, per la gl'andine, questa è sl;:ibilit.a dnllo sta– bile o dal fondo; ma l.:l vita - ossia l'uomo - è gi– rovago .. Un'a1Ln1 osservazione, ossia un allro dubbio. L'Assicuraforc (si.essa pagina) ll'alta largamente del clirilLo d'incasso. Per me, sarebbe grave errore ;:iffì– clare l'incasso dei premi alle rappresentanze. Que- (J) Pc1· le riserve matematiche sosteneva. la mecteslma tesi \'Assi· curatore, nella Cd/tea del IG maggio. (Nota deua CRITICA).

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