Critica Sociale - Anno XXI - n. 11 - 1 giugno 1911

174 CIUTICA SOCIALE E a Venezia, sempre secondo i dati offerti dal– l'Ufficio del Lavoro, nel 1907, su 8li67 abitazioni, 64/t erano con agglomerazione e 568 con eccessiva agglomerazione. I DANNOSI EFFETTI ocu.'unBANIS1\IO. Gian Giacomo Rousseau, nell'Emilio, scrisse che « le città sono la voragine della specie umana. Dopo qualche generazione, le razze vi periscono o dege– nerano>> Ciò specialmente per i disastrosi effetti fisici e morali, che derivano agli individui dall'abitazio– ne an~iigicn\ca, angusta, priva di aria, di luce, cli attrattiva, cl, comfort. Ognuno sa come più difficile sia la profilassi con– tro le malnllie infeUive in quegli immensi verminai reticli e oscuri, che sono i quartieri poveri delle grandi città, e come, negli organismi denutriti che vi abitano, possano facilmente attecchire e mietere l'anemia e In tubercolosi (I). In essi poi, nei ri– guardi della mortalità dei bambini, è « la strage degli innocenti» addirittura. Una inchiesta compiu– ta 111 Milano nel 1903, dall'Ufficio del Lavoro della Sociel/t Umanitaria, dette per risultato che, su 100 bambini, ne morirono a famiglie abitanti in I stanza 27,08 in 2 stanze 23,43 in 3 stanze. 17,89 in 4 stanze 15,50 in 5 stanze o più 10,52 Ed una delle cause prime dell'alcoolismo va ricer– cala nelle condizioni insoffribili di abitazione. in cui si trovano le classi povere. Di sovente la casa non è che un antro buio e tormentoso, in cui vivono, si agitano, si urtano e urlano e strepitano grandi e piccini, quasi contendendosi rabbiosamente l'a– ria e lo spazio; per cui i maschi adulti finiscono per averne nausea e fastidio e per non trattenervisi che nelle ore destinale al sonno, rifugiandosi, per il resto, nelle bettole. Se una casa chia,·a, pulita, tranquilla li accogliesse al ritorno dall'officina. mol– lo probabilmente non le preferirebbero la taverna. Nè i danni morali prodotti nella popolazione delle città dall'agglomerazione di essa nelle abila•– zioni e dalla promiscuità in cui vive, sono meno gravi dei danni fisici. Ncll'urbanismo infierisce la corruzione dei mi– norenni, il dilagare della prostituzione e la ~, a– ventosa estensione delle malattie celtiche - che si ricollegano alle crescenti difficoltà economielw. le quali impongono il celibato a gran numero Ji i:i– clividui maschi e femmine - l'incesto, la maggior frequenza dei reati contro le persone e !a pr,;– prielà (2) e cosi via. LA FORMAZIONE DEI SOBBOHGII I. Per fortuna, però, raggiunta la sup8r-sa1.u:·a:io– nc delle abitazioni dei grandi centri e ~r•;s1:idll !.!li affitti a lai punto eia assorbire in parecchi casi fino a un terzo ciel salario delle famiglie operaie e delle paghe dei piccoli impiegati, si ha, quale prima reazione all'aggJomeramento, il rigurgito alla _pe– riferia uclle masse immigrale e In formazione dei quartieri eccentrici e dei sobborghi delle grandi città. (1) È stato calcolato che Il S8 per cento del 101.496morti per tu– bercolosi a Parigi si siano prodotti nelle case Insalubri e sovrapo– polate. Yedt }~. LEVASSEUR: Salariai et 3alai1•es, clt. da SCHIAYJ, (2) secondo Il VANDERYF;LOE, op. clt. nel 1899, nel Belgio, si ebbero: nel Comuni e agglomerazioni urbane fino a IC0.000 abitanti 147 reati per mille ab!fontl; Id. da 25.000 a 100000, 122; Id. da 10.000 n !5.000, 119; lct. fino a 10.000 abitanti, 85. BibliotecaGino Bianco Si inizia cosl la loro prima trasformazione da unici immensi agglomerati di uomini in agglome- rali cli localitò. · E il suburbio, una ,·olta sorto, si estende subito tanto più rapidamente, quanto pili jmportante è il centro urbano per operosità di jndustrie e inten– sità cli traffici. A Londra, il suburbio aumentò, dal 1861 al 1901, del 388 "/,, mentre la metropoli, in quello stesso periodo cli anni, crebbe soltanto del 61 "/ •. Nel 1861, a Parigi, il' suburbio clava il 13 'io della po– polazio11e totale, e nel 1900, il 26 "/ 0 • Il dipartimento di Seine-et-Oise, che può essere considerato anch'esso - almeno in parte - come un subborgo cli Parigi, ha guadagnato 42.428 abi– tanti. A Berlino, poi, l'aumento di 1.214.000 abitanti, cioè ciel 146 ¼ della popolazione, riscontratosi in questi ullimi trenta anni, si vcrifìcò, quasi csclu– sirnmenle, nei distretti della t)eriferia. Nella re– gione ovest-nord-ovest cli Berlino, og-g-i vivono 1106 mila persone, mentre nel 1875 non ve n'erano che 86.000. In tf'Cnt'anni si è avuto l'aumento del 370 per cento. E ancor più colossale è l'aumento dei subborghi, i quali, or fa un secolo, contavano circa 10.000 abitanti; nel 1871 ne avevano 57.735 e nel 1003 giunsero a 050.000. Oggi i subborghi di Be,·– lino contano undici agglomerazioni di 20.000 abi– tanti. I l'v!F:ZZI DI THASPOHTO NELLO SFOLLAì,IENTO DELLE GHANDI CITTÀ. A tale salutare sfollamento dei centri urbani con– tribuirono potentemente i mezzi di trnsporto elet– trici e a vapore, così come prima ne avevano faci– litato la formazione rendendo le città ipertrofiche e colossali. Il rapido e portentoso dilagare della popolazione eccedente nei centri urbani verso le località alla pel'iferia fu possibile in quanto si riuscì a dare ai lavoratori - che costituiscono quasi la totalità della popolazione del suburbio - mezzi di tras– porlo rapidi ed economicamente convenienti per recarsi dalla casa al lavoro e dal lavoro alla casa. Anzi, non solo la formazione e lo svjluppo dei suburbi si collegò sempre cd ovunque inscindi– bilmente al contemporaneo estendersi delle reti fcrro\linriei tramvinric e telefoniche, per la mas– sima facilitazione della circolazione e delle comu– nicazioni, in modo eia ovvinre ag-li ostacoli frap– posti dalle grandi clistnnze; ma avvenne, e si ri– pete sovente, che, specialmcnLe le Jincc tramviarie suburbane, si costruissero, prima ancora che per servire agli abitanti del subborgo, per aiutarne lo sviluppo e per dare incremento, nella località, alla fabbricazione edilizia. Nè basta che i mezzi di trasporto, colleganti il centro alla periferia, esistano rapidi e frequenti; ma occorre che essi siano il pili possibile accessi– bili a lutti per la modicità dei prezzi. Se questi raggiungessero altezze proibitive, è evidente che la esistenza dei mezzi di trasporlo sarebbe presso che inutile. Essi debbono essere del massimo uso comune. L'efficacia loro è essenzialmente subordinata al prezzo del servizio, e si manifesta lanto maggiore, là ove si raggiungono le più basse Lariffe relati– vamente alle paghe ccl ai salarì. I viaggiatori, trasportali dalle ferrovie e dalle tramvie urbane di Londra nel 1903, salirono a un miliardo e settanta milioni; nè meno impressio– nante fu la circolazione urbana a Parigi e a Ber– lino. Secondo il Cadoux, le ferrovie parig-ine ne trasportarono, nel medesimo anno, 855 milioni, e quelle berlinesi 395 milioni. A Londra, con una

RkJQdWJsaXNoZXIy