Critica Sociale - Anno XXI - n. 11 - 1 giugno 1911

CRITICA SOCIALE 173 del forlissimo aumento della popolazione -'- da 175 milioni, nel L800, a 405 nel 1901 - la grande aravilazionc compiutasi del pròlelarialo rurale ver– ~o le città. E ciò è provalo ancor meglio dall'esame della composizione demografica di lalune grandi cillù, che, secondo il Mayr (1), sarebbe la seguente: AbLta11tL 11aH AbLfo11ti 1w/L CITTÀ 11et COllllf/lC Cl'l'TÀ tiel Co mune per 1000 censUL pti· 1000 censi.IL Vienna 345 Milano 484 Pal'igi 349 Glasgow 515 Sloccolma 416 Copenaghen 524 Berlino 424 Amburgo 524 Budapest ,124 Londra 629 Cristiania 425 Anversa 641 R_orna 446 Ancora: in i/rancia (2), le 71 cillà di più che 30.000 abitanti che vi sono, nel 1901 contavano 8.0130.83'i abitanti, e nel 19013 ben 8.283.9013, con un aumento cornplessivo di 223.072 abitanti. Le citlù di Parigi, Nizza, Marsiglia e Lione - com– prese fra le ] 5 citlà francesi che oltrepassano i 100.000 abitanti - dal 1901 al 190() ebbero rispet– tivamente 1111 aumento cli 49.325, di 29.125, cli 26.337 e cli 13.0.15 abitanti. contro un aumento lo– Lale, in lulll i dip,:u'limcnti e nelle città al disotto di 30 mila anime, cli 67.000 abitanti. In Gcl'rnania, 11011871, non c'era110 che 8 cilli1 di oltre l.00.000 abiLanti, con un insieme di Ul68.000 abitanti, pari al 5.34. °io della popolazione totale; oggi vi se ne contano 41 con una popola– zione di 11.408.000 abitanti, pari al :18.97 "/, e, cli delle cillù, 19 superano i 200.000 abitanti e 5 i 500.000. Il solo :iumcnto delle cillà cli olire 100.000 :ibilanti, nel 1900, rapp1·escnla un totale di J.320.000 unitù, cioè il 01..20 °/ 0 dell'aumento complessivo della popolazione dell'Impero. Berlino, eia 8213.310 abitanti nel 1871, saliva a l.578.794 nel 1890, e a 2.040.222 nel 1905. In llalia la popolazio11e, eia 23.729.1332 abitanti nel J8li.8, saliva a 32.475.253 nel 1901 e a 33.437.381 nel 1906, e nei più ,qrnndi Comuni urbani si nota– , ano i seguenti aumenti: ========== P0f>OLAZ.10Nt~ F:GJ,1 ANNr i~~ COMUNI ==- 1'00 1848 1901 1906 ,.- ~.:: <:i --- ----- --- -- Roma. 153.004 179.096 462.783 526.130 66 Napoli. 327.000 418.000 563.540 569.448 27 i.f.i!ano l.35.000 213.073 491.460 540.824. 60 'forino 78.677 143.687 335.656 355.352 60 Palermo. 202.251 21G.926 309.694 321.848 34 Genova. 00.000 144.654 234.710 244.688 41 Firenze . 99.000 132.000 205.589 214 565 38 Venezia. 101.000 108.000 151.840 157.755 32 Bologna. 66000 73.100 152.009 157.578 54, Catania . 45.081 57 598 149.295 162.350 65 Messina. 44.053 97.592 149 778 163.582 40 Livorno. 59.694 82.648 98321 108.183 19 --- --- -- 7'otat·i 1.401.660 1.867.274 3 304.675 3.542.303 47 ove 1>111 IO ferrovie concorsero a trasformare la piccola nella grnnde itHlustrla, Qual! l'lnghiltorrf\, li Belgio e la G6rmanla. 1~opo/azione dei. Comuni l'e1· 100 rilJltm,U PAESI urbani n1rall urbani 1·urnH Francia. n:,.02r..812 23.492.163 30,0l Go,::;u BelgLo • 6.023.468 J.li70.08o 75,-12 42,58 lmpe,·o G/Jl'IIICflliCO 30.6.'Ul 015 2.S.134.103 M,35 4!1,G5 Prussia. 19.144.609 a.327.900 54.&4 44.,4.G Baviera. 2.418.020 3.728,020 39,64. 60,SG Austria. 9.993.036 t6.J57.672 38,21 61,7!> Jnnhtuen·a ir..058,3ll5 7.469.488 11,02 22,98 Scozia 3.f,86.594 885.809 80,19 19,81 Danlmnrcn. 958.905 1.490.635 30,15 60,85 Stati Uniti 30.688.322 4ri.573.846 40 1 20 ri9,SO (1) Vedi llt:NJNI: Prl11cipl dj. delll0(/1'(1"/l(l,, l<'lrenze 1904, (2) Y, Per I dati <1111 esposti, vedi A. Scnu,•1: Le case a buon me,·• calo e te ctttà gU11dh10. Zanlohelh, Bologna 1911, BibliotecaGino Bianco Cosicchè, incnli·c 1101 Hegno, fra il 1848 e il 1906, la popolazione è cresciuta ciel 30 l)Cr cento, nei Comuni che nel 1901 superavano i 15.000 abitanti è aumentala ciel 42 per cento, e nelle 12 ciltù ptin– ci.pali ciel 47 per cento. E che l'incrernenLo delle graudi cillù italiane sia dovuto molto più all'immigrnzionc che non alle na– scile, è provato eia questo spcccliicllo statistico: Roma. MiJano. rrorino. Napoli. Palermo Genova Catania ]ì'jren~e Bologna Messina Venezia COMUNI 21.64,7 37.'199 17.122 40.047 70.9:U 11.G74 31.203 980 - 8.470 45.180 - 3.813 196.782 191.976 105.074 75.158 19.372 61.367 53.695 39476 44.522 7.256 24.768 LA f'Ai\lE 01 CASE E IL HINC'All.0 DEGLI AFl~l'l"L'I. L'jmrne11sa fiumana proletaria, imrnig;l'ante nei n1nggiori centri urbani, appcnu raggiunta la mas– sima salurazionc po.ssibilc degli ulloggi disponi– bili, pose il più grave cd urgente problema portat~ dall'urbanisino: quello della penosa mnncanza dt abitazioni, in ispecie pei più umili ceti cli impiegati e d'operai. « Da questa esasperante sc;1rsczza di ::tllog,c;i~on– seguono due !'atti che convergono ad un medesimo danno~ scriven1 Giulio Casalini -: i consumatori sono Lralli a farsi conconcrr,.a fra loro, ad elevare il prezzo degli affitti ad una cifra assai superiore a quella determinala dal costo di costruzione e di esercizio, comprcsavi un'equa l'iniunerazione del capitale; e i padroni di casa si vengono a trovare in una condizione di veri e propri monopolisti, che possono delermi11are 1 fino a certi limiti assai vasti, il prezzo degli affit.Li, all'infuori del gioco dc.Ile normai.i leggi e~o.nomiche >>. . . ... Dato ciò, l'adat1abil1Là forzata degli rnquilm1 l'aggiunse termini inverosimili. Secondo gli An– n:ili di statistica ciel 1905, vivevnno in soffitle, per ogni mille cilladini, a Roma 20, a Milano 40, a Torino ]27, a Genova 15, a Napoh 2 persone. Le soffitte, slancio al censimento ciel 10 febbraio 1901. abbondavano a Savona (414), a Milano (3393), a Torino (8261), e le abilnioni sotterranee a Genova (700). A Milano, nel 1903, mediante un'inchiesta si constatava che 332.841 abitanti (97.1131 famiglie), ossia il 70.22 '/, della popolazione, non occupavano clic 172.417 stanze, cioè meno di 2 stanze per fami– glia. Le classi lavoratrici non disponevano che di 0.518 cli stanza per persona (1). Inoltre, secondo quell'inchiesta, a Milano il 33 per cento delle fami– glie è ristrell.o in una sola stanza; cli 8145 edifici, con alloggi di 1, 2 e 3 stanze, 3558 furono trovati in buone condizioni igieniche, 3793 in condizioni mediocri, e 7911 in condizioni assolutnmcnle cattive. A Firenze) da una inchiesta compiuta nel 1907, viveva110 9]50 famiglie in 6673 abitazioni, cioè a dire che circa 2500 famiglie vivevano in abitazioni di IJ, G e 6 stanze, ma avevano, come si dice in To– scana, « la casa a mezzo», cioè non disponevano che di 1, 2 o 3 di tali stanze. E le condizioni igie– niche dclln maggioranza di quelle nbilazioni erano !ali, che circa un terzo cli esse, a rigore, non sa- 1·cbbcro slale nelle condizioni richieste. (1) Vedi A. SCUA.YI, op cU.ata.

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