Critica Sociale - Anno XXI - n. 11 - 1 giugno 1911

CRITICA SOCIALE maggiore, a danno suo e dei contrjbuenti, man ma– no che la produzione inLerna sosLitui va l'importa– zione. E il consumo medio individuale rimase bas– sissimo, non potendo Jo Slato servire, insieme, mi– lioni all'induslria colla protezione e ai consumatori col ridurre la Lassa di fabbricazione e il dazio d'en– trala. La condizione di favore, fatta in ILalia all'indu– stria degli zuccheri, più che in ogni altro paese, eccettuala la Russia, la Spagna e qualche SLaterello minore, attirò aspre e non ingiuste censure• Si con– dannano, da più parti, l'eccesso del margine di pro– tezione, il continuo, altissimo sacrificio del bilancio, sproporzionato ai vantaggi economici e sociali che vengono al paese dall'industria protetta, il prezzo eccessivo di una derrata, che - per le sue proprietà organolettiche ed alinientari - può e deve entrare largamente· nel consumo popolare, e infine l'osta– colo quotidiano all'impiantarsi ed al prosperare di industrie diverse, che troverebbero, nello zucchero a buon mercato e in alcuni frulli del nostro suolo. fortuna mirabile sul mercato interno e nel commer– cio internazionale. Il Governo non poteva lacere più a lungo. Ne venne il progetto Gio/illi del 18 novembre 1909, seguito - a breve distanza - da quello Arlotla e da quello Facta, giunto poi rapidamente in _porto. Il progetto Giolitti - è giustizia affermarlo - era il più completo ed ardilo. Esso non procedeva isolato, ma organato con tutta una complessa rifor– ma tributaria. Sovratutto, preoccupandosi dell'Era– rio, non dimenticava i consumatori. Hiduceva Je las– se cli fabbricazione e i dazi di confìne, diminuiva la protezione attuale e, finalmente, dava modo ai con– sumatori di comperare lo zucchero a un prezzo in– feriore di circa un terzo all'alluale, e al bilancio dello SLaLocli rifarsi rapidamente del danno patito. Secondo il pro!'\etto Giolitti, la lassa interna cli fabbricazione sarebbe slata - dal 1° gennaio 1911.- ridotta esaLlamenLe della metà, e cioè a L. 35 e 33,80 per quintale. I dazi di confìne avrebbero, invece, subìta questa progressiva riduzione: ZUCCHERI 1,..classe dal 1° gennaio 1911 L. 55,- 1918 ,, 58,- 1915 )) 50)- L. 49,80 11 48/55 ,, 45,80 I fìni della proposta riforma erano complessi. 1° I consumatori erano messi in grado di pro– fìllare della progressiva diminuzione del prezzo. La dolce derrata avrebbe, in {l anni, goduto, a un di presso, dei. seguenti ribassi: ZUCCHERI 1"' ctas!!a 2°' classe dal 1° gennaio 1911 centesimi 44 in meno 38 al kgr. 1913 46 39 '/, 1915 49 42 2° La protezione doganale sarebbe diminuita, di un colpo, di L. 8,85 e 4.,SD, a seconda della qua– lità, e ridoLLadi complessive L. 13,85 e 8,80 alla fine del quadriennio. L'attuale premio di rafCinazione, di L. 8,05, sarebbe ribassalo a sole 3 lire al quintale. 3° Il primo esercizio finanziario, dal giorno del– la riformo, avrebbe sopportalo una perdita cli circa IJ.0milioni, reintegrati da ritocchi e imposizioni di altre tasse. 4° Il consumo nazionale sarebbe salito, nel pri– mo anno, di 350 mila quintali, di cui 100 mila do– vuti all'incremento naturale del consumo, 150 mila ag;li effelli benefici della riforma. La lolla, che le industrie interessale condussero vivacemente contro il progetto Giolitti - coope- BibliotecaGino Bianco ~ando alla caduLa ciel Ministero - indusse il so– praggiunto J\linistero Sonnino a più mili consig-li. Il disegno di legge 1lrlolla addolcì, di non poco, l'amara pillola che si voleva propinare agli zuc– cherieri, e abbandonò interamente il carattere di ri– forma sociale democratica, che aveva indubbiamen– te la proposta Giolitti, per divenire un semplice or– digno fiscale per l'incremento del bilancio dello Stato• L'inferiorità della nuova riforma risalta da molti clementi. Si .lasciava immutato il prezzo dello zuc– chero, quindi il suo consumo. ] I margine di prote– zione veniva di poco ridotto e in più lungo lasso di tempo. Il progetto del Governo non v::11·iavail clazio di c~nfìne; e disciplinava così la tassa cli fabbrica- z10ne: ZUCCHERI 11l classe 2~ classe dal 1° luglio 1910 1911 1912 1913 1914 L. 72,- ,, 73,25 L. 69,- al quint. 11 70,25 ,, 74,50 11 71,50 n 75,75 11 72,75 ,. 77,- ,, 74,- Il margine di protezione vcntva quindi a subìrc queste variazioni: ZUCCHERI 111. classe 211. classe protezione attuale . . . . dal 1 ° luglio 1910 1911 1912 1913 1914 L. 28,85 ,, 27,- )1 25,75 n 24,50 )l 23,25 ,, 22,- L. 20,80 )1 19,___..: ,, 17,75 ,, 16,50 ,, 15,25 ,, 14,- O!Lre le parl1colar1tà già rilevale, il progetto Ar– lnlla conservava rntatla la protezione pei raffinati, sulla quale la Relazione Giolilli assai giustamente osservava: « Sarebbe contrario al nuovo assetto del– l'industria e agli interessi che ad essi si collegano un regime il quale Lendesse a favorire più Ja raffi– nazione degli zuccheri esteri che non la fabbrica– zione dei greggi e la successiva loro trasformazione in procloLto di diretto consumo». L'unico benelìcio della proposta riforma era - come si è detto - fiscale. Difatti recava al bilancio una maggioro entl'ala cli circa 2 milioni e mezzo nel– l'esercizio 19I0-911 e di circa 9 milioni a riforma compiuta, senza toner conto dogli indubbi incremen– ti derivanti dal crescente consumo, in cliretto rap– porto coll'aumento cli popolazione e cli benessere. Caduto Sonnino, senza che Ja riforma g-iungesse in porto, il Ministero Luziatli, continuando J'accon– discenclcnza verso gli zuccherieri, attcnutò ancora il progetto Ilrial.la; rimandò al 1° luglio 1011 l'inizio dell'aumento della tassa, ridusse l'aumento a sei lire complessive, lo diluì in sei esercizi finanziari. Di questa debolezza risentirà la pubblica finanza, a un di presso così : MAOGWR PROVENTO DF.LLA. 'rASSA. Proposta Arlotta Proposta Fac.ta anno 1910-11 L. 2.563.000 1911-12 4.313.000 L. 1.513.000 1912-13 6.068.000 2.809.000 1913-14 7.813.000 4.105.000 1914-15 " 9.562.000 5.401.000 1915-16 ,, 12.395.000 6.697.000 1916-17 ,, 15.000.000 7.993.000 Si trulla, in cifra tonda, di quasi una trentina di milioni abbandonali all'industria degli zuccheri, in

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