Critica Sociale - Anno XXI - n. 10 - 16 maggio 1911
Ì54 CRITICA SOCIALE Di questi 369.470 emigranti afflnchè sia pos- sibile farsi un'idea approssimativa del percorso in ferrovia che ebbero a compiere sulle nostre linee - 153.232 erano diretti pei paesi d'Europa, 3119 per l'Africa, 267 per l'Asia, 465 per l'Oceania e 212.387 per l'America. Si noti, inoltre, che coloro, i quali si dirigouo al Plata e all'America Centrale, s'imbarcano tutti nel porto di Genov1>, insieme alla grandissima maggioranza di quelli che hanno per méta il Brasile e i Paesi del Pacifico: mentre gli emigranti diretti alla Confederazione nord– americana imbarcano, circa gl.i otto decimi, a Na· poli, un decimo a Palermo e uu decimo fra Genova e B;avre. Ecco infatti gli emigranti partiti nel. 1909 - secondo i dati raccolti dal Cornrnissariato deil'erni– gi:·azione - classificati per porti d'imbarco e per paesi di destinazione: PMJSI DI DES'I'fNAZIONE Plata Brasile Stati Uniti d'America America Centrale Paesi del Pacifico Australia .. E:MIGRANTl PARTI'l'l da da dn. èlal Genova Napoli Palermo Havre 89932 11.213 62 15.313 193.486 29.736 643 259 86 96 17.719 Totale llG.746 193.644 29.736 17.719 Nè meno importanti per il traffico ferroviario sono, e sempre più dovrebbero essere, le 1nigrazioni temporanee interne, che, per i mesi in cui si effet– tuano, si possono dividere in tre periodi: il primo, decorrente dal gennaio all'aprile; il secondo, dal 1naggio al lug1io; H terzo, dall'agosto al dicembre. Secondo i dati raccolti dall'Uftlcio del Lavoro su " Le coi·renti periodiche ili migrazione interna in Italia durante il 1905 ,,, dal gennaio all'apri le di quell'anno si ebbero 137.000 migranti ('), special– mente, e come se1npre in tale stagione, verso l'Agro e i Castelli Romani, verso il Bassopiano Foggiano; e infine verso i più noti centri di setificio (rl1hiene, Valdagno, Vicenza, Rovigo, Cannobio, Lecco, Como, Legnano, Erba, ecc.), dai Comuni del Cremonese e del Mantovano, in ispecie, per la ripresa attiva di lavoro nelle filande di seta. Il secondo periodo - da maggio a tutto luglio - è quello in cui il movimento si manifesta più grandioso, con 431.000 migranti ( 2 ). I principali centri d'attrazione sono: I.e provincie di Novara e Pavia per la mondatura del riso; la bassa Bre– sciana, il Cremone~e, il Mantovano e il Veronese per la sfogliatura dei gelsi, l'allevamento dei bachi e la zappatura del granoturco; la provincia di Roma per la falciatura del fieno e la mietitura del grano; la Capitanata per la mif\tit.ura e la trebbiatura dei cereali. Nel terzo periodo - da agosto a dicembre (1} In tale stagione Il masslmo numero di f\rrlvl sl ebbe nelle provincie dl Foggia (15.265}, Barl (11.592), Roma (10.29S), Lecce (8578), Milano (7707), Siracusa. (6667) e Alessand_rla (5244). Il maggior numero del partiti si nota "nella provincia dì nari, che ne dà 28.540; seguono Lecce (12.863), Roma (5324) o Novam (5023). e) Il maggior numero di arrlvi si J1a nelle provincie di Foggia (68.890), Roma (8::1.948), lla1•i (28,880), Pavia (25.916), Novara (24.085), Campobasso (18.047),' Potenza (18.012), Cuneo {13.«189) e Lecce (13.258). TI maggtor numero del partiti si ha, come al solito, per la pro– vincia di Bari, che ne dà 41.628; seguono Roma. (24.799) 1 Avellino (24,067), Lecce (23.461), Pavia (19.081), Foggia (18.164), Perugia (14.416), l\l!lano (14.093), Novara (JS.981), Alessandria {12.622) 1 Plac~nza (12,823), Cuneo (10.295). BibliotecaGino Bianco si hanno 291.000 migranti ('), richiamati dai lavori per la trebbiatura del frumento (agosto); il rac– colto della canape, del granoturco, del riso e delle barbabietole (agosto-settembre), il taglio del fieno agostano nei prati (agosto-settembre); la ven– demmia (settembre e ottobre) e la vinificazione (ottobre-novembre); l'olivicoltura e l'oleificio (ot– tobre-dicembre); il raccolto degli agrumi (no– vero hre-dicembre ). L'IMP(?RTANZA SOCIALE DEL FENOMENO MIGRATORIO. Accennato ai grandi movimenti di lavoratori migranti all'estero e all'lnterno, crediamo sia as– solutamente superfluo - e saremmo incompetenti - dimostrare la grande importanza sociale del fenomeno migratorio, così ampiamente e acuta– mente studiato, su queste stesse colonne, dall'ono– revole Bonomi e da Pete,· Augen, in numerosi e pregevol.i articoli. Per remigrazione all'estero, e in ispecie per quella transoceanica - dopo quanto pubblicò, nella sua Relazione, la Commissione parlamentare che studiò le condizioni dei contadini nell'Italia meri– dionale - à ormai assicurato che essa costituisce il più importante e benefico coefflcente di rigene– razione economica e morale, specialmente del JHez– zogiorno. Dal Villari al Nitti, al Cabrini e all'Ei– naudi, tutti sono concordi nell'ammettere che il popolo del Mezzogiorno si redime dalla servitù, dall'ignoranza e dalla miseria, per virtù propria, " con la trasformazione autonoma - attraverso l'America - del contadino in proprietario colti• vatore ,,. E non meno importanti, nei riguardi nell'eco– nomia nazionale, sono le migrazioni temporanee e periodiche della mano d'opera fra regione e re– gione, fra provincia e provincia, e gli spostan1enti di gruppi, recantisi a bonificare i. terreni malarici e a colonizzare i terreni incolti. Se si osservano i lavori agricoli - che ,dànno l.uogo da soli al 90 per cento dei movimenti che abbiamo veduti - ci si accorge che l'attività mi– gratoria è condizione indispensabile all'intensifi– carsi dell'attività agricola e allo sviluppo di deter– minate culture, che hanno speciali esigenze tem– poranee di lavoro. Per i lavori, ad esempio; nei vigneti - la zap– patura, lo scasso e la potatura in primavera, e la vendemmia in autunno - e per quelli in risaia - la mondatura in giugno e la 1nietitura in set– tembre - la quantità di braccia, che trovasi tutto l'anno sul mercato, è ben !_ungi dal bastare. Ed è indispensal;,ile che quella occorrente in più si possa facilmente trovare. ' Lo stesso può dirsi per talune industrie stagio– nali, co1ne la fabbricazione dei laterizi, l'industria delle costruzioni, quella del setificio e così via. A ciò provvedono le migrazioni interne, J.equali - se non riescono a colmare in modo del tutto regolare le deficienze di braccia, che si manifestano a certe epoche e in date regioni, con l'esuberanza di mano d'opera che si verifica in altre - miti– gano, come è osservato nel citato volume dell'Uf– ficio del Lavoro, i dolorosi effètti della disoccupa– zione, ecl entrano nel ciclo annuale dell'occupa– zione del lavoratore co1ne un elemento normale di reddito, offrendogli Ja possibilità di riempire le (') In questa stagione Il massimo numero di arrivi si ha nella provincia di Roma (46.617); seguono L~coe (24.113), Foggia (21.621), Novara (18.125), Barl (13.769), Catania (18,542), Siracusa (J0.719) 1 :Mi– lano (10.504). Le provincie, 1 oul Comuni hanno un maggior numero di partenze, sono Roma (21.0,25), Aqulla (20.828), Lecce (19.474), Bari (17,420), :Messina (18.142), Novara (11.889).
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