Critica Sociale - Anno XXI - n. 9 - 1 maggio 1911
CRITICA SOCIALE 135 Era inevitabile che, in un tale a!)lbiente, anche ]a te1:minologia di "rosso,, e di "giallo,) o krumiro -- terminologia di origine ·puramente sindacEtle· - venisse applicata cori criterì sindacalmente erra"ti. Abbiamo visto c·he i.I principio della maggioranza può essere usato pei componenti di una medesima categoria, ma non nei conflitti fra due categorie. Sa· rebbe stato dunque lecito considerare come "gialli " o krumiri quei braccianti repub\Jlicani del Ravennate, i quali, essendo minoranza, non ,,ollero sottostare ai voleri della maggioranza dei lorq stessi compagni e si dista~carono dalle organizzazioni ~111itarie a11e quali prima· appartenevano. 1\Ia si giunse a trattare come " gialli ,, o kt;umiri anche quef ·mezZadri che, p_ur formando la grande ma.ggioranza · della propria categoria) non vollero accettare, ffella questione delle trebbiatrici, la volontà della magg,ioranza di un'altra categoria, la categoria dei braccianti. Evidentemente, i medesimi criteri rli categoria, pej quali si può considerare come " gialla ,, la 1nino- 1:anza dei braccianti che si stacca dalla maggioranza ~ei bra.-;cianti, devono condurci a considerare come " gialla ,, la n~inorn_nza ~ei mezzadri che si staèca clalla maggioranza dei mezzadri. Eppure, a: quest'ul– tima minoranza - per la quale il crite,'io di partito prevaleva su· qtiello si11dacàle - venne imposto, a titolo di onore, il qualificativo di " rossa,,. Del resto, quando il movimento dei lavoratori in Romagna avrà raggiunto una maggiore ma!urità sindacale e si sarà liberato da ogni influen za di po· liticanti, apparira ben chiaro quanto sia.n o inciv.ili ed nsl'-urdi tanto la ternJinologia di" rossi II e d i "gia1li ,,, quanto i modi di comportarsi cui essa, bene o male, si riferisce. Sul terreno sindacale non vi debbono essere nè braccianti rossi o gialli 1 nè mezzadri rossi o gialli. I bracCianti hamio tutti, come tali, i me• desimi interessi; ugua\me·nte i mezzadri, come tali. Ilvero carattere dellattuale f derazione nazionale dei lavoratori della terra. Si potrebbe sostenere da taluno, che i mezzadri, i quali si separarono dalla maggioranza dei loro compagni, vennero chiamati giustamente "rossi,,, se non per riguardo alla loro stessa categoria, certo per riguardo alla intera classe dei lavoratori della terra, in quanto non vollero staccarsi c1a11aOrganiz– zazione· coniplessiva, che questi si erano dati ·nei loro Congressi. Ma bisogna anche qui guardare 1ft reaità delle cose. C'è·stato un momento, in cui un discreto numero di mezzadri - un po' per inesperienza sindacale, un po' perchè il dissenso coi hL·accia.nti non si era ri– velato in tutti i suoi aspetti - entrarono nell'at– l'attuale Federazione unitaria. Ma, appunto perchè l'esperienza ha dimostrato che questa non era atta a.Ila difesa dei loro particolari e legittimi interessi, hanno finito, in gran parte, per allontanarsene. Oggi, il numero dei mezzadri, rimasti effettiva– mente fedeli alla Federazione; è minimo. Ancor più piccol·o, naturalmente, è il numero di aderenti, che essa conta tra i piccoli proprietari. Di fatto, dunque, essa è diventata sempre più nettamente una Fede- mo\'lmento del repubb\lcanl collctt!vist1. E la ho.ndlora della· Sezione fJOÙ!o.JlstaJmolese ·- band tera che è la ])!Ì1~'CC<'hla 'e la p1ì1 làcera del eoclallsmo Italiano e cho nel cortei for~rn Il caro orgogl!o 1 sta nuro un p_o'campa1111\stlco, di tutti noi. ... lntcrrrnzlonallstl .... di lmoln - non è altro che la bancliera. dell'antico parltto repubbli- cano .. Perciò_ Ò così vecchia e così iaccra. · Quella bandiera ·non èostltulscc ·rors·e un simbolo ammaestratore? 1~ pcrchè I soch1.llstl del l'esto della Romagna - che glustame11tc hanno un culto per la memot·!a di Andrea Costa - non si preoccu• l'll.110di Imitare l suol lns~g;nnmcntt pratici? Biblioteca Gino Bia_nco razione interregionale di soli salariati agricoli, e specialmente di soii braccia.nti. . Ora, coni-e si può pensare che i braccianti· sianò . competenti a· giudicare 1 0 1 'peggio an-cora, a ;decidere sulla forma d·i· 0rgflnizzazione dei mezzadri? Basta porsi una tale questione, per doverla risolvere ne– gativamente, .e pet· dovere quindi concludere che non possono venire cons iderati come " gialli " quei mezzadri, che, in grande maggioran.za, sent~rHlo pii1 :_vivamen~~ i doveri· verso l a pr opria categoria che non quelli verso le altre, s/ rifiutano qi accettare una forma di organizzazione, che va a beneficio quasi esclusivo di un 'altra categoria.· •· ·· Del l.'esto, l'idea che occorra distinguere i m~z– zadri in uha Federazione particolare - · allar Sua voltR; s'intende,· confederata. -'- ha fatto, in questi tre·!811ui, molto cammino. Nel recente quarto Con:– gresso della Federazione nazionale dei lavoratoi:i della terra (Bologna, marzo, 1911), i relatpri Za.m– bianchi e_Guidicini, incaricati di riferire sui r_apporti fra salariati e mezzadri 1 giungevano, fra l'altro, a questa conclusione ..... " che, nel campo dellà resi– stenza, occorra dare una larga autonomia sindacale alle due diverse categorie dei coloni e dei brac– cianti, 81 localmente che provincialmente e nazio– nalmente, temperando 1 per altro, tale autonomia con vincoli federali, confederali, camerali, ecc. " li Con– gresso) sul quale pesava la preoccupazione dei .pro– blemi agitantisi nel Ravennate e che era composto in massima parte çli braccianti romagnoli, non decise nulla al proposito. Ma la soluzione non tarderà ad imporsi. · Soltanto, si giungerà a proclamare ufficialmente la necessità. di una distinta Federazione dei mez– zadri, quando questa, anzichè essere stata fondata in tempo da noi stessi, lo sarà gia stata da altri, e quando perciò i pericoli, che le si attribuivano dagli unitari semplicisti, saranno divenuti ben più reali e ben piÌl gravi per opera dei nostri stessi errori. Valga ciò a dimostrare che Ja politica degli struzzi -- che si volle adottare in questo, come in tutti i probi.emi che direttamente o indirettamente si rife– riscono alla mezzadria - non è mai, alla lunga, una politica a buon mercato. (Continua). ANTONIO Gn,1zumJ1. Un "Regesto ,,delle Associazioni d Impiegati L'ufficio del Lovo1·0 si è di recente occupato anche degli impiegati, smenlcndo così la voce famosa che g1i im1:iicgali non abbiano col fa..voro assidui e si.rolli rapporti .. Ma è p1·obabile che a questo non pcn'sassc il i'abo1·iosissimo nostro Giovanni i'l'fontemart.ini. vol– gendo l'occhio vigile del sociologo anche a ciuell'im– porLanle 111ot,'onssociativo, elle è r:ij)presenLaLO ·dalle orgnniu.azioni di impicgnti. Egli vide in questO un singolo episodio della mollcplìce vita interiore delln civill:J moderna; un formarsi, cioè,di all1:·e forze. de– stinale a uscire dagli ipogei d'una el;1borUzione fa- 1.icosa, d'un corso igno1·alo e forse peric.oloso, per scorrere all':)pérto: t::mlo più ut.ili e fecondatrici, qua~1to pili. palesi, rq~p_ons::ibili cd esp~rl.e. Tnlc è la speranz.;i G.;heci anima nel rnodeslo. e ttllvolla un poco increscioSo, lavoro _di orgnnizzal.ori: n.~a che gli elTel.li vrese_nti ~ tnngibili di qne~t.o l-iano l:Jli ~la inorgoglirci dell'opera nost.ra e della nostra classe, _anche m;c; n.do tra n1tlno il pol1dCroso « ,:e~p.– sto » d'ogni no.s_l_rp ;i~tivil:\ assoç.iati'va, raccolto nella nccurala pubblicpzio.nc dell'UfTicìo del Lavoro - pro– prio non oserei ,cfir,c.. E la p1·ima ra,gione di )n::tlcQn-
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