Critica Sociale - Anno XXI - n. 9 - 1 maggio 1911
134 CRITICA SOCIALE pure per quei problemi superiori, che riguardano tutte le categorie organizzate, cioè l'intera classe lavoratrice, e rispetto ai quali, per conseguenza, ogni individuo perde la fisonomia della categoria cui appartiene ed acquista quella unicamente di mem– bro della classe. Il principio della maggioranza non può, invece, valere nel caso cli un conllitlo fra due categorie, e nel senso che la categoria, che conti un maggior numero di rappresentanti nell'organizzazione, abbia, per ciò solo, ragione di fronte all'altra. In tale caso, le duè categorie, qualunque sia il n11met·o dei propri componenti o dei proprì organizzati, vanno conce– pite come due forze dello stesso valore, fra le quali l'equilibrio non può essere ottenuto se non per mezZo di eque transazioni. Sarebbe, ad esempio, ammissi– bile un Congresso misto di operai e· di industriali, in cui una data divergenza si volesse decidere col criterio della maggioranza? Evidentemente, avreb– bero semp,·e torto gli industriali, perchè risultereb– berc di gran lunga i meno numel.'Osi. In pratica, gli industriali vennero sempre considerati - malgrado il loro scarso numero - come una forza equivalente a quella degli operai, e trattarono con essi eia po– tenza a potenza. Se .la forma dell'organizzazione fosse stata invece federativa e confederativa, la Federazione dei brac.– cianti avrebbe deciso in un senso e Ja l! 7 ederazione dei mezzadri in un senso opposto. Ne sarebbe risul– tato subito e meglio che si trattava cli un conflitto di categorie; e che sarebbe stato assurdo fare un Congresso unico delle due Federazioni per deciderlo a colpi di una maggioranza 1 che già si conosceva. Unica via si sarebbe tosto presentata quella dell'ar– bitrato1 e gli arbitri di prima istanza sarebbero stati, per la natura stessa dell'organizzazione confedera– tiva, i cornponenti il Consiglio della Confederazione dei lavoratori della terra: Consiglio in cui le due Federazioni si sarebbero trovate rappresentate con egual peso. Arbitro di seconda ecl ultima istanza sai'ehbe poi stato il Consiglio della Confederazione generale del Lavoro. Noi non diciamo che, con ciò, il conflitto avrebbe potuto siCllramente evitarsi. Li, dove alla diversità degli interessi si aggiunge lo spirito settario e l'abito della violenza, ò trnppo facile che si voglia lottare per il gusto di lottare. Ma, in ogni caso, sarebbe stato un grande vantaggio dispone di una organiz– zazione, che non avesse, con i propri vizi, accre• sciute le complicazioni ed aumentate le cause del dissenso. I cosidetti "rossi .. e i coside!ti "g alli ... Una, ad esempio, delle ragioni d'ordine sentimen– tale, che hanno reso più aspro il dissenso nel Ra– vennate, fu l'uso della terminologia di " rossi ,, e di "gialli ,, : chiamandosi 1 ," gialli n o "krumiri ,,, da parte dei socialisti - con evidente intenzione di di– spregio - non solo quei braccianti, ma anche quei mezzadri, che non accettarono il deliberato di Bo– logna del novembre 1909, e che finirono col formare nuove Camere del Lavoro, prima a Ravenna, poi a Forlì. Premettiamo che, in Romagna, una visione sana– mente realistica delle cose, cioè, una visione pura– mente economica e sindacale, è resa jmpossibile dalle passioni di parte. Le ideologie politiche, o, meglio, gli odi di setta, prevalgono sugli interessi di categoria, e un operaio di un dato mestiere si sente più affine itl padrone che appartenga al suo stesso partito, che non a un altro operaio clel me– desimo mestiere, iscritto ad un partito diverso. In Romagna, perciò, nessuno è ancora preparato ad ammettere, o è per lo meno capace di praticare, quella recisa e sistematica distinzione fra politica Biblioteca Gino Bianco di partito e politica di classe, che è la premessa della modern,i azione sindacale. I partiti conside– rano le organizzazioni economiche come uno stru– rnento ai propr1 fini, e queste, essendo composte di uomini egualmente passionali, anzichè ribellarsi al gi,wco dei politicanti, vi si prestano. L'imprepara– zione sindacale va tanto oltre, che nessuno trova a ridire se le medesime persone siano, ad un tempo, alla testa delle organizzazioni economiche e alla testa dei partiti cli democrazia, in lotta fra loro. In un simile ambiente, dato che nel partito so– cialista e nel partito repubblicano, fra loro in lotta, militano molti lavoratori, e dato che molti altri, anche se non vi sono iscritti, si trovano tuttavia sotto l'influenza dell'uno o dell'altro partito, avviene che i lavoratori di una medesima categoria, anzichè unirsi per la difesa dei comuni interessi, si polariz• zano verso quello dei due partiti contendenti, che più incontra i loro gusti. r11t1ttele categorie si scin– dono così per ragioni di setta, e riesce quindi im– possibile quella unità sindacale che, per diventare di classe, deve essere prima di categoria, e 1 per essere di categoria, presuppone la neutxalità dei vari Sin– dacati rispetto a tutte le religioni e a tutti i par– titi. (') E' poi intuitivo che, dove non esiste - e, per giunta, non esiste per pure ragioni di partito - l'unità sindacale, ivi non può esistere neppure una azione sindacale onesta e moderna. ('). (1) r po11Ucnnt1,cho non sanno distinguere rrn politica (11classe e politica di partito, odiano In ncutral1tii slndnoale, che cenrondono coll'apolltlclsmo e col corporatlvlsm·o. E1)purc, so c'è una regione, la quo le dimostri quanto hLneutralità sindacale - ctoò a dire la poli– tica di classe anzlchò (JUClla.di partito - sia Indispensabile per IA– unttò. e la vita della organlz;,;nzlone operala, questa è proprio la Romagna. (2) Dal punto di vista slnclacate 1 I soclnllstl romagnoli hanno re– sponsal.>llltà non allbastanza Inferiori n quelle del repubblicani, pcrchè riesca possibile o sincera mrn precisa distinzione rra gli uni e gli altri. In rondo, I socialisti romagnoli hnm1O lntrodotlo nel mo– vimento operalo gli stessi esiziali criteri di partito do! repubblicani, o sono rimasti vittime anch'essi di questa educazione antlqtui.tn. Contribuendo cosl - sla ..pure senza volerlo - a rovinare la. orga– nizzazione OJ)Crala, hanno concorso a rovinare la cosa plì1 vtva e 1·ea1e1 ln cui sl~sostanzli Il socialismo. Per essi, pur troppo, Il Cir– colctto è molto più Importante della Lega. o dcl1a Cooperativa, e In " Casa del socialisti ,, - da contrapporsi, s'Intende, alla II Casa Jel repubblicani,, - ò molto pili Importante della " casa del popolo ,,, aperta slnclncalmento a tutti I lavorO.torl, al (\I fuori e a.I dl sopra di ogni colorazione mod!oovalo. Del resto, flncho dal pu n.to (l! vista (ICIpiccoli interessi di partilo, la. tattlcn aggressiva, adottata dal socialisti romagnoli In questi ul· timi tre annl, rappresentn un errore. Dato IOs1iirlto settarlo del Romagnoli, e <lata (Ull'he la loro tendenza - questa, In parte, ot– tima - a reagire fieramente contro ogni atto, che possa. parere di prepotenza., rompere a quel modo In guerra col repubblicani slgnl– nca tagliare subito I l)Ontt lmche cogli opernl che sono lserlttl a quel partito, e mettersi qulnell nella Impossibilità di esercitare su di essi una QUfl.ls!asltntlucnza. E, polchè per I socialisti Il più Importante (lovr1:.1bbc essere l'attrazione dell'elemento 1avornto1·e che mlltta trn le IHe repubblicane, se ne conclude che, a questo scopo, l'unica tat– tica da lHlottarsl dùvrcl.>i.>essere qpella della pnclflca attrazione. F: Ulltl tattica, che dnrebbo effetti lenti, ma sicuri. D'altronde, la tattlea opposta dà soltanto effetti eontrart Se le collettlvllìL si lasclas&ero gul(lare dall'esperienza, non do– \'rcbbe essetvl o.Iproposito alcun dubbio. I rlsnlb.tl della tattica, adottata dal socio.listi di Ravenna In questi nltlml tre an111,sono stati nel senso, non g!l~ di hHlebollre - come si voleva. - Il partito repubblicano, ma di ralTorznrlo. J~lquesto un ratto che nessun uvmo di bnonR redo può smentire. T.,atattica che noi propugniamo ha dafl, Invece, ottimi effetti in lmolfl, dovo l repubblicani, che un tempo erano potentissimi, non esistono ptìt. Non esistono più per l'aziono di Andrea Costa. Egli ru sempre, anche In conspetto al repubbllcanl, assertore fiero delle proprie Idealità. Tuttavia. - non offendendo mal la suscettlblllta altrnl, non dicendo mal che l'llazzlnl fosse un " borghese ,,, ecc. - egll seppe nttlrnro a sè, a poco, a poco, In massa operaia Iscritta nel locale partito rcpubbllCflno. I più !ntelllgentl fra I capi repub– blicani videro a tempo che sarebbero rlmnst1 1iresto altrettanti ge– nerali senza soldati, e vennero a noi attrfl.\'erso al pot1te gettato dt"II
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