Critica Sociale - Anno XXI - n. 8 - 16 aprile 1911
èhtTlCA SbCtALl! 121 Pease, « un organismo vivo di dottrine, che mutano col tempo e si devono adattare alle nuove condizioni». Il carallere anticataslrolìco delle loro dottrine ha permesso loro di conquistare a poco a poco le masse organizzate, conservatrici e refrattarie allora alle dottrine del socialism.o marxista della << Federazione Socialista». E così la loro influenza fu notevole. Ma forse,- pensa il Pease, l'influenza delle idee fa– biano non si limita alla sola Inghilterra. Questo, in– tanto, è certo; che « il movimento revisionista nel socialismo tedesco è ·stato inizialo da Edoardo Bern- . stein, dopo il suo ritorno dal lungo esilio di Londra, ove .é:pli, da ?onve\'sazioni personali e dallo st~1clio dei f:lt.t:1, ·aveva imparato tulto quanto potevano rnsegna– re i FabiaT)i ». Lr1. storia della Società dei Fabiani è ricca di inse– gnamenti. Essa dimostra l'efficacia di una perseve– rante ed illuminata propaganda di idee e di pratiche esperienze, fatta anche da un piccolo numero di ·uo– mini, i quali forniscono al movimento operaio la ma– ,teria per la propaganda e per ,l'azione. È ciò che do– vrebbero fare sopratutto, e non fanno, i nostri Circoli socialisli, ai quali spellerebbe, specialmente, di dare armi intelleltuali -ai «pratici», che operano nel mo– \'imenlo operaio. La funzione del partito dovrebbe es– sere, da noi, precisamente. un'azione di propaganda ed educativa, fatta in •modo sistematico e continua– tivo: opera per preparare uomini nuovi al movimento operaio, opera di studio per dare idee e direttive alla azione pratica. È questo ciò che fa il partito socialista in Germania, è quanto fecero, per tanti anni, i Fabia– ni in Inghilterra, ai t}uali è riuscito di aprire unn breccia nel lraduniOnismo conservatore e prepararne la evoluzione verso il socialismo. Gli strumenti pe1~ questa azione furono conferenze ed opuscoli; quei mi– rabili tracts a un penny, che ebbero ed hanno una colossale dil"fusione. In questi Saggi, che nel dicem– bre 1909 ernno già 147, sono trattate le dottrine so– cialiste e le loro applicazioni pratiche. In una riedi– zione sceltn, i Saggi più notevoli sono raccolti in 4 Yolumetti: l) Socialismo e reliqione; 2) Socialismo e agricoltura; 3) Socialismo e individualismo; 4) Le basi e la politica ciel socialismo. Inoltre, un quinto vo– lumetto, del Shaw, è dedicato alle « Imprese muni– cipali)), e un sesto, d_el Webb, e di altri, al « Socia– lismo e salario minimo nazionale» {l). Nel 1909 la Potter Webb, che era stata nominnta, nel 1906, nella Commissione reale per la riforma della legge dei poveri, pubblicò·, insieme al marito Sidney \Vebb, una Relazione di minoranza, firmata anche dal– l'altro Fabiano della Commissione, George Land– sbury, e da altri due Commissarì. La Relazione for– mula un piano completo di riforma della legislazion~ inglese sui poveri, di organizzazione degli operai pa– gati sotto il minimo e degli inqualifìcati, di elimina– zione radicale della disoccupazione e della miseria. La Relazione, venne stampala, in edizione a buon mercato, dalla Societ::i dei Fabiani e in poche setti– mane se ne vendettero 3000 copie. Una organizzazione nazionale venne creata dai \Vebbs per organizzare la propaganda, direlta a tradurre in atto le loro pro– poste, accettale entusiasticamente dal « Partito del Lavoro J), dal « Partito indipendente del Lavoro>), dal « Comitato parlamentare del Congresso delle Tradc Uni.ons ». (1) The Fabian socfolisl series. VQl. I·V! a 6 d. l'uno. - The Fa• bian Soclety, 3 Clement's Inn, Strand, London. BibliotecaGino Bianco Ricorderemo, in fine, che, tra i saggi d-ei Fabiani, il N. 29, il N. 129 e il N. 132 sono destinali olla hiblio– grafìa sistematica sul socialismo e sulle questioni so– ciali (1) e servono da guida allo studio dei problemi sociali. Eccellenti pubblicazioni e utilissime, che man– cano in Itali:1 e sarebbero anche da noi necessarie. /: p. (l) Fabian '1.'racts. - N. 29: lrrliat lo 1-eculon social and economtc s11Vjects (1901}. - N. 129: illorl', Vooks lo ,·ead 011social <md economtc subjects (!\'.106), - N. 132: A G1tide to booh:.~ or sociatists \1%7/. IL NEOMALTHUSI.ANISMO Il suo diritto all'esistenza La responsabilità del dare vita altrui è talmente formidabile, che il pensiero solo dovrebbe turbarci profondamente. Sollanlo lo scnrso sviluppo del sentimento del dovere individuale e sociale con– sente ai più di affrontarla con tanta spensieratezza. Eppure, anche i teoricamente convinti della con– venienza dì Jimitare le nascite, in pratica se ne scordano volonlicri, e la più pa.r(e deg-li umani na– scono, come canta nei Blasphèmes l'accademico Hi– chepin, jouets d'un hasard qui lança un spennalozolde aveugle dans un ovaire, senza che qualcuno abbia. pensalo a guarentir loro almeno la sussistenza. La limitazione delle nascile parrebbe sopratutto consigliata, alle classi popolari, dall'angustia dei bilanci domestici. Il pane, che sazia quattro stoma– ci, è scarso per ollo: la denutrizione è inevilnbile. :Miseria economica genera miseria morale; i com– plici si rinfacciano l'eccesso delle bocche che han rt1esso al mondo; e .i frutti dell'amore avvelenano alle radici l'albero che lo fìorisce. La frequenza dei puerperi reagisce sul vigore della madre, quindi dei naseitur-i. Le statistiche del berlinese dolt. E. Hamburger segnano una morta– lità del 23 e mezzo per cento pci legiUimi unici, che sale al 51 e mezzo per cento - più del doppio - per l'ottavo nato, e, oltre il quindicesimo, al 69,3. La rovina fisica della donna. non trova adegunto compenso neppure nell'effettivo incremento dell'a– nagrafe. Anche ne soffre, nella stessa borghesia, Ja feliciti! delle spose. Spesso si ottunde in esse la sen– sibilità sessuale. Nelle gravidanze e nei brevl in– tervalli, J'nstincnza forza.La, cui rilutta la çonsuetu– dine erotica prenuzia!e dell'uomo, spinge questo facilmente ai contrabbandi d'amore. Si aggiunga che il tipo ciel la genitrice perpetua repugna alla moderna. concezion della vita. Otto gravidanze sono almeno dieci anrli, e i migliori, i più produllivi, dati alla. specie. Queste ,n;cstanti cro– niche sono, per lo più, massaie e allevatrici me– diocrissime. Mancò loro tempo e lena a coltivare se stesse. Accade nella famiglia come nella scuola: un maestrino di pochi alunni può curare Jo svi– luppo delle individualità, senza deformarle, meglio assai di un più colto e ferralo, costretto dalla ressa d_ei discepoli a una pedagogia uniforme e meccanica. " * * Per seducente che appaia l'incanto dì una ricca nidiata. di bimbi, anche la precoce procreazione ha i suoi guai. L'odierno matrimonio mal consente gradualità di trapassi dalla giovinetta alla donna, al.la m:idre; Ja ve~g,ine. inconscia. ~'improvvisa geni– trice, senza Lrans1zro111. Per lo più la notte stessa
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