Critica Sociale - Anno XXI - n. 8 - 16 aprile 1911
C:Rr"l'ICÀSbCtALE 123 Fuor di ciò, il ncomalthusianismo applicalo _in– tensifica la civiltà ed il benessere, affina il (:0~111 me ed il gusto. In tutti i paesi l'i1ÌlelleUuale ne ce– lebra i riti, ignorali o spregiali dal proletario. Il sistema <lei due figli scemerà la potenza militare, porrà forse -. e non è senza qualche pencolo - pur'le dell'industria cli un paese alla mercè clell'on– cleggiantc afflusso immigratorio; ma ad esso dee la Francia la inesauribile ricchezza e il relativamen– te alto timor cli vita. In un articolo, che fu l'ul– timo, di Luigi Gumplovicz, , questi adclilavu corno segni cli cmnncipazione il ribellarsi della donna francese all'ufficio cli macchina rlproclultrice e la sua rinuncia alle problematiche ii;ioic della l11atcrnitù. In America il ncomalLhusianismo prevale dove le mercedi son pili alte. Nel complesso, esso è in– sien1c rff'r-Uo e cagione di pili elevala civilti1. /:·* Scien,.iaLi, ::rnche di grido - fra essi il rnio eg-re– gio collega ed amlco Achille Loria - raccoman– dano, piutLosLo, il rjlardo dei nrntrirnonì. Dissento. Già ·oggi l'età media 'nuziale è assai ali.a, e si eleva ognor più, sopratutto nelle classi abbienti. Non più, co1110 un Lernpo, passa la !'an– ciulla clalla bambola al talamo. La sposa quindi– cenne 6 rimasta nel Codice. L'elà media degli spon-• sali 6 sui 25 anni per la donnn; ben più in là 1,cr l'uomo. Prolrnrre a questo la vita prenuziale 11101• tiplichci'ebbe le case di piacere 1 le seduzioni e lù si'rulLamento sessuale delle proletarie, il contin– gente degli illegittimi e dei ricusnLi, e, pel combi– nato influsso dell'età elci padri e delle, aumentate in conseguenza, malattie sessuali, spremel'ebbe una progenitura sempre più fla'cciùa e fiacca. Si allenterebbero ancor più i' rapporti psichici fra genltore e figlioli. Già ~ssi parlano due lin– guaggi, come stranieri. L'abisso si farebbe· insu– j,ernbile. Infine, l'educazione familiare, il presidio della esperienza paterna, già conteso dai soverchì impe– gni professionali, verrebbero ffleno troppo presi.o, colla vita dei padri, alle figliolanza acerbe. • ·· .. ,-,. Il cliril.Lo dell'uomo civile sopra se si.esso impli– ca facoltà cli concedersi o negarsi la riproduzione, come cli infrenarlu. Quel ritegno, che la morale correotc impone allo scapolo e allo nubile, sarà pel coniugati almeno un diritto. L'affett.o jsLinlivo pei piccoli basta pure a deprecare lo spopola– mento del pianeta! Il neoma!thusianismo ha il cliriLto morale di esi– stere. Esso non è più « contro natùra n, che non sia .J'inlervenLQ operativo ciel chirurgo, l'imperativo dell'igiene sociale, ogni. conquista della civilLù sul foLO e sul caso; !a villoria dell:1 ragione sull'istinto; il riscattò dell'uomo dal bruto. ' Hounrro ì\1(,c1-11iLs. Ln COIHCIDEftZR DE6LI IHTEHE551 li profe.Ssor Enrico Ferr-i - hclla prolusione al suo corso cli diritto penale presso' l'Università di Roma - ha enunciato una- teoria sociologica, che vuol essere esaminatn e discussn. Nella societù umnna - egli ha cieli.o, in sostanza - si- combatte una grande ed incessante lolla di c!a·sse. Voi avete due classi, due fol'Ze soci:::ili, l'un:::i di fronte all'altra. Ciascuna di esse, come dice il proverbio, lira l'acqua al suo mulino. Ma nessuna vince del tutto, sibbene soddisfa i proprì interessi Biblioteca Gino Bianco nei limiti in, cui lo consente·-l'àzione spieg:::ita dJl– l'allra classe. In conclusione, si genera una linea cli coincidenza degli interessi, la quale è segnala dalla dingonale risultante nel quadrilatero delle forze so– ciali in conOilto fra loro (I). Orbene; questa legge, nel suo aspello teorico, cioè come constatazione obbiettiva d'una realtà Sociale, non merita davvero gli attacchi onde l'accolsero non pochi socialisti, i· quali, piena la testa -del mot.o perpetuo della lotta cli cl:1sse, sembrarono ferii.i clnlla parola ((coil1cidenza J), neppure supponendo che da quella lotta possa, ad ogni i~t:rnte, scnLurirc un equi– librio, nel più hwgo senso soci:i.le , che è lungi clol signtfìcare ~,rresto di conf7ilto, di vilo, di sviluppo. 01·n, la coincidenza degli inle1·essi è nppuntu l:1 tli– versa fot·mulnzione dell'equilibrio sociale. La .socielà non e che un mutevole e instabile equi– librio cli forze in conf7ilto, cioè •cli egoismi, di in• teressi, cli impulsi contr:::ist,:rnti, individuo.li e cli grup– po, varì e variabili, spostnnli, senza tregua e al– l'infinito, se slessi e l'equilibrio elle ne risulta. Essa pr-ocede rivoluz4onando incessanlt:merHe la proprr:.t compagine. ·Ed, in questo processo, l'equilibrio non nppnre se non come un;i serie di punti mobili: un alt.imo, un fuggevole momento, che di continuo vieìlc negato e ricornposlo in un mornenlo superiore. Esso 11011 çsisle che pe~· venir-~ spezzJ.LO, per rivi\'ei·c ::t11- cora dal rinno\'flrsi continuo d0II~ forze in antitesi. Se l'equilibrio non fosse affatto, non pùlr-el,be esi– stere socielà. Se non rinascesse senza posa, sociel.ù esisterebbe, ma come corpo .mori.o, nel· nirvana più profondo: e il Medio Evo ce ne dà una p:::illida iclen. Ciò, che non si rinnova, non vive. La vita è quindi l'inccss::rnte rivoluzione d'una serie infinita di equi– l!bri, i quali sono come le fugaci lappe del suo pro· e.esso. Di l.utle le società finora esistite, ·il capit;ill– smo vive la più intensa vita; perchè, al contrario cli quanto pensasse Marx, possiede una po1-teritosa ca· pacilà di r-innovarsi, senza insieme distruggere fa ragione intirn:i. del proprio essere . Ora, la coincidenza degli interessi non è che l'atti– mo fuggente d'uno cli codesti equilibri: i! momento, in cui le forze opposte mosse all'assnlto, senza mai smarrire il proprio istinto di anersione, si combi– nano, derivandosi nel fallo· nuovo, nello.. nuova « si– tuazione JJ: per poi continuare in questa la loro bat– taglia. Ed è, insieme, per le varie forze, il punto scorrevole della loro reciproca limitazione. I.imitarsi suppone il divergere degli intereSsi, il mu·oversi guerra per eliminarsi o per sotLornell.ersi. Limitarsi include la volontà di escludersi. 1~ la simpatia del• l'odio. Perchè l'odio ha anche una virtù cli coesione e di equilibrio sociale. E ciò nei più disparati campi della vil::i.; nel loro complesso ed in ciascuno cli essi: in que!lo morale e in quello econornièo, in quello commerciale e in quello po1itico, nell'interno di ogni Stato come nel mondo dei rapporti internazionali. La coincidenza di Lutti gli i_ntercssi sCaturisce dal conflitto di tutti gli interessi e si sposta, col rinnovarsi di questi . .È la risultante mobile di tull.e le forze in conlrastO. È la più gr::rncle coordinazione e la fuggevole quie– scenza degli impulsi diversi, che, senza fine, si ge· nerano ed ùrgono nell'immensa materia umana. Oue– slo paradoSsale equilibrio di vincitori e di vinti, di sfruttatori e di sfruttati, di oppressori e di oppressi, (I) Il Messaggero, Hl gennaio 1911.
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