Critica Sociale - Anno XXI - n. 7 - 1 aprile 1911
ùRl'l.'lCA SbCIALliJ' 101 Allorn la natura stessa delle cose fece riprendere all'opposizione parlamentare il suo proprio carattere· di opposizione decisa. Decisa, ma non irruente. ma non csclusivamcnLc prolcslalaria e rivoluzionaria; per– chè la concentrazione clerico-moclerala, se melteva un formidabile arresto al progresso delle riforme popo– lari, non osò cimentarsi al tentativo di distruggere l'opera di conquista delle liberlù proletarie, prefe– rendo lo.sciare al proletariato la via libera per miglio– rare, con l'azione sua dirci.La in competizione coll'e– guale azione avversa della borghesia capi-lalista, le proprie condizioni. Però vasti movimenti prolelarì, nelle città come nelle campagne, si poterono svilup– pare con grandioso su·ccesso. Intere pk1ghc, nell'Alta e Medi::i. ltalia, videro Lrasfor-mazioni non indifferenti determinarsi nei rapporti Lra il ccl.pilale, la proprietà e il lavoro. La stessa politica del Go,erno, politica di sorda resistenza, , uola di inizialiYe, soffocnlricc di Lutti i problemi nazion;:-ili (la scuola, Je opere pubbli– che, i pubblici servizì, ccc.), dilnpidatrice deg·li avan– zi cli bilanci senza l'ar<lil·e di afffontaré neppur& una delle riforme l,·ibutarie, lanle vo!te promesse; lesinu– trice cli una legislazione sociale, senza nerbo, senza fede, senza mezzi cli esecuzione; questa politica, m;m– cipia cli cquiroci calcoli parlamentari, a cui sacrifi– cnva il denaro e la giustiziu, mnssime nelle provincie meridionali, questa stessa politica, viscida, molle nel suo clericaloidismo i1nertebrato, se era meritevole cli ogni condanna, non consentiva, per::i.!tro, schiva co– m'era di sfacciate, manifeste violazioni dei diritti po– polari, quell:.1 forma di combattimento, a base di pro– teste e di violenze, propria a! periodo precedente, quando ogni alto del Governo era un attentato alle gunrentigie costituzionali, e la quale, nel pensiero di molti, si era fissala come l'unica forma possibile di opposizione del Partito socialista - almeno, l'uni– ca sensibile e tangibile e cli e, 1 iclcnza rivoluzionaria. NECESSIT,\ DEL SUFFnAGIO UNIVEH.SALE, Tuttavia il danno cli una siffnt.la politica cloreva pu– re, a breve anelare, farsi sentire acerbamente dal pro– letariato. Giammai, per quanto implicitamente, fu più chi;:i– ramente confessato che l'azione diretta del proleta– riato, anche libera nelle sue manifestazioni, non è suffìcienle, da sola, senza il conlraffol'le dell'azione padomenlare, a gu:1dagnare stabili vanlap;gi, tali che la borghesia, con pari organizzazione, non se li possa riprendere it1 breve. Dietro i cTesciut.i s:.tlnl'Ì si prCdì– lavn più grnvc l'esacerbazione elci consumi, effeLLo del grave pondo della macchina dello Stato, dell'aumento delle spese militari, clell'ineLLiLucline governaliv:.1 a provvedere, con riforme radicali, quali la nccessitù reclamava e reclama, ai pubblici servizì e al personale che vi è addetto. La concentrazione clerico-moderata, lo sparire del giuoco normale dei partiti in Parlo .men.lo , soffocava ogni idea riformatrice; la dittatura <lei nichilismo. fa– cendo la burla a se stessa, si uccideva volontari;:imen– tc col proporre cli fare <1ualche cosa; e i successori precipitavano in cento giorni, avendo credulo di co– struire sullo stesso terreno, da ogni parte franato. l'u ::illora che, contemporaneamente, nelle file ciel proletariato organizzato, ne! Partilo e nel Gruppo, si lm'Ò chiara la visione che tutte le riforme prolctari0 preconizzate, e segnatamente le assicurazioni di vec– chiaia e invaliclllù, un rinnovamento del regime tri– butario che capovolgesse i r:.1pporLi fra le imposte BibliotecaGino Bianco dirette e le indirette, l'abbat.limenlo del feroce pro– tezionismo terriero e industriale, la rinascila politica del l\.1ezzogiorno, non eia altro si potevano sperare, che eia un accrescimento dei diritti politici del pro– letariato, pel quale. esso potesse lusingarsi cli supe– l'arc, sul terreno parlamentare, la concentrazione cle– rico-conservatrice. Fu allora unanime il grido: Suf– fragio universnle! E, correlativamente, tutto lo spi– rito del Partito si indirizzò alle riforme pratiche con– comitanti: scrutinio di lista, rappresentanza delle mi~ noranze e indennità parlamentare, che valessero ad agguerrire la potenza politica ciel proletariato, sia con la creazione cli nuovi cieli.ori, sia epurando il funzionamento e gli effetli delle elezioni dalle" vergo– gne e dalle sofìsticazioni consentile dal regime pre– sent.e. Anche, per ineìultnbile aderenza. cli concetto, il Partito e il Gruppo socinlista, in Parlamento, as~ sunscro quasi come impegno e missione propria cli favorire la riforma scolastica, l'ncremenlo dei mezzi fin;1n1.iarì in pro della scuola primaria e lo sua grn– cluale avocazione ~dio Stato - come altro dei mezzi, indiretto ma effìcacissimo, per sollevare la dignità morale e il valore produttivo del proletariat.o, e per occrescere il diritto di suffragio. i\11NJSTEHl:\LJSMO NECESSARIO. Ed ecco, allora, risorgere, per una evidente analo– gia di posizione, il minislcrialismo socialista.. Ma, se il sorgere di un Ministero, mostrante di impegnar– si nettamente in quella pregiudiziale politica, stata ac– campala come necessaria per uscire dalle mortifere ambagi della concentrazione dei partili conservo.lori, e, per qucslo impegno e quello connesso della rifor– ma scolasLic::i, atteggiantesi a romperla con la fazione clericale ed ultra-conservatrice, bastò a persuadere la maggioranza ciel Gruppo parlamentare a porsi e a ri– so] vere, nel caso Luzzat.li, il problema cli un even: Luale rninisterialisrno - ben a ragione Lnle problemà dovrà imporsi, con soluzione positiva favorevole, quando, da maturale condizioni politiche cli evoluzio– ne storica, si determini nel Governo e nel Paese una grande tendenza riformairice, per la cui solu7:ionc debbasi chi_amal'c a raccolta il grande esercito prole: tario in nome di due o tre grandi riforme, giustifì– canti, coll'intima loro cssenz::i. rinnovatrice, un possi– bile compromesso colla borghesia più evoluta, non nel senso delle nostre romantiche tradizioni Ialine che celnno talvolta egoistiche resistenze conservatrici, ma nel senso posi.tivista di un'evoluzione, materiata cli concezioni moderne, \·erso un divenire di conqui~ sle per il nuovo clirlLto proletario. t: quindi nostro avriso che, così chiarili gli scopi e, insieme, i limìl.i di tempo e di eventualità politico– st.orichc, possa il Congresso, con tranquilla coscienza, ritenere che, in quelle conlingenze, un eventuale ap– poggio del Gruppo ad un Governo borghese radical– mente riformatore sia compatibile coi supremi inte~ ressi del proletariato in lotta con la borghesia, essen– do la necessità della uniYcrsalizzazione del suffragio cli tale imponenza da non escludere, per la sua con– quista, nessun mezzo di lotta: eia quello, più agevole e cli minimo sforzo, ciel ministerialismo socialista. quale è lecito pensare basterà eia noi, fino alle dimo– strazioni violente per le strade, come occorsero in Prussia. I mezzi si valutano nori per sè, ma per i fìni; e, nell'economia razionale del mondo e della vi– :la, la legge del minimo mezzo è certo la più obhe– ;dita. Vorren10 noi ripudiarla?
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