Critica Sociale - Anno XXI - n. 5 - 1 marzo 1911

76 OìUTiCA SòCtALE * .:·· Pt1re un articolo di storia delle dottrine socialiste pub• hlica, nel 11 J(ampf 11 del 1° novembre, Max Adler, cbe ha pubblicato un interessante studio su 1\larx in occa– Hione del 25° anniversario della sua morte C), L'articolo, <letlicato al u; 150° anniversario della nascita di Saint Si– mon "' comincia col rilevare come, delle tre personalità eminenti che iniziano, al principio del secolo scorso, il ROcialismo, Saint.Simon sia forse la più interessante; certo la più ricca di contraddizioni. Pieno del pensiero nuovo che la. politica deve diven– tare anch'essa· una scienza, chiude coll'annunciazione di un "nuovo cristianesimo ,,; uno dei primissimi assertori del principio che le radici della politica, sono da ricer– carsi nell'economia e, quindi, l'evoluzione delle forme sociali e statali è strettissirnameute legata allo sviluppo delle forze economiche entro l'organismo sociale, con– fida, però, pel miglioramento della società, solo nel buon volere ,dei dirigenti l'industria, anzi propriamente dei principi e dei riechi. 1~ l'uomo, che nou ai stancava mai di affermare non avere la società altro còmpito che di migliorare la sorte delle classi piì.1numerose e più po– vere, del prol&tariato, voleva, però, escluso questo stesso proletariato da ogni collaborazione per questo fine. Inol– tro egli non ha mai messo rtialmente in questione le basi della società borghese - proprietà privata, diritto ereditario, libera concorrenza - e non è mai giunto Bno all'idea del comunismo pro<luttivo, come Fourier e Owen, pur restando un utopista pel modo con cui intendeva attuare i suoi piani di riforma. La contraddizione apparente deriva, però, dal mojo con cui lo si è giudicato, mettendolo, come Rocialista, in relazione .storica colla lolta di classe o col fine del proletariato. In realtà, egli non è da considerarsi, se– condo Adler, nè socialista, nè positivista, nè materia– lista economico; ma piuttosto la sua dottrina è la com– binazione dei germi di tutte queste correnti di pensiero 1'.iOtto un unico potente interesse, che non è altro, in fondo, che l'iuteresse de1la borghesia, la quale diven– tava forte, dell'industria borghese, che rivoluzionava la vecchia società. Il socialismo di Saiot-Simon non significa nncora una negazione io principio della società bor– ghese; ma una dottrina, non più mirante al migliora– mento economico e politico in particolare, ma alla ri– forma della società, essendo .lo stato difettoso di essa la CBusa dei mali sociali. Di qui, la distinzione saintsimo– niana della costituzione politica da quella sociale e il riconoscimento della minore importanza della prima rispetto alla seconda; di qui la poca efficacia da lui attribuita ai diritti puramente politici e al!e rivendica– zioni del liberalismo politico, che non risolve il pro– blema della libertà sociale; di qui, infine, la consape– volezza del valore preminente dei fenomeni economici e dello sviluppo dell'industria per lo svill1ppo intel– lettuale e politico della società. l\Ia, se Saint-Simon ha splendide intuizioni di una teoria economica della storia, se egli, in particolare, ha riconosciuto Pimpor– tanza della lotta di classe per la storia del medio-e,•o e la storia più mod.erna e ha messo sempre pii\ chia– ramente in luce, nell'antitesi dell'industrialismo colla costituzione economica <lell'ancien régime, la forza pro– pulsiva della società presente, bi~ogna però guardarsi dal cercare in queste int_uizioni una concezioue fonda– mentale unitaria. L'idea dell'antagonismo·di classe, così felicemente usata da Saint-Simon nell'esame del passato e del presente quando esamina gli interessi di classe della borghesia eh.e sale, si dimostra assolumente infe– conda per riconornere la nuova antitesi di interessi della borghesia e del proletariato, del quale egli fa la parte JJiù importante e pili estesa cli una unica classe degli elementi produttivi, degli industriali, nella quale egli mette insieme operai, imprenditori, scienziati ed artisti; per cui si sforza di dimostrare a queste categorie bor– ghesi che anch'esse u appartengono alla classe laYora– trice, senza cessare di esserne i naturali diri!;{enti ,,. L'antagonismo delle classi è per lui niente più dell'an– tagonismo economico del nuovo mondo industriale contro feuflalismo e chiesa; ma g:i manca ancora. del tutto la reale coscienza della lotta di classe come legge dina– mica della storia, e ignora, perciò, la necc1-1sità ,1et pas• saggio della società borghese a.d una società comunista, basata su altri principì economici. (L) :'lfAX. ADLER: ,J/ar.r, al.<:D1mker. ;t,urn 25. Toilesja!lre von Karl i\l[ll'X. - Vcrlng nuchll. VOn\·iirts, Berlln, 190S; ~I](. J,20. Biblioteca Gino Bianco Per questo, ogli resta un utopista critico, che mette a base della sua scienza sociale l'etica e la religionP, come autorità inappellabile, e si rà il profeta di un "nuoyo cristianesimo,,, di uu cristianesimo sociale; idea. ardita in quell'epoca e che risorge ora tardivamente nel modernismo cattolico eò. evangelico. Come ben osservava Marx, che, pure, secondo J~agels 1 ammirava il genio e la mente enciclopedica di Saiut-Simon, le sue opere, - ad eccezione dell'ultima sul " nuovo cristianesimo ,,, nella quale egli " si presenta dirett.amente come interprete della classe operaia e dichiara la emancipazione fii questa come meta dei suoi sforzi 11 - non sono altro cbe "l'apologia della moderna. società borghese contro la feu– dale, o degli industriali e banchieri contro i marescialli e i legulei dell'epoca napoleonica n· . * * Erra però, secondo Adler, il Muclde, quando, nella sua bella monografia AU Saint-Simon (l), - che sopravaluta troppo il significato di questo grande utopista, - afferma aver questi raggiunto quel punto di vista storico, risp~tto alla società capitalistica, che noi dobbiamo soltanto a Marx, e che consiste nel considerarla una fase transi– toria necessaria del divenire sociale. In ciò, secondo il l\[uckle, consisterebbe la differenza tra Saint-Simon e gli altri due granµi utopisti, I!'ourier e Owen. :Ma Fourier ebbe già coscienza dercarattere transitorio della società attuale e, inoltre, l'idea di una nuova forma della so– cietà, per la quale Owen cominciò, persino, a m~tter in moto le forze del proletariato (2); mentre per Saint-Simon non si tratta del passaggio in una nuova forma sociale, ma soltanto di un cosciente e preordinato miglioramento della società.-; Le] affermazioni storico-economiche di Saint-Simon, la grandiosa idea della trasforrnAzioue della politica in una scienza della produzione e la con– siderazione dell'industria come il vero fondamento di ogni Governo e di ogni costituzione, come il principio socializzatore di un giusto ordinamento della società, tutto questo non è altro che l'espressione dell'interesse di classe della borghesia elle sale, di cui Saint-Simon è l'araldo, quantunque egli difenda già il bene del prole– tariato, perchè egli parla in nome di una borghesia giovino, che:si ritiene ancora rappresentante- òi tutto il " popolo "' crede ,ancora di poter fondare un mondo bor• ghese in armonia col proletariato e crede alla potenza dell'idea accanto all'interesse economico, alla forza nu• tonoma della scienza, della morale, della religione. Però, conclude Adler, il proletariato metterà Aempre con orgoglio Saint-Simon fra i suoi più uobìli pionieri, anche se egli!restò estraneo ai veri interessi di clasrn del proletariato. E, com'è vero quanto Saint-Simon disse sul letto di morte: " tutta la mia vita si riassume in un solo pensiero; rendere possilJile a tutti gli uomini il più libero sviluppo delle loro attitudini .. : non è meno certo che il socialismo proletario attuerà l'ideale di una forma sociale, nella quale, come dice il Manifesto, u il libero sviluppo di ognuno sarà la condizione del libero svi– luppo di tutti ,,. ]~;la traduzione in atto delridea ancora embrionale di Saint•Simon, di questo grancle " utopista critico ,,. * * :f: 0-iacchè siamo in tema di storia flelle dottrine, ricor– deremo che lo stesso ]lucide ha pubblicato, recenternentP, una succinta "Storia delle idee BOci,aliste nel Xl.X.secolo,, l~) nella,.quale sono ria-isuute le teorie dei ROcialh1tiinglei,i, francesi, tedeschi, coll'aggiunta di notizie bibliografiche per ognuno dei socia\isti studiati. Il lavoro di l\'[uclcle, <li modesta mole e di modico prezzo, può essere letto con non minore interesse dei più vasti lavori recenti del Sombart ( 4 ), del Bourgin ("), del '.rugan-Baranowsky ( 0 ), ecc. f. p. (1) F. :MUCKI.E: uèiwi de Sai11f-Simon - Die f>cr.~iill/it1il.-ei.f 1111di.Tir TVtr/1. - ,Jen11, ViSCher, l~OS. (2) Blconliamo Hu qucst.a qucstlonn lo stuello (\I H1si.is;,n,; SDION: Uobl'l"t Ow1m; Sein 1,eùe.1t1t11dseine Bedeulmt{J fii1· elle G'-r[Je111rnr/. - Fi,;chc1·, Jena, 19%. (~) i1ucKLE: Die GMrllichte dcr sozia/i..~lischc11 Jtfrf'II im 1.9 Ja/11·h. - Tcu!)11e-r, Lipsia, ID09; 2 YOllllllCttl H 1 Mk. ciascuno. (4) w. SOMHAl:T: Sozia/i.smus 11ml soziate HCIVf{}l{llfl, G' Cdlz. - J'lsthcr, Jcna, J90S. (fi) IIOURCIN: Lcs syslt'mes MCiaUsles. - l'fll'iS, Col In; .. r Nllz., 190(;. (C) TUCAN-BARANOWSKY: De,· 1110(/n-ne So:zic1/lsm11s ili scl11'C1· fj('SCltich– llicheu E11twlc/,:/1111g. - Orcsden, Vcrlng Ri.ihmcrt, rnos.

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