Critica Sociale - Anno XXI - n. 2 - 16 gennaio 1911
CRITICA SOCIALE 19 A costituire la media elettorale del Piemonte (13,38 % della popolazione, e 5t,3 ¾ <lei masch1 maggiorenni) contribuiscono iJ Collegio di Cossato con 13 mila elettori su. 60 mila abitanti, e il Collegio di Dronero con 5 mila elettori su 59 mila ahitanti. - La media elettornle della Lombardia (10,6! % della po- , polazione,_ Jt,9 ¼ dei maschi maggiorenni) confonde il Collegio di Corno con IO mila elettori su 71 mila abitanti, e il Collegio di Lecco con soli 5 mila elet• tori su 65 mila abitanti. - Nell'Emilia, che ha la media elettorale del 10,8 ¾ della popolazione e del 31 % dei maschi maggiorenni, il Collegio di Reggio Emilia dà 10 mila elettori su 60 mila abitanti, e il Collegio di Pavullo nel Frignano ha, con 70 mila abitanti, soli 3000 elettori. - La città di Milano ci dà il I 9 % di analfabeti nella classe lavoratrice, Il Circondario di i\lilano fra i coscritti della leva del 1909 ha dato un analfabetismo del 35 ¾, il che vuol dire che l'analfabetismo della intera classe la– voratrice è almeno del 50 ¾, Tutta l'Italia settentrionale è piena di Italia me– ridionale, O, per parlare più chiaramente, tutta l'Italia è un deserto povero, disorganizzato, analfabeta, nel 1 quale emergono qua e là nell'Italia settentrionale poche oasi luminose, rappresentate da nuclei di pro– letariato meno povero, meno analfabeta, bene o male organizzato. Queste oasi eccezionali le chiamiamo "Italia settentrionale,,; ma in realtà anche nell'Italia settentriona]e esse sono un'eccezione; mentre nel i\lezzogiorno sono quasi del tutto assenti anche le eccezioni. Il problema meridionale non è che. la parte più visibile e più sensibile dell'intero problema della pezzenteria, della disorganizzazione, dell'analfabe– tismo italiano. Finalmente, per renderci conto per quanto è pos– sibile es.atto delle condizioni reali del nostro paese, bisogna non dimenticare che i dati dell'analfabe·– tismo, su cui abbiamo fatto i nostri calcoli, risalgono al 190L In quest'ultimo decennio, e per effetto del– l'emigrazione e per effetto dei nuovi provvedimenti scolastici, insufficienti certo, ma non del tutto inutili, l'analfabetismo, specialmente dal 1905 in poi, deve essere sensibilmente diminuito, Forse non si andrebbe molto lontani dal vero, calcolando che i maggiorenni non elettori ma non analfabeti sono in quest'ultimo decennio cresciuti di un mezzo milione, specialmente nell'Italia meridionale, a scapito degli analfabeti veri e proprì, II. Il progetto Ciccotti (la leva elettorale). ,. Il progetto di leva elettorale, proposto da Ettore Ciccotti, si sforza di risolvere il problema di esten– dere il diritto di voto fino all'estremo limite possi– ~)ile, fermo lasciando il principio giuridico attuale, 11quale vuole che, per essere elettori, si abbia un dato niini-mum di istruzione. Il Ciccotti non discute se sia logico - e giusto _far dipendere il diritto di voto dall'alfabetismo; non ri– conosce che ci sia una seria differenza di capacitit politica fra l'analfabeta e chi sa leggere e scrivere. Egli dice semplicemente ai difensori dell'alfabetismo come segno di speciale capacità: " Miei signori, io vi prendo in parola: stabiliamo che tutti i soldati analfabeti sieno istruiti sotto le armi; istituiamo tante scuole serali, quante occorrono ad istruire tutti gli attuali e tutti i futuri adulti analfabeti, che non sono o non saranno passati attraverso le scuole reggimentali. ~eco l'analfabetismo sparito. Nello stesso tempo stabiliamo che i cittadini non più analfabeti saranno tutti iscritti d'uffizio, senza ;.il minimo incomodo: cioè tutti quei cittadini, di cui Biblioteca Gino Bianco. risulti dai documenti ufficiali che abbiano fre– quentata la prima elementare diurna, o sei mesi di scuole serali, o la scuola reggimentale, cou una pro– cedura assai semplice e senza che debbano neanche farne domanda, saranno iscritti elettori ,,. Il merito fondanrnntale di questo progetto del Ciccotti è la procedura genialmente semplice, con cui avvèngouo automaticamente le iscrizioni degli elettori, i cui certificati scolastici sono in regola, Inoltre il Ciccotti riduce al minimo la capacità - diciamo così - alfabetica richiesta per le iscrizioni. La riduce così al minimo, che questo minimo di– venta una caricatura, Basta, infatti, che il cittadino abhia freq1tentato, quand'era ragazzetto, per un anno solo la prima elementare, magari facendosi bocciare all'esame, e rimanendo deliziosamente analfabeta per tutta la vita, perchè abbia acquistato con questo il diritto di far parte del popolo sovrano. Basta f,·e– quentare per sei mesi le scuole serali, per· es, d'in– verno, godendo il tepore e l'illuminazione della scuola e schiacciando qualche sonellino, e si diventa elet– tor.i, magari senza dare neanche l'esame finale. Non è il suffragio universale; ma, dato che sieno real'izzabili le condizioni postulate dal Ciccotti, dato cioè che ci sieno tutte le scuole diurne, serali e reg– gim,entali che sarebbero necessarie, è il suffragio uni– versale realmente possibile in un decennio. Senonchè mancano precisamente le condizioni pq– stulate dal Ciccotti. Mancano, in Italia, almeno 30 mila aule scolastiche ed almeno altrettanti maestri per soddisfare ai bisogni di tutta la attuale popolazione infantile fra i 6 e i 10 anni, Dunque, ancora fra dieci o quindici o vent'anni avremo cittadini, che giungeranno all'età maggiore analfabeti nou per loro colpa, ma perchè· non avevano a loro disposizione la scuola, Nè la legge Daneo•Credaro, che è stata vantata come una grande macchina di guerra contro l' anal• fabetismo - e tale era nella forma originaria - prov– vede, nella maniera in cui è stata conciata dalla Ca– mera, alla istituzione delle scuole necessarie: infatti le somme stanziate nell'originario progetto Daneo per il pagamento dei nuovi maestri sono sparite nel testo del progetto presentato al Senato, per effetto dell'art. 8 introdotto nella legge all'ultima ora, fra la disattenzione generale, in forza del quale lo Stato si è rimangiato •]'impegno di fondare a proprie spese le scuole mancanti, Quanto alle scuole serali, la cui frequenza per sei mesi dovrebbe bastare a procurare il diritto eletto– rale, occorrerebbero su per giù 50 milioni di spesa in un decennio per mettere a disposizione degli adulti analfabeti tutte le scuole necessarie, E la legge Daneo-Credaro non stanzia per un decennio che 17 milioni, Inoltre è strano che il Ciccotti, mentre sente la necessità di liberare mediante la leva elettorale i cit– tadini, che hanno i certificaJ;i scolastici in regola, dalla noia di fare anche la semplice domanda, perchè sa che questo disturbo, anche minimo, sarebbe un ostacolo alla introduzione nelle liste del maggior numero possibile di cittadini, - è strano, dicevo, che il Ciccotti speri che un gran numero di adulti analfabeti si adatti per sei mesi ad andare alla scuola serale per diventare elettore, Un sacrifizio di questo genere potrà avvenire in yia eccezionale, sotto la pressione di passioni politiche molto intense e per– manenti, dove esisteranno organizzazioni assai pro– gredite, dove si svilupperà ,l'opera personale di qual– che cittadino energico e tenace: non si potrà mai sperare che il fenomeno dell'accorrere degli adulti alle scuole serali assuma le proporzioni di un fatto universale. Inoltre il progetto Ciccotti ha il difetto fondamen• talissimo di non essere suscettibile di effetto retroat-
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