Critica Sociale - Anno XXI - n. 2 - 16 gennaio 1911

28 CRITICA SOCIALE dinanzi, dopo dieci anni, quest'altro ostacolo grave, quest'altro grande problema, il meridionale, che gli è giocoforza superare e risolvere so vuole procedere nel suo cammino ascensionale. La libertà politica, rivendi– cata in massima parte dagli operai dell'Italia del Nord (sì ricordi lo sciopero di Genova), è andata~ esclusivamente o quasi, a loro favore. Ma, se à loro portato molti e buoni frutti, non li à certo condotti alle altezze cui tendono. o"ra massimamente, che anche col Governo bussano a danari, e dalla richiesta di beni gratuiti (per esprimerci in linguaggio economico) sono passati alla richiesta di beni onerosi, ·uon c'è barba o pappafico di Presidente dei Ministri che possa accontentarli se le condizioni ge– nerali del paese non lo consentono. Occorre dunque che, nel loro stesso interesse, levino lo sguardo più in alto. Enrico Corradini ,·orrebbe partire dal socialismo per ar– rivare al nazionalismo. Noi crediamo che il partito ope– raio debba partire dal nazionalismo per arrivare al so– cialismo. Oggi non abhiamo in Italia una coscienza nazionale, perchè mezza Italia è straniata a se stessa; non a.bbiamo una politica, perchè mezza Italia è tagliata fuori dal campo politico. Non ci restano prinai che 1'1 meschine preoccupazioni regionali e provinciali, nelle quali minaccia di affogare anche il partito socialista. Se questo vuol sollevarsi in più spirabil aere, deve bene decidersi a riprendere, con l'impeto e la fede degli anni che furono, le battaglie per il bene non dei gruppi o dei sottogruppi, ma di tutto il popolo, e specialmeute del popolo meridionale, il più rlerelitto, il più bisognoso di tutti, e quello che, mentre dà sicure prove di volersi redimere, intralcerà la vita del l'Italia intera finchè non sarà redento. . *. Ma - si domanderà - che cosa mai potrebbero fare il partito socialista e gli altri della democrazia in favore dell'emigrazione? Fatale viene chiamato questo fenomeno e, se la denominazione à un fondamento di verità, è pericolosa per noi italiani, sempre proclivi a lasciar regolare ogni nostra sorte dal fato. O meglio, è perico– losa per la ~ente onesta, che. da noi, e nel Mezzogiorno sopratutto, è troppo debole ed inattiva; mentre i fara– butti e gli imbroglioni non si stancano di adoperarsi per volgere il corso delle cose a loro vàutaggio. Cosi, in materia d'emigrazione, infinite, insidiose e tenacissime sono le manovre degli interessati ad ostacolarla o a sfruttarla, e tutta la prava borghe.:1ia del Mezzogiorno, che si verle sfuggire il vilipeso viddanu, quando non può trattenerlo per forza, cerca carpirgli il frutto del suo lavoro raccolto nelle terre lontane. Ora, chi sa quanto ogni Governo parlamentare sia schiavo delle forze eletto~ali locali; chi non dimentica che, nel Mezzogiorno d'Italia, oggi il voto l'ànno in mas• sima prevalenza i borghesi, in piccolissima parte i con– tadini, intende come, senza la vigila'nza assidua ed in· telligente del partiti amici del popolo, la politica del– l'emigrazione non potrà mai esser fatta con quell'ardire, con quella vastità cli vedute e con quei molteplici prov– ·vedimenti, che si son venuti dimootrando necessart cla vario tempo.• E, quando parliamo di partiti, non intendiamo riferirci soltanto ai capitani, ma alla massa compatta ed orga– nica dei gregari; intendiamo rivolgerci anche a questi e sopratutto a questi, perchè, se lo Stato è h, ri3ultaute delle organizzazioni po1itiche, le organizzazioni sono quelle, e niente più, che gli a.depti le fd.nno. E l'opera dei singoli, nel campo dell'emigrazione, specialmente se illuminata e dir~tta da una fede, da un ideale vasto, Biblioteca Gino Bianco superiore alle misere contese e partigianerie locali, può riuscire in molti casi di un'utilità superiore a quella esercitata dagli organi governativi. Il bisogao, • invero, di una assistenza privata agli emigranti nei luoghi di origine è stato sentito anche dalla legge fondamentale del 1901 1 la quale stabilì che nei luoghi d'emigrazione possano essere istituiti Comitati mandamentali o comu– nali con funzioni gratuite, composti del pretore o del giudice conciliatore, del sindaco, di un parroco, di un medico e di un rappresentante delle locali società ope– raie, con l'incarico (vedasi il Regolamento) d'esercitare un'azione di sorveglianza e di::tutela su quanto moral– mente nd economicamente concerne l'emigrazione. Come abbiano funzionato sin qui tali Comitati, ben Io sanno coloro che si occupano di questa materia, e meglio lo sanno gli emigranti, i quali seguitano, ·per la mas– sima parte, ad, essere vittime di tutti gli speculatori grossi e piccini che bramano vivere alle loro spalle. E la ragione del fallimento dei Comitati non sia tanto nell'essere gratuite le loro mansioni, quanto ,nel fat'to che, costituendo l'emigrazione un fenomeno politico a quasi esclusivo vantaggio della clas~o meno politica– mente influente, non è presupponibile che quelle egregie persone, rispondenti al nome di pretore, giudice conci– liatore, sindaco, parroco, genuina emanazione, nella maggior parte dei Comuni e Mandamenti meridionali e non meridionali, della classe borghese, vogliano scomo– darsi per agevolare un movimento contrario agli inte– ressi loro e dei loro simili. L'opera, adunque, a fayore dell'emigrazione o avrà un'anima politica, e potrà sorgere e fiorire ~·ovunque, o vorrà tenersi ne11'orbita sempliciotta del filantropismo, e ovunque stenterà. ed intisichirà, ·come ha fatto gene– ralmente sinora. * .. Noi non abbiamo bisogno di specificare qui quale potrebbe e dovrebbe essere il c6mpilo delle Sezioni del partito socialista, delle organizzazioni proletarie e de– mocratiche in genere, e di chiunque à fede in un av– venire migliore pel popolo, a tutela e guida dei nostri avventurosi lavoratori. 'Meglio di quanto Io potremmo far noi, l'à fatto già l'on. Angiolo Cabriui in due eccellenti pubblicazioni, che crediamo nostro dovere segnalare ai lettori. La prima s 1 intitola u 1l Maestro degli E1nigranti ,, (f), ed è una guida semplice e chiara per lezioni e confe– renze destinate all'ia:truzione degli emigranti italiani. Essa indica anzitutto quali sono i congegni più utili p~r l'istruzione degli emigranti e a qua.li fonti si pos.sa attingere per acquistare la necessaria coltura; impar– tisc~ poi essa stessa nozioni generali sull'emigrazione italiana (riproducendo anche interes:mnti diagrammi), sulla legge vigente e sugli istituti d'assistenza agli emi– granti; detta perfino uno schema di 12 lezioni, da tenere nei Comuni con emigrazione prevalentemente transo– ceanica, e un altro, pure di 12 lezioni, da tenere nei Comuni a emigrazione prevalentemente continerìtale e mediterranea; termina con una piccola e ben scelta antologia di letture adatte per emigranti e concernenti il fenomeno dell'emigrazione. :-3i tratta insomma di una pubblicazione molto pratica e molto utile. Essa è diretta precipuamente agli inse– gnanti comunali, ai quali è da ripetere l'avvertimento dato dall'on. Credaro nella prefazione al Manuale: u Un ( 1) ANGIOLO ÙABIUNT, deputato al P'arlnmento: 1/, ilfaesh·o degU Emigranti, con preraz\one dell'on. prof. IAttgi Ci·edaro. - Imola 1 Coop. 'l'!p. Ed. Paolo Onlo8.tl, 1910.

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