Critica Sociale - Anno XXI - n. 1 - 1 gennaio 1911

iò CRI'rìCA SOCIAL:& Prov-incienelle quali il ra.pporto fra votanti eà elettod inscritti è stato MINIMO 1892 1895 1897 Bergamo 36,18 Bergamo 27,21 Bergamo 23,26 Ravenna 37,52 Belluno 35)58 Belluno 38,06 Forlì 38,78 Vicenza 39,69 Vicenza 38,96 Belluno 39,61 Sondrio 40,83 Venezia 40,88 Parma 40,I 7 Udine 42,50 Sondrio 40,94 Bologna 41,38 Venezia 42,97 Piacenza 45,f>7 Vicenza 43,32 Genova 43,34 Verona 46,83 Cuneo 44,40 Como 47,33 Udine 47 43 Sondrio 45,30 Milano 49,86 Macerata 47,76 Genova 45,53 Padova 50177 Como 48,36 E intuitivo che il voto obbligatorio potrà far senLire la sua efficacia, in modo maggiore, là dove più scarso era il numero di votanti, perchè più ingente sarà la massa sulla quale la coerci– zione potrà agire. Ora, dal prospetto qui sopra pubblicato si rileva che, mentre tra l,e provincie che hanno avL1toil massimo numero di votanti, dal i892 al i909, -15appartengono all'Ilalia meri– dionale e soltanto i5 all'Halia centrale e superio– re, tra le provincie invece che ebbero il minimo numero di votanti, non figura mai una sola pro– vincia dell'Italia meridionale, tranne Messina nel 1892 1895 1897 Genova H 9,2'? Clusone (6ergamo) 16,08 Zogno (Beruamo) 10,SB 1900 1904 1909 Sondrio 30,37 Sondrio 41,42 Livorno 49,2 Bergamo 33,41 Belluno 43,85 Belluno 53,4 Belluno 4,0140 Vicenza ,l7,t5 Cremona 53,5 Vicenza 41,90 Venezia 47,98 Genova 54,7 Udine 42)07 Uctine 52,08 Cuneo 54,9 Brescia 44,66 Livorno 52,60 Venezia 55,3 Verona 46,49 Bergamo 53,35 Massa e Carr. 55,5 Como 48,4"7 Cuneo 53,94 Bergumo 56,7 Genova 48,82 Ravenna 54,61 Mesetina 57,2 Venezia 50,15 l\lassa e Carr. 55,26 Lucca 5714 1909 per effetto -del recentissimo terremoto. Gli effetti del vol-0 obbligatorio sarebbero dunque molto più notevoli nelle provincie dell'alta Ha, lia e dell'Halia centrale che non in r1uelle del- 1.'Jtalia merid;onale, E facile comprendere che cosa ciò significhi per i partiti democratici. E se noi la stessa indagine, che abbiamo faUa per le provinc,e, la ripetiamo per i singoli Col- 1,egi,siamo portati alle stesse deduzioni. Ecco, per esempio, la tabella dei iO Collegi che in ciascuna delle ultime sei elezioni generali ebbe ro le p er– centuali minime di votanti rispetto agli iscrit.ti. 1900 1001 1909 Zogno {Bergamo) 11,01 naseano (Vicenza) SS.12 Messina I :H,l Oenovn IIT 16,01 Zogno (Bergamo) 22,54 Caprino (Beraamo) Hi,28 Dreno (Brestia) 17,19 Recco (Genova) BB.67 ravullo {Modena) 27,4 Genova r 20,82 Reoco (Genova) 2?.,62 Clusone (Ber11amo) l!!,2S Torino I 22,21 Venezia I[ 23,22 ~plllmbergo (1Uine) 22.87 Zogno (Bergamo) 22,2G Trescore Balnea- 'l'resooro (Bergamo) 22,89 Oemona (Udine) 22,40 rio (Bergamo) 23,4.5 Gemo•ia (Udint) 21\,75 Spvleto (Perugia) 22,56 Carrlno (Bergamo) 24,81 Valdagno (Yitenu) 26,87 Budrio (Bologna) 23,4.S Genova n 25,91.i Faenza (Rmnna) 27,03 Firenze lll 23,70 Bassano (Yicenu) 26,11 Cologna v. (Yerona) 29.2S Lanzo Torinese 28,9S Splllmbergo (Udine) 26,6¼ Oenov{t Il 29,24. Ilrlvlo (Como) 21,ss Anche qui, se si ecceLtuano Catania nel i90'1 e Messina nel i909, non vi è un solo Collegio che appartenga all'lLalia meridionale, Come disl,ribuzione regionale, possiamo dun– que dire che le situazioni elettorali sarebbero più J1otevolme11Lemutate laddove i partiti democrati– ci sono più forti e e hanno meglio costituit,e le loro organizzazioni. Invece, tra gli aslenuw di molli Collegi del Mezzogiomo, vi sono forse non po– chi simpatizzanti per le idee democratiche, che si astengono dal volare sapendo di essere cosl dispersi e scarsi di numero clte a nulla giovereb– be, linchè dura il regime maggioritario, il recar– si alle urne. Il voto obbligatorio li spingerebbe ad andarvi: ma forse il solo risultato pratico sareb– be quello che i loro voti venissero computati a beneficio del candidato del quale i I seggio rap– presentasse gli inleressi. A parte poi il criterio regionale, ognuno sa che i partiti democratici sono, in genere, più forU e meglio organizzali nelle città che non nelle campagne. Orbene, le statistiche ci d·imostrano che, contrariamente a quanto forse si suppone dai più, il numero degli astenuti è sempre maggio– re nelle città che non nelle campag!le, e quindi il voto obbligatorio lenderebbe a produrre i suoi effeLti più forl,emenle nelle città che non nelle campagne, BibliotecaGino Bianco Splllmberl(o (Udind 26,20 Zogno (Bergamo) 83.82 Roma III 27,6 Cologna V. (Yenina) 27,50 Splllmbergo (Udine) 84, 15 napt\llO (Genova) 29,1 Faenza (Ravenna) 23,13 Imola (Bologna) 342!> Venezia JJ[ 29,6; Caprino (Berpme) 29,39 ChlOgl{la (Yeneria) 1!6,07 Messina u a,.s Sondrio 29,84. Catanltt. I 86,55 Bobblo (PaYia) Sl,9 Clusone (Bergamo) 29,95 s, Arcangelo di Cremona e2,1 Villanova (Alessandr.) su,24 Romagna (forli)86,95 Lucca 32,8 Tirano (Sondrio) 81 1 13 Valdagno (Vicenza) 37,4.9 Domodossola(Noma) 36,2 Venezia III 87,52 Esaminando le percentuali dei votanti nei Col– legi dei 69 Capiluoghi di provincia e negli altri Collegi del Regno abbiamo: -~1ez1on1_ Per ogni 100 elettori iscritti si t·ecaronoa votare geuernll del del 69c::!1~~ 2 g~IO~lleJf~ovlncla negli ~~rR!~~l;ollegJ 1892 1895 1897 1900 1904 1909 47,46 53,74 53.61 56,61 60,07 60,00 68,27 61,08 60,20 58,85 63,62 67,01 E se ristringiamo la nostra indagine alle sole grandi città, vediamo che, anche in queste, il numero degli astenul,i (eccezion l'alta per la sola Torino) è superiore alla meclia del Regno•: il volo obbligatorio potrebbe dunque avere in esse un'efficacia superiore alla efficacia media che sa– rebbe da attendersi da esso in tutto il Regno: e verrebbe quindi ad alterare, anche in questo caso, le situazioni elettorali presenti, proprio lit dove può maggiormenle interessare ai partiti de– mocratici che non siano variate, Abbiamo infatti:

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