Critica Sociale - Anno XX - n. 20 - 16 ottobre 1910
Critica Sociale fr/V/ST.f/ (WINDICIN.IILE DEL SOCI.f/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XX - N. 20 Non si vo,ule a numel'i sepantti Milano,16 ottobre 1910 Alla cortesia dei nostri abbonati l.~in11ovian10 p1·eg;hie1·a o.i pochi aU– Uo1u_-.,U h• ritardo, a. cui ru spedita. cit·• col.a.re cli sollecit.a.zioue, di volerci in– viare l'itn1-.01·Lo del ~econdo sen:iestre, evita.udoci il perdite1upo e la. spesa clella riscossione postale. SOMMARIO Politica ed Attualità. Il COll{J/'t8/JO (H .l!ifWIO (I.A CRITICA SOCl,\Lt:), /,e 11e1a.::1011I, (lt C0U(ll't8S0 (!-'.01), Coptll(1gf1t11•,ll(1gdtb11ruo {l'ror. 0IO\"ASSI Mt:RI.OSI), 1,fl rhrnovt1;;l.o11e det Mez;;oglon10: Il. la fast t1die,·11(l delle /Qtle dL classe; llt (ffne) li S//ffro.glo {IL co11tadi,Ij, (Prof. IVASOF. BOSOMIJ. I nce111LCo11gre,st socLaU e gu lmpeg11i dello Staio llallcwo: IUas• 8/WIWdO e preclBando (Pror. AS0I0I.0 C.um1s1}. l'~r la ,.,,orma ,,,.,.oPl(Wi<1: IV, .4/ICOl'(I" Bfl"l)IZIO (lei/e me,·c, (0IS0 llA0I-I0NI). Blblloteca dl 1,ropagr.11dC1. IL CONGRESSO DI MILANO Salutando quanti, r,·atellì a·arme e a·ideale, si adu.nano nella nostra cittci a ope,·osa vigilia cli consutta-:;ione 1·ecip1·ocasulle forti~ne del Padito, chiedianw a noi stessi: qiwle il còmpito? quale Cattgul'io? Qu.<;.stoCong,·esso ll)JJ ·e at Partilo il terzo de– cennio di vita e di stol'ia. Il p,·imo - dal '90 al '9/J0 - <la Milano, ])>'ima culla, a Genova, a Rom,a - fu di affe1·mazione, rii ,·esistenza tenace, conb·o tutte le ve,·secuzioni, e si chiuse colla vilto1'·ia. Il Pa,·lìto conqut::.·tava libertà a se stesso,al vrotelariato, al paese, alla ::dessct classedominante, oppressa dalle catene che 1·eggevape1' ctngeJ'le altrui. Ftt ta rase dell'u,nuit necessw·ia, stcu,·a; l'unità di tiilto ci6 che s'ini– ::ia, che è rntnacctato, si clifende ed assale. Il second~ decennio - dal ·ooo acl oggi - con,.. IOlidava tcì vittoda e ne elabm·ava i frutti; li– 'F;_uillavhle SOJ)J'avvivenzedel passato; suscitava, pe1· clist,·uUue1·le, le dissensioni interiori. il Pa,•– tilo, conqufslata t'arme, st vrovava a m.ano– v,·a1·la; si (m·iva qualche volta; a/Je1·1·ava erl espiava; saggiava, si adatta·va, si orientava, si speciali~::ava. Pe1·iododell'espe,·imento; fc"8edel– l'analisi. Ma la spirate torna sop1·asestessa. La li/Jerlit ha voslo tiilli i vi•ofJlem,i, lta sti·onrlato te illu:,;ioni. ha 1·i(lollo ogni cosa alla sua esatta m,istt1·a. La uue,~ta è verità; verilit consapevole. 1,; la verità è dw·a educatrice .. Molti, cui non sgomentò ta cm·ce,·e e l'esilio, sgomenta questa pace sei;era, nella quale non sono alibi afte im,J)otuize, gli cw– versa1'i non ci aiutano più, l'inganno, il 1·oman– Ucisnio, cesteli:mw sono {in.ili. o,· questa, se ha da essm·e ww fase, s01·ii llella sintesi. 'l'ulte te attività socialiste, che ~ii sono JJro– vate, che lutn lasciato le :scode pe,· via, tulle han rtil'iUo aila vi.la ; nessuna è di ti·oppo, nessuna sa in che m.isura sani necesscwia. Ma nessuna è il soctatisnio inte1·O. h'sso è nell'anima comune che le assoretta. RisusciLCffe quest1anima, 1·ido– na1'la alle cose slwancate, riaccostare i (i·am- 1nenU, 1·ende1·e tm·o il vigo;·e che si a/fievoli nel distacco - late il c6niJ)ilO ctel Congresso im.m.t– nente. Che, se lo assOltJe, av;·à 1'i(atta l'unità, e, cou·unitil, le (01·:see la ·vita. . .. Ma te rasi non sono nettamente distinte se non nel penste,·o. Il passato è au,·o a 11w1·i1 ·e.un ·eco am.evotita 1·iso1·oectelle vecchie tendenze; sem.b1·a che colluttino, m.O1·te. E un:a:.ione accusa catt1·a 1 JJe1·c1te te toglie il 1·espù·o; l"iner.zia le accusa tutte qitante, e le chiama devta:.ioni. Lo sono, infallt, rtalla perfezione del nulla. Il /'enomeno detw1Ja il noi.tmeno; ta vita i! peccalo. L'im,JJOS· sibtle laccia cli viltà il possibile, e/te transige col• l'essere. L · "' aU,·a cosa "' quella che non si è /àtlu. accampa i suoi v1·i1:i.legi; ben essa JntOsfidw·e le censw·e! I:: si g;·ida a chi ha cam,,nfrialo: " hai sbaglialo sentiero; vc:.U elle sei pieno di :;accltere n· Questa c1·itica sa di vott,·oneria e di fede net prodigio. Le due cose, accoppiate, fànno il giaco• fJinism.o. AUenduuno da altri quel rhe noi do– -v,•emnio 1n·estw·e. Il J)O])Oloaccusa tl Governo: il Pm·tito te sue 1·a11p1·esentan:.e.Ma essesono quel ch'egli le ha falle. Cedo, Cope1·a "1Jasta 1 aniua, fàttcosa, l'openl ini.-:;iala iel'i, é ;eppa clì lacune. con1:e>Tàsegna– larle e colm,aJ'le. Non si colmano con (i,roi · di scomuniche. Qua e id, i capitani preconero le 1niU;i,e; convc:1TUsoslcv·e,richiwna1'e, 1·ial1.ilna1·c i lontani e i dispersi. E non è da sparge1·e il sale sull'aiuola (im·ita. m,a da clissoam·e ove è a,icora ,1ia1·enuna.
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