Critica Sociale - Anno XX - n.13-14 - 1-16 luglio 1910

Critica Sociale ' RIVIST.ff QUINVICJN.IILE VEL S(JC/.f/LISl!1(J Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lette1·e e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 1 23 Anno XX - N. 13-14 J..Yonsi vende <t 1ut1ne1·i scpa,,·ati Milano, 1°-16 luglio 1910 Questofascicolo e t1·e volie i,i peccato: esceta1·di, esce doppio, ed è 1·ecidivo neua .... ctoppie::,za. Uassicir,i·iw'm,o subilo gli amici . .Von intendiamo a/tatto che ta ti <lOJJpie::,za 11 llice,iua sistem,a. gs;,;a inle1-romve troppo a lungo il vivo contatto coi letto1·i. H, se ci incappam:mo due rotte di seguilo, non pe1·tiO meno 1·inWJTà l'eccezione/ SOMMAl~IO Politica ed Attualità. J.'ttl!l'IIQ p,·ublemo (LA CRITICA Socuu:). Oli sptrptrt delft (tlTOl'lt dt//0 Staio {U~ Al'l'Llt'ATò). Fermiamoci ni ferrovieri, per oggi. Delle trebbia– trici rosso e gialle, della riforma elettorale, altro garbuglio non lieYe, diremo altra volta. Oggi sono i ferrovieri che teni;ro110i I campo e, non pretendendo alla ghi1·landctta delhl donna onesta, fanno nssni par– lare di sè. Con che discorsi? Quelli di ieri, qu<'lli di ieri l'altro, quelli di sem– pre. Dopo tanti ordinamenti o riordinamenti, siamo al sicut in 11ri11cipio. .Potremmo " ricditttrci 11, esu– mare un articolo o un discorso qualsiasi, dei cento che scombiccherammo o che pronunciammo in dieci anni. Nessuno si dorrebbe (o forse si accorgerebbe) dell'auto- plagio. Questa politica fel'rOYiaria - in alto come in basso - vive di rinvii, si alimenta di ritornelli. u p10/Jlt111<1dt1ll't111lg1a::to11t, ,11 (continunzlonc o flno) L'w:101u I **,+ tlello Siti/O (Doct l'fTl,;R AUO.N) Non , ori ommo aver l'M1a d1 compiacei c, <11 1101 Studi econom1c1 e sociolog1cl. stessi, d1 esaltare le nostre" a11trnlieOJH1110111 n, come J•ouuca flnan::1m1a dL classe 11tll'ou11iw111euto 11i1J111Mlo ,tllll<mo • ò Il vezzo dei vanes11, 1111pacc1at1 a formareene d1 (,\\',·. ~:TTORt: 1,01.i:.i). nuove. Ma C<'nYicne pur 1·icordare. 1.a 1av<>rfl::lo11e coo11,,-ativa delle te,n 11t1 11011101u co11ettil'i (S. CAY• Nel U)02, chi scrive era già deputato di uno dei uRrn, scuRTLJ. Collegi più eminentemente ferroviarì d'Italia. Auclte Le :e;~:~::~ 0,~; ;~e 1 ~,::~::;~; \:; 1;~;;s:~;"; 11';~0 ~1;~~::'.;~· 1;~s ~1:;;'. allora cova,·a il i. grande sciopero 11- Le Compagnie Lo Ug'8U!:1UJ11ei.tafltmo. mllt taet popolllrL t /11 pslco1oglc1 dello coo– pel°a!J011t pe,· le ('(ISt (Prof. t:RlH:STO lH:RTAU1!LLI). // _p,-o/Jltlll(I de/111di!!!OC(IIPO::lo11e, Il (flne) (Al'''· TUl.l,10 COI.Ut'<'I), /I f)m1per/1m10: Cl!nnl !torlol C SfRtl~tlcl sulle CilUSCC SUI\!\ ]lOHlbllllÌI di COIUIJ!lltcrlo (A\'\'. C..1.tn.o '.\lAIH:s). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. avernno, per trnppi anni, fatto a gara a malmenare e devastare ogni cosa: le fenovie, l'erario pubblico, la economia nazionale, e spinto il loro personale al– l1esasperazione. L'organizzazione di quest 1 ultimo crn 1 o pare,·a, fiorente. La recente inchiesta Gagliardo combatteva per lui cd crn un formidabile atout nel suo giuoco. Il sindacalismo non era ancora in,•entato . .A11co1·11 ve,· l'm1tl<t1coo11s1110p1·1111co (IJolt. •·1L1l'PO 1,uSSASA). Lo sciopero, che covavai aveva un vantaggio inesti- ~a:~,:~~~:-~i::'~e:i;;,;;1/:1.~:8\::;: ~ ~o~~::: 1 :~: _n" 1 ·1. 1 l• mabile sui suoi successori: non lo si ern ancora f'l'(i Li/J,•1. t lltvislt: wAccresclmento 6 ;n•lluppo nella 1rnturncnclln tentato. Era l'incognita, il miste1·0, l'ineffo.hile 81!0· ~00101/l. ~ di c. K<11i11JA•u (t'rnER1co n:u,A). ·- ~ 011rnin1d1 ricordato I mento del buio pesto. Si poteva, a.dunque, sfruttarlo Rl rag11zz1 ~ di A, s ,vot·aro {xy.). I mirabilmente, senza proclamarlo, nnzi, a patto di Blblloltc(I di propc,g<mda. non proclamarlo, di tenerlo sospeso a un crine di L'ETERNO PROBLEMi"I rn questo momento sembrano contenti un po' tutti. 11 Governo) che ha varato ieri, bene o male, le solu• ,doni (non importa se una sia provvisoria) di due pro blemi spinoRissimi: convenzioni marittime e scuola, tira oggi un respil'one 1 perchè lo spettro dello sciopero ferroviario si allontana di qualche mese. Deputati, senatori, giornalisti, sciamano in vacanzil.: vacanza, almeno, politica. La stagione della trebbinturai àeo gmfias, sta per finire, o anche la sulfurea Romag,m avrit pace per un quarto d'orn. J ferro"ieri stessi possono credere di i-were, col far la voce grossa. e digrignare i denti, messo al muro il OoYerno, cavan dogli promesse pìi1 esplicite, che li esonerano dal– l'impiccio (li.. .. scioperare sul serio. E il pubblico può sparpagliarsi (chi lo può) alle acque, ni monti, allo spiaggio, senza eccessive trepidanze di rimanervi bloccato. c1t,•allo 1 come la leggendaria spadn d11mocléa. Noi e gli amici nostri, emuli di Dionigi il tiranno, veglia• vamo al criue. Sollecitammo allora, co11s11le ianardelli, l'interyento dello Stato. Lo Stato aYeva triplice veste: economica, perchè era il proprietario ed il locatore; giuridica, pcrchè aveva ceduto il personale, a dati patti, che le Compagnie si erano nffrettate nel infrang-ere; po– liLica1perchè di quelle ,•iolazioni era Rtato il complico pa~sivo, 1 >erdifet.to di vigi!iwza, e, infine, perchè ora lo Stato. Le ferro,·ie, da chiunque ese1·citate o poRsedute, sono sempre 1111 scnizio 11uhblico e. oggi, in un senso, il nwggion .. ' Lo Stato vi sbt sopra per definizione quia, 1w111ì1ior leo. g lo Stato, in verità, fatto leone dalla paura, inter– venne; con tutti i modi di azione. Testimone, consi• gliere, ,,acierc, 111·bitro,avversario, amico, son·cntorc. Discusse a lunl,!o con noi. Chiamò le CompaJ.!nie, fece pressione su di esse, le sollecitò e minacciò. fnfiuc, ed era l'essenziale, sborsò clei milioni. Contenti brogliati? E l'organico - promcl'1so e ricusato da. 17 anni - tutti, dunque 1 .... o tutti, a vicenda, im- fu conquistato alhi fine. Le maggiori iniquità. v,?n-... nero cancellate. Bivoluziona.ti i regolamenti disci-

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