Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910
CHITICA SOCIALI, C.i~sc di ussicurazionc. ammi11istrntc da. padroni cd opcrai 1 rclati,•amentc autonome. All 1 Uflicio imperiale delle assicurazioni furono dcnmndntc unicamente la sorvcµ:linnza e l'esame, in ultima istanw, dei ricorsi contro lo decisioni delle Cnssc locali. Il pagamento delle pcusioni fu affidato agli Uf'lici postali. Le uovit:'i dclhl lo~~c, quale uscì dalla discussione parla111c11t11rc, possono ridursi n poche. Si abolì la distinzione tra 1,ensioni maschili o fomminili. Al si– stema delle classi di località, per la vnlutazionc del salario di hasc, fu sost,ituito il sistema dello classi di salari, per calcolare pili esattamente il ,•aloro lici salario olfott.ivo. Finalmc11te, al sistema delle sov– venzioni variabili, per parte dello Stato, si contrap– pose il sistema lici contributo fisso per og-ni pen– sione, e queslo !:li concrelò nella somma di cinquanta marchi per ognuna delle pe11sioni (hl :1ccord!\rc. La. lcl-'gO nndò in vil,.!'Ol'O il primo gennaio IIS!Jl. Gli inizi non furono facili. Si iratta,·a, difatti, di d1u· vita a un ors:1.1nìs1110 complesso, chu non aveva 1we• cedc11li in 11llri paesi. I problemi pratici sì affollarono rapidament.e l'un dopo l'altro, e la 11ocessiti1 dì l'isol• \'Crc i maggiori si roso così e\'idenle. che il Oovcrno fu coslrrtto nel H~D5 a. convocare una Confere111.R 1rnzio1111lc, tra i competenti e gli ammiuist,rntorì dello ,·arie C11sso, per di~cuterc le riforme da introdurre nella lcgg-e e le semplificazioni hurocrntiche da adot• tare senz'altro. Il programma tiella Conferenz11 crn vasto. Esso fu reso ancora pii1 ardito dalla prcse11tazio1ie di duo progett.i cli /JoedU.·e,\ il \'1tloroso direttore dell'Ufficio imperiale delle assicur1t1.ioni 1 e di Fre1md, presidente della Cassa. di Berlino, i (1uali intondc\'ano mettere l'-U bitsi nuo,·e la recente assicurazione di invaliditìt e di \'Occhiaia. Ma l'nsscmhlca si mostrò impreparata a risoh•cre tanta. complessità di problemi o do\'ettc accontenlnrsi di 11ropo1TCalcuni voti di riforme par– ziali, che non venivano a toccare l'economia della leggo. Xe. nacque un prog-et,to presentato al Consifdio federale nel 18!)6. Benehè esso no11 si11stato Sotto- 1>osto nl Heir/lsfo9 o non sia quindi divenuto legge, non sarà male - per l'esatta comprousione dell'C\'O• luzionc suhita dal sistema Germanico - 1·ilernro alcune constatazioni importanti contenute nella Ho• l.tzione generale e in <1uella tecnica che lo accom– pagnarono. La Helazionc constntava che, nei 1>rimicinque anni di esercizio 1 erano ~tate accordate 125.'177 pensioni 1 ridotto effettivamente, nell'nnno 1895. per la mort.n– lilà sopravvenuta, Il :H7.700. Per gli operai stnhili ra.ssic111·azione per Pinvdlidità e la vecchiaia era 1>ie– namente effettuata. Il problema. essenziale che l'esperienza aveva ,,osto era quello della necessità di 11011 pili tenere distinti i tre grandi rami dell1assicurnzione (infortunio. ma– lattia, invalidità e vecchiaia), ma di aggrupparli se• condo hl ma,zgiore loro affinità, per semplificazione di servizio e rid111.iono di spesa. .\lit, tra le dh 1 eree tcnden1.0 1 sia sul regime nuovo da istituire, sia sovra la trasforrnazione da compiere delle varie Cassc 1 si dichianwa prematura ogni decisione definitiva, e si proponC\'iHIO alcuuo riforme cli poco momento, desti– nato a far sì che gli organi delle diverse assicura– zioni si giornssero mutuamente nell'esercizio delle reciproche funzioni. 1\d csem1>io 1 ei stabiliva che i trihunali snbitrali, istituiti per la invalidità e vec– chiaia, potessero servire anche per le vertenze ori– ginate dagli infol'tuni ogricoli e di altre particolari intraprese. Una <1ucstione, che nvcva vivamente ap1>asPiona.to la classe padronale, era cp1ella del sistema delle mar– chette da applicarsi sulle carte individuali degli ns· sicurati. Oli imprenditori denuncilivano il sistema come particolarmente grnvoso, impacciante, disJ>Cn: dioso. Il Governo si dimostra,·a disposto ad abolirlo se si fosse tro\'ato un sistema migliore, ma, siccome tutte le riforme 1,ropostc: im1>0sta generale sui JH•– droni o &ugli operai, tass!l speoinle in 1>ro1>orzio110 del s1dnl'io, non presentavano minori inconvenienti o pericoli 1 uou si mutava 1>rofo11dame11teil sistemu. 1 ma lo si migliorava acconsentendo l'a1>plicazione delle murchctte a periodi lunghi, riducendo così sia il numero delle marchette da a1>plicnro, sia il numero delle carte personali dii ri11110\'arc. A conclusioni piì1 intercssa111,i aveva condotto l'e– same della condiziono finanziaria dello singole Cnssc istituite noi diversi Stati della l•'edol"flzione. [n tutte si cr.t. notato che le previsioni primitive 11011 urano errate. Ogni Cassa non solo a,,eva potuto e poteva. colle contribuzioni, far fronte alle pensioni che man mano nrnturnvano. ma a,·c\·a rcnliz.zato ogni anno un avanzo. Siccome però l'assicurnzione gernrnnicn non cm organizzata secondo il sistema delhl ripar– tizione, ma secondo quello della cupitalizzazione, era necessario constatare so i capitali r11pprese11tativi delle jlCusioni si andavano accumulando senza pe– ricoli e senza <leficit futuri. Questo csnme non fu fiworevolo per tutto lo Casse. ~e nlouue, come quella di Berlino, a,·evuno accumulato cnpitnle so,·rabbon– d11nte1 nitre, quella della Prussia orientnle ad esem– pio, facevano prevedere un non lontano sbilancio. Si disegnava di gi!t, lin dall'inizio, quanto si dovowl assodare più tardi, per 1111 fatto immanente, t,rascu• rato uella pre\•isione: il fat.f.o, cioè, del numern dif– ferente di pensionati che offre l'elemento agricolo sull'elemeuto industriale. - l,a conclusione Cm inc,•itabile: Hisoguan1 climi• nare, almeno in parte, l'autonomia nssoluta concessa alle siugole Casse, chiamare la .maggiore fortuna. delle une a riparare le dufìcien1.e dello altro. Le proposte del ÙO\'erno miriwano il questo scopo. Non è il caso di seguire le mende minori dell'an• tica legge o le molte modificazioni di dettaglio, che pare\·nno maturo. Il progetto del 1896 non giunse al Heichslog. Oli fu sottoposto un prog·etto non troppo dissimile l'anno successivo, ma fu respinto. Non ebhero miglioro fortunR le proposte di inizi1l• ti \'a parlamentare dei deputati Hoesicke e rnn Pluelz. Solo nel 1899 la. legge poteva essere rifusa e mi– gliorata, nssidendo la le~islazione j!ermanica delht i1l\'aliditit sulle sue grandiose e salde basi attuali. OIUl,10 CASAl,INI. PER liA SINCERITÀ nella lotta contro l'alcoolismo li pror. Filippo r~u ,sa.na , nel n. t;-7 della Critic<i So– ciale, affermava come v erità. dimostrata cd lncontraeta– bile la lnnocuità 1 anzi In utilità del ,•ino a dose mode– rata; o raccomandava agli antialcoolletl italiani, che - veramente singolare illusione I - egli ritiene tutti intransigenti abolizionisti, di rispettare tale Ingrediente come elemento benoftco e necessario del dietetico quo– tidiano del nostro proletariato. La Critica (dirott.a, per buona sorte, da coovintl bevi– tori d'acqua) aggiungeva subito una concettosa postilla, do,·e, ratta una riserva sulla portata della dimostrazione scientifica accennata dnl pror. Lusuna, contra11ponova alla sua conclusione \!argomento ,lveote della sicura prova personale dell'astinenza e la eomma eaattl!lsima delle ragioni, non solo psicologiche e pragmatistiche, ma principalmente medlcbr, che, in ratto d'abuso dl nervini pscudocccitantl ma cfrt:,ltlvameute narcotici, insegnano,
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