Critica Sociale - Anno XX - n. 4 - 16 febbraio 1910

CRITICA SOCIALE 51 PER. flUGU5 TO BE BEL (nel suo sett~ntennio) In. Germania, mentre queste pagine escono alla luce, si celebra, da milioni di uomini, la gran festa del so– cialismo vittorioso, riassunto nel nomo di Augusto Bebel, che compie il suo settantennio di vita e di bat– taglia. Ma la festa dei socialisti tedeschi ò fe~ta al tempo istesso del socialismo internazionale i il quale all'esempio animatore di quel fortissimo esercito e ull'opern del ::-110 invitto capitano deve gran parte del suo essere e ètovrà gran parte del suo sicuro divenire. ' Augl\Sto llebel, con e dopo Liebkuecht, è veramente un pezzo vivente di storia proletaria i al suo spirito agile, alla. sua forte natura di combattente, che 1 nella piazza come in Parlamento, negli scritti meditati come nella propaganda ardente ed alata, seppe adnttnro 'iClll– pre, con mirabile disinteresse personale e con acume insupernto 1 i teoremi della dottrina alle pratiche esi– gem:.o della. lotta quoti()jana, si connette iuscindibil– mente il rigoglio colossale dell'idea e elci partito, che ehbero in Marx ed Engels i precursori magnanimi. E la C1·itica Sociale. che rlagli scritti o dalPazione del nobilissimo agitatore trasse co.:si sovente ammonimenti ed ispirazione, è lieta di assocb:i.rsi· al pensiero di gra– titudine, che a lui perviene in questi giorni dallo plaghe proletarie più lontane, traducendo lo parole con le quali Anna Kuliscioff interpreta - in una pubbl.icazioue delle donne socia.liste tedesche - il saluto e l'augurio llelle nostre compagne cPHalia e cli Russia all'autore cli quel libro su La donna, che rimane ancor oggi uno dei maggiori contributi alla ciusa di tutto lo emanci– pazioni umane. L'(tpoteosi che la democrazia social-ista d·i Germania prepa,·a pel 22 febbraio ad Augusto Bebel, supera i confini <L'una nazione e svegl-ia mi'eco profonda nel– l'anima proletaria del sociaUsmo internazionale. Questo vegliardo <falla testa leon-ina,che, da garzoue tornitore, autodidatta, verseguilato insieme <k1lla mi– se,·ia e dal terrore folle <Lellaborghesia dinnanzi ai pt·itni successi dell' Jnternaziomile, sale ai SltPremi fa– stigi dell'im,portauza politica in Parlamento enel paese, si p1'ofil<tinnanzi a tutti noi come il presagio e -il sim– bolo vivente della ascensio,ze politica del proletariato. Non basta. EgU suscita ,m ftnomeno assolutamente nuovo nella sto,·ia. P_erla prima volta, auo·,.,10a un agitatore, si sviluppa e si aduna, nuova e forse deci– ska forza soci<ile, la sohdat·ietà, col movimento nden• tore proletario, di mia metà, prima assente, del pr<r letariato medesimo: la solidarieU, della donna lctVOIYt– trice. Se Marx è l'·ideologo, che oll)·e al sociaUsmo lei base scientifica dì-schiudendo le vie e gli sbocchi alla energia rivoluzionaria, che il capitaUsmo stesso ha creata; i'ideol-Ogiamarxista è completata dall'intuito profondo e dall'at·dente sentimento di giustizia, con cui Bebel, primo e forse solo fra i socialist-i d'Europa, scrollamùi le traàizioni testarde e affrontand-0 e sfer– zando, con vigoria tedesca di pensiero e fine umorismq parigino, il filisteiemo degU stessi socialisti del sesso forte, chiama alla 1·iscossae lancia nella lotta la dmmci proletaria, tre volte schiava, nell'officina, nella. famigUa, nella società, che te nega ogni diritto poUtico e la pie– nezza anche dei ài1"ttti civili, È JJerciò che quante siamo, i.li OfJni ~rra, donne socialiste e lavoratrici, che, nel parti.lo e nelle orga– nizzazioni, a traverso l'indifferenza e lo scherno degU stessi. compag,i·i, forti della digniUi del nosfro sesso, conquistammo arcanfo agU uomini un vosto di com– battimento, tutte ci uniamo uell"apoteosi di lui. Dice egli, con un sorriso, nelle sue Jlfemorie, che, certamente più, l-ieto avrebbe mmto -il destino 1 se all' "eterno fem– minino " fosse toccato di deciderne .. Non pretendono le donne di dominm·e il destino: ma ben PQssono esse, ra,vvisando in liti non l'eroe che si ammira servilmente, ma 'il 1>ilÌ forte com1x1gno di lavoro, 1n-ocnrare at suo gran cuore faticato (la, qucirant'mmi (li sac,·ific'i. e <ti battaglie, la emozione ed il premio di una gmtitudiue e di miei devozione infinita. Cosl è e/le io son certa di 110n -i119anncirmi e di uon · essere smentita se 1 in nome delle lavoratrici ital-iane - che auguro 1·aggiu11ga11O presto la coscienza e la compattezza di organizzazione delle tavorall'ici tede– sclte - se i.11, nome anche llelle donue russe, e/te sui pritiboli, nelle casemate e nelle i110sviti Siberie in– tnivvi<lero l'alba di una civ-iltù p'iù vera e anche al loro sesso più wutma, saluto in Augusto Behel la. pe,·– sowtlitèt Viii completa di uomo e d·i socialista, e/te ·u vecchio secolo abbia, lramandato al secolo nuovo. AN~A KUJ,ISCIOFF. I SOCIALISTI PRUSSIANI alla· conquista del suffragio universale L socialisti di Prussia, assistiti e spalleggiati con tutta l'anima dai compagni dell'Tmpero, che sanno di combattere per la propria causa, muovouo un'altra volta, con forze rinvigorite ed impeto maggiore, al– l'assalto della roccaforte delle forze reazionarie JH'US· sia.ne, germaniche e, indirettamente, in molta parte europee. Il 3 gennaio, al Congresso di Berlino, si fece la rassegna dell'esercito assalitore e la rapida storia della precedente campagna; numerose ed ag– guP,1Tite le milizie, gloriose le bnttag-lie, ma mode– sti finora i trofei. Nè numerosi, nè ricchi, sia per la solidità della resistenzit incontrata, sia per la rela– tiva brevità delhl campagna. · [I Congresso di Berlino è appena il terzo Con- gresso dei socialisti prussiani; il secondo fu tenuto nel 1907, il primo nel Ul04. Soltanto da sei anni data il primo Consiglio di guerra, quando le elezioni al Reichstag a\"evano già achiernto e fatto mano• vrare, sotto gli occhi spaventati della borghesia, un esercito formidahile di tre milioni di soldati. Questo anzi l'avvenimento. che diede ht spinta decisiva ai compagni di Prussia; d'allora s'iniziit la loro storia politica. Prima non s'era sentito il bisogno di una speciale organizzazione; mancava lo stimolo e lo scopo, con– siderato essenziale, della parteci1>azione alla lotta elettorale; e a questa non si partecipava perc)1è al– l'impari lotta lo forze disponibili apparivano t,roppo esigue. Questo il motivo, dichiarato ora, non allora. Al– lora l'impotenza si era vestita cli una ben costrutta teoria. rn fondo, poi, l'eterna storia della volpe e dell'uva troppo acerba. La conquista del Landfag a che scopo? se intanto la società borghese ·andava in isfacelo miseramente e irreparabilmente. L'atti– vità dei socialisti trovava pieno sfogo io tremende invettive e in non meno tremendi hurrà I che, se

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