Critica Sociale - Anno XX - n. 4 - 16 febbraio 1910

CRITICA SOCIALE 63 siderando che il Lauria 1 cercando di attraversare i! quadrato dei soldati , ii dimostrava i'clee poco rh;:pel– tose agli ordini dell'autoritc·l 11 e perciò non poteva 11 pretendere maniertl più gentili II i considerando che le parole gridale da.I Covelli <'Ontro il Sapio: - Scenda, se ha coraggio, i,ile e clisg1·aziato, 11 non co– stituiscono nè ingi11ria 1 nè min.iccia di ingiu~tb danno 1 ma bensì una ingiunzione di de~istero da un conteg-no criminoso, fatta legittimamente dal Delegato, nell'im– possibilità di procedere per circostanze speciali all"ar– resto cli coloro, che sfoga,·ono la, loro il·a di pai·tilo con l'insutta,:e gli agenti detl'o1·dine , 1 i co11sidera11c\o che di questo u contegno cl'iminoso . 11 cioù delle pa– role ingiuriose lanciate cont.ro il Delegato dal balcone, non fu provato essere responsabile personalmente il Sapio; mandò liberi tutti. Il ,lclcgato t:afà. E anche noi mande1·emo fin,1.lmente libero il Delegato giolittiano. per acciuffarne subito, col permesso, benin– teso1 del 'l'ribunnle di Trapani, un altro: il delegato Giuseppe Gafà. Il quale, prima del periodo elettorale, faceva il me:-tiere di mantenere l'ordine in Chiaromonte Gul!\ Comune della provincia di Siracusa, feudo dol– ron. Angelo l\lajorana. Venuta l'ora della battaglia, il Gafà fu distaccato uel Comune di Camuslrn a " fare le elezioni 11 pel fratello Dante. A Camastra, l'impareggiabile (;afù mandava a chia– mare gli elettori politici e diceva loro: o votate per :Hajorana, o vi faccio chiudern l'esercizio di. rivendi– tore, o vi levo il pennesso d'armi, o vi tolgo la patente di seusale, o vi arresto senz'altro per 1nio capriccio in barba alla legge ed alla giustizia. E, quando l'elettore resisteva e dichiarava ingenuamente di voler votaro a modo ano, il delegato toglieva senz'altro le liconze, 1:1trepitava, minacciava, arrestava j e poi orgnni'l.zava una serie di processi, che linirono tutti, in istruttoria, con ordinanza di uon luogo per inesistenza di reato. Nò ba:,,;ta ciò: alle volte offriva impieghi e demvi i e una volta che nn f11rho elettore gli disse: prima Fim– piego e poi il voto i il delegato accettò il patto, ed un giorno fece leggere all'interessato una lettera in cui si diceva che il Prefetto lo aveva nominato cantoniere pl'Ovinciale. Il furbo elettore però non si convin:-:e, e volle ficcar lo viso in fondo, e fu cosi che seppe che la promessa era un trucco elettorale, e la let.tern era apo– crifa. ic Quando laggiù, in ct1senna, parlava il dtilegato, pnrea che trema:sse la terra ,,. ha detto un elett.ore nel processo davanti al r1 1 ribunall:) di Gil'genti. Il quale, con sentenza dell'S nov0mbre ]!)()9 1 ha rimeritato i servig-i g:iolit.tiani del delegato Gaf:'t con una condanna a quat– t.ro mesi di detenzione, e lire 76 di multa, e un anno di sospensione dal diritto elettorale e da tutti i pub– blici uffici. 11 Dal laborioso dibattimento - dicono i magistrati nella :,,;entenza dell'S novembre - ò risultato che il giudicabile Gafà Giuseppe, delegato di P. S., mandato in missione nel Comune di Camastra, faciente parte del Collegio di Licata, nel pe1·iodo delle ultime elezioni politiche per cooperare al. mantenimento del Ford ine pubblico, dimentico dei suoi doveri, si diè a favorire apertamente la candidatura del prof. Dante 'MHjornua, cercando di procurargli voti con ogni mezzo. A parecchi elettori olfri, in corrispett.ivo del loro voto, danaro, im– pieghi, sussidi, conce;1:sioni di mutui ed ,tltre utilità. A parecchi elettori il Gafà, per costringerli a votare in favore del Majornna, fece direttamente od indiretta– mente persino miuaccie di ritirare i permessi di porto d'armi 1 le patenti ai pubblici mediat.ori e simili, le li– cenze di pubblici esercizt; minacce di denunzie per contravvenzione alla leggo sulla requisizione <lei qua– clrnpedi e di denunzia per la giudiziale ammonizione. .\lolte <li 1;1.liminacce furouo seguite llnll'effettu:izione dol male minacciato nel caso che gli elettori avessero re~istito alle fatte pn~ssioni, onde furono, senza alcun plau-=ihile motivo, tolti perme~~i d'armi, patenti ai sen– sali, liceuze di es~rcizi pubblici, e fatte denuuzie por co1Jtravvo11zio11i. I•:da notarsi che i penne:,..-.;idi ;u-mi venivano ritirali cou decrnto del Prertiuo, provol·ati con iuformazioni mendaci dal delegato C:af:'t: e che le licem:e di seusali e di e~ercizio veniva11O ntirnti dal delegato di P. S. di Pal111a :\fontechiaro e dal Siudaco di Camastra, sempre su proposta e dietro iufonnazioni mendaci del Gafà. u Pas:-ato il periodo elettorale o partito il (:afà da Camastra. tutte o quasi le lì~enze di porto d'armi, <li sensale, di esercizì pubblici furono ri<lat", sopra parere favorevole delPA r111a benemerita. Si eccettua l•'arnci Salvatore, il quale non potè riavere subito il permo.s~o di porlo d'armo per reati C(Hnmessi posteriormente; però poi lo riottenne, perchè in udienza presentò per visione il permesso 11"armi. Nou deve omettersi di uo– tare che alcuni elettori ,1enu11ziati per contravvemioui alla logge sulla reqnisizioue dei qua<lrnpo<li ripol'ta– rono per tali reati condanne con senteuze del Pretore <li Palma i ma deve anche te111:1rsipresente che il De– legato non li ,~vrebbe denunziat_i, qualora. ~i fossern in• dotti, a dare il loro voto al candidato ;\lfljorana. 11 .E inollre stato provato, che il giudicabile Gafà, nel :li gemrnio ultimo, in unfl pubblica via di Camastra, nell'occa:-:iQno cli dimostra1,ioni elettorali, diresse a Ba· dal.unenti (:iu.,eppe, pre,.;enti più per...:O11O 1 lo parole: ti te. pi·egiudù.:ato. li a1·l'anqei-ò io. ,: Invano si è cercato da altri testimoni di nascon– dere la verità con dichiarazioni ine::atte e mendaci. 11 Infine è rimasto :•ufficie11tementc provato che il ~iu– dicabile Gaf'il ~i re:-:e colpevole di arreato arhitrario in offesa di Vecchio Giutieppe, commesso in Canrnstra nel 29 i;ennaio ·ultim". fnvero 1 in quel giorno il Gafà, fit– to.si in capo che il \'ecchio 1 quale ricevitore del dazio di consumo. avesse rilasciata una bolletta con data fah;a, lo fece condurre nella caserma dei Reali Carabi– nieri. Il \'ecchio disse che il (~afa effettivamente lo di• chiarò iu arl'estr, e che in tale stato lo fece condurre in caserma dalla guardia campestre (liordano Giuseppe. Dopo circa un'ora il Vecchio fu posto in libertà. Dì qne1~to fatto non fu redatto alcun ,·erhale dal Gafà. Si deve ammettere noi Gafit l'intenzione di rare cosa con• trarin alla leg!.!e per :trrecare onta al \'ecchio. uno dei capipiwtito della caudidatura avve1·sa al '.\la.joraua, col privarlo della libertit personale. Circa !"abuso dì auto– rìt:'t conti1111ato,attribuito al Gafà in offesa del Yecchio, che sa.-ehbe stato commesso coll'or<line abu:,,;ivo di cliiu– sura del calfò e spaccio di liquori e della bo1tega dal Vecchioj col ,-.eques11·Oarbitrario di una cambiale a.fa– \"Ore df'I \'ecchio a lil'ma di un tale Ualclacchiuo, sotto prete-.to clw ~i tratt.;1:;se di danaro dato a scopo di cor• rn1,ioue el,~t.torale: col sequestro arbitrario dei bollet– tal'l del da'l.iO di COllSlllllOtenuti dal Vecchio come rj. ce\'itore; e col ritiro della patente di Ri•;evitore al Vecchio 111edesimo: tali fatti, considerat.o il fine pro– postosi dal (tafi\, <l'indurre cioò il ,·ecchio con ogni meno a dare il suo voto al '.\lajornna, non possono CO· 1'Lituil'o il reato di ahu.-hl d'autorità ai termini dell'ar– ticolo 173 Codice Penale, ma ricntrnuo nell'ipotesi dei reati eleUorali previsti dagli articoli 105 i, 106 della legg-e elettorale, dei qnali l'>i è già detto che il Gafà devo dichiarar.-.i colpevole. 11 Queste condanne - badiamo bene - 11011 colpi:-cono che la infinitesima parte delle infamie, che la Que.-.turn giolittiana perpetra in periodo elettornle in un Collegio preso d'assalto. La. più parte tielle prepotenze sono comme:-:se in forma t.'de, che non toccano gli f;l:-ltremi del reo.to; parecchi reati sono commessi a danno di povera gente, che non sa e non può difendersi legal– mente: anche se l'offeso sa e può difender.-.i. ci vuole nua buona dose di testardaggine, oltre che di tempo e di quatlrini 1 per insegnire il , 1uest.urino delinquente per tutti gli stadì della procedura giudiziaria. E ognuno de~li infiniti atti di prepoteuZfl utficia.le uou vale solo

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