Critica Sociale - Anno XX - n. 4 - 16 febbraio 1910

CR!TrCA SOCIA LF. vontaro capaci al lavoro. l'er gli a. 1 trl, por il loro i,io\a monto (e sia 1rnre per In loro cura), per la loro educa. zlono, dovo provvedersi con o ,pecla.li fii poco prezzo, che permettano ciò che socialmente intero~•Ul Msal più della cura, ravorevolo por un numero piccolo di indi\'ldui: l'isolamento o la o lucazione del mas'!imo numero di tubercolosi. Non ò tutto qui: I dispensari o gli altri mezzi di l'lpiccia assistenu modica o di eduMziono dell'amm11lato, iu ragione rlolla loro e~onomia, merlt1rno ogni Interessa– mento. Pur troppo ò difncile misurarne Il boneflcio anche soltanto con approssimazione, ma, senza 0'!ageraro la por– tata, si devono diffondere o aiutare. :\la ciò che, prima di re,·lsloni rii leggi o leggine, si ,leve proclamare ben alto ò questo: ogni opera sociale contro la tubercolo,! snril sterile, o riuscii-,\ e11roporzlonata noi ~uoi rimltilti allo sforzo, se In base doli a lottn non sf\rà. posta su questi tre punti: educazione oralo e scritta del popolo, rit1110- vameuto della casa, larga spoclalizzazlono a scopo di profilassi sociale pei tubercolosi. Critica. Socinlo e Avnnti!: pe,· t'ltalìa, am,o I.. 2'!, semestn L. 11. " Il Ministro della mala vita ,, Edito àat g101·nale ebdcmuut,,rio fionmti11u la ,. oce, i• uscito con questo titolo un volumetto (pagg. 20::,, p1·ezzo L. J,50) di Notizie e documenti sulle elezioni giollt– tlane nell'Italia Merldlonale, compilalo dal nosll·o amu.:o prof. Gaetano Salveminl. /)al quarto capitolo del libl'O, che descrive la lolla eletto,·ald comlmlluta.u nel ma;•zo /909 fi·a governativi e antigfJve1•710fw1 nel Collegio di Ucala, 1·ip1·oàuciamo qui alcune p«gme, che documen– umo l'azione dei delegali di P. S. (lura11le 1a IJallagfiu. Sa,·ebbero cose i11c1·eclihili, se non fo,·sel'O dimnsti·ate in– confutabilmente da sente,ize cleU'aulo,·ilci giwli:;ial'ia. Il clelcgnto Cornctt;1. Quando, come Dio volle, il tempo di fare le elezioni.. .. sul serio arrivò, il lavoro per far cadere il candidato La Lumia, non gradito al 0-overno, cominciò. Von. Colajanni ba già presentato in Turiddaz-;;u il giolittiano tipico, fratello siamese del Rocco d'Aprile e del Pasquale Pavone di Gioia del Collo. La magistra– tura ci fa conoscer~ i doppioni licatesi del cav. Frina e del nobile Capialbi. Infatti il tribunale di 0-irgenti, cou sentenza del 21 agosto 1909. ba condannato a tre mesi di detenzione il delegato di pubblica sicurezza Nunziaute Cornetta, di• staccato in ~ervizio elettorale da Siculian:1. a Licntn, per avere, gil11:1toappuuto come il cav. Prioa di Gioia del Colle, 11 nella sua qualità lii pubblico utliciale, con abuso delle sue funzioni e .,;euza le cauzioni prescritte dalla legge, privalo 'l'ureo Hosario della libertà perso– nale, trattenendolo nel carcere di Licata dal 2 all'll marzo 11• Ecco come andò l'affare, secou<lo la sentenza <lei 'fribunale di Licata: 11 La sera del 2 marzo 1909, in Licata, il delegat<1 Cornetta s'introclus1:-o nella betfoh1 di Filosa Angelo:,. quivi avendo notato che un indivuJuo seduto solo ad un tavolo manginva, si a,•,·icinò allo ste~so, doman– dando le generAlità. Lo sconosciuto rispose chiamarsi Turco Rosario da Campobello, cho veni,·a <la Terra– µova, che si trovava f\ Licata per atlitri 1 che poteva et'la0re riconosciuto 1Jall'oste, dai /,a IJ1,mia, da Peutillo o da altri. D'altra parte il l·'ilorm conrermù al doleguto che il 'l'ureo ora di C'ampobello, che veniva spes-;o da. l,icata. :-;onostante tali l'isultanze, il Turco ,·enne tra– dotto in arresto. 'l'utto induce a cn•,fe,·e, risultando esclusa la buona rede del Cornetta, che la misw·a gratJe a carico clel Tul'COrenne p1·esa apJlma fatto il nome rii La l,umia, wio dei compelilo1·i della torra poli· I 11nf'st11ri11i a Cnmpobello •li Lic.Htn. A C'ampobello di Licata, altra frazione del. Collegio. l'ardore dei poliziotti fu ass~lutamento insuperabile i 1.1 Con verbale riel 28 fobbraio 191Y.t - dice una sen– tenza del tribunale di Girgenti del :,?:{ marzo - le {:uardie di città di Licata denunziavano in i.;talo d'ar• re.;to t'arletto (linseppe per rispondere ,lei reato d'ol– traggio ad agenti della forza pubblica uelJ'e.;ercizio od a t•au~a delle loro fn111.ioni,comrno~so iu Cnmpohello il :l8 fobbraio 1!>00. \'onuta la cau~a al pubblico dibatti– mento per citazione diretta. l'imputalo nel suo interro• gatorio si protestò innocente . .l':li:Hltu0U'lo che le Guar- 1lie lo tra-isero in arresto sol µerctu; egli ave\·a tentato di togliere dalla casa di tal Camma.rata un manifesto attaccato ad 11n tìlo di ferro e portante la ,;critta: 1 ' W La Lnmin 111 prevedendo che gli agonli .sarebbero von11ti a staccarlo come avevano fallo voco avanti pe1· un alt1·0. 1 testimoni del carico, Zago ed Jntilla (gulL!'· rlio di questura), confermando il loro verbale, spiega– rono concordeme11te, che quando il Carletto, accortosi di loro, smise dallo staccare il mo.nil'esto e scese i11 istrada, essi lo andarono a prendere per condurlo in ca-ierma, al :mio line di conoscere perche toglieva i ma• nifesti di La Lumla; e fu allora ch'egli esclamò: Ma che c1·(.:dete che sono un lalilanll!. m.aSC1Jl:011i. Osserva il Collegio che, anche a non tenerA alcun conto della depo~iz1011e riel te~te Lo Seggio Calogero, il quale ha escluso che it Cadetto ribbia in quclt'ocr:asione p1·ofl'e– ;·ila alcuna pm·ola 0U1·aggiosa all'indirizzo degli ,.\genti. ò certo che 11 contegno tenuto da costoro, ~ecomlo la stei;~a conres~ione dei medesimi, e stato non solamente slJ•ano ma addfriltum illegale. }:d i1wero è di1:1cut1bile in primo luogo so le guardie si trovassero nell'esercizio delle loro funzioni nel\'anda,·d sta,·cando mat.:ria.lmenlt, in occasione dell« Lolla. i mani{dsti elollo,·ali rlt ww dei candidati polilici, iuquantochè, eseµ-uendosi con ciò un'ordinanza e111a1ui.tR dal Sindaco per ragione di edi– lizia(!!!), sembra che il Sindaco mede-1imo avrebbe do• vuto atUdare tale incarico a :,,ipazzini o ad inservienti qualsiasi, salvo alle Guardie d·inteneuire nel casv iu cui qualcuno !!i fos1;e opposto. li.a in ogni caso nou vedesi perchè mai detti agenti avrebbero dov\1to arrA• stare o comunque accompagnare in cn.,erma il Carletto Giuseppe, se 1 come essi ste:-i:siammettono, co:-i:tuine:1- "illll n:'ato aveva commesso, nè altro gli lii !)Oteva ad~ debitare che di avere pensRto di dal'e volontaria ese– cuzione all'ordiuanzo. sindacale. Ora, se cosi è, e se lu libertà dei cittadini è i-;acra ed inviolabile, nou è dub• bio che, quando i detti Agenti si pe1'mise,·o di a{fer,·are senza alcun motivo legiltimo l'impulal<, 1 co1lSt11naronl) in danno di costui un allo m·bilral'IO ,· per cui, anchr: ammellendo ch'egli uaesie pro{fe,·ito le cennate pa,·ote, esula il reqto d'oltraggi9. Pe1 tali motivi il Tribunale dichiara non farsi luogo t1. penai"' procerlimento contro Carletto Giuseppe per inesistenza di reatb w Il 1lolcgato Cornlli. A dirigere le operazioni elettorali di CumpolJello. :--i trov1wa 1 di8laccatovi appo:-1itamente da Pelralia :-:ot– tann, il delefealo Achille Co,·elli 1 ehe ha fatto gli ~tutli univer."itari a Cataoio, e che tino ,h1.ll' Uuiver~itù crn uno dei clienti di CI\Sa )[ajonrna. ~elio ~te~.~o giomo :!8 febbraio, in cui cnde J'incidento qui innanzi docu– mentato. u essendosi radnnale, nelln piazza !ll'indpale del pne8e, duo "chiere ,li dimo.':ltrnnti di diversi par– tili, ed e,-1,..e,ulocomaudato il senizio di P, ~- dal d, - lugato anziano 'l'estrì, il Covelli 1 ('tt<•mlem.loa rattenert• i dimostranti per impedire ravvicinnmento delle dno schiere, 1'asentava l'ala <lei dimost>·anti del pa~·tilo la

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