Critica Sociale - Anno XX - n. 4 - 16 febbraio 1910
CIU'l'ICA SOCIAU: Tn caso favorevole, il richiedente è annotato sul libro dei pensionati, ricevo un lihrctto e può pro– sentnrsi ad esigere la pensione, in dodicesimi, a_g-li Uflici cli posta. La 1>ensionc è annuale. Perchè con– tinui, devo csse,·c drtta 1 d 1 1rnno in anno, la prova che non sono variate le condizioni per le quali fu con– cessa. li potere affidato ai funzionari è grande. Essi diventano, in qualche modo, come i vigili tutori della buona condotta dei loro pensionati. Aciesempio: " qualora, a criterio di un l'egistmr, un pensiorrnto spende nrnle qualunque parte della sua pensione, o spende male, sciupa o assottiglia qualunque parte del suo patrimonio o della. sua entrata, o danneggia bt sua salute o reca fastidio o rompe la 1>aceo la quiete della sua fomiglia o 11011 ò adatto per :lfli– dargli una 1>ensionc l! (I), le quote potranno essere pagate o ad una societù. di beneficenza, o ad un ministro di religione. o ad un giudice cli pace, o ad nitri, a benefizio del pensionato. Si può perdere una parto delht pensione - non p0l' nulla si è nel paese del 'l'emperance Party - per ubbriachoz,m, o si può esserne privati intern– mcnte per condanne subite Alcune di queste limitazioni, cli questi vincoli, non possono che parere assai g-rnvi. Ma, nel giudizio, non co,wiene perdel'O di vista la base delle pensioni gratuite, che non sono costituite dallo sforzo, sia pure parziale, del pensionato, ma sono ema1rnzione dello Stat.0 1 che difficilmente può rinunziare ad una fun– zione etica che gli è proprin. In secondo luogo, non bisogna astrarre fini colore dell'amhiente, dalle con– suetudini locali, dalla psicologia anglo-sassone, este– riormente audace, intimamente schinrn lii molti formalismi e superstizioni. Quali i risultati 1>rntici cli questo cs1>erimento? Nulla si può ancorn dedu,·re dalla logJ!e confeder11lc 1 troJ)pO di recente tradotta in ntto. Quando se ne discuteva, Le(ort giudicava che, tra un decennio, essa avrebhe portato al 'l'esoro foderale una spesa annua di 70 o 80 milioni ( 2 J. Invece il Rapporto della Commissione nominata dal Governatore gene– rale della Com1110111cealth australiana concludeva col prevedere un carico di 54 milioni. Si vedrà più tardi quali previsioni peccarono di pessimismo. Nella Nuov<, Zelm1da ò invece J)0ssibile fin d'ora dare un'occhiata sintetica ai risultati di dieci anni. li 31 marzo 1800 il numero dei pensionati era di 7443 1 con una spesa di 3 milioni e duecento mila lire. Successivamente i1 servizio delle pensioni si svolgeva così ('): 1000 1001 1002 1003 1007 1908 Pen&lonat! 11.285 12.40f) 12.776 lt.481 12.912 1:1.:-,Gfl Spesa com11\essh·n -1.842.o.-,o ;).4 70.000 :-,.:mo.ooo 8.I29.0i5 Dopo il primo anno, il numero dei pensionati si è spontaneamente aclnginto in una cifra poco varitlbilc. La spesa non subì un notevole incremento che negli ultimi anni per 1'1wvenuto aumento della cifra asse– gnata alle pensioni. La pro1>orzione tra popolazione e JHrnsionati può dirsi bassa. Noi I!l0S l!L popolazione della Colonia era, alPincirca, di 900 mila persone. Quindi il rap– porto era di un. pensionato su (JS abitanti. Però è li) Bollttlh10 (ltl CndUo t dt/1(1 Prtctidt1t:a, l,eirre del 1903. Rfl. H, JIRII',11\?8, (f) Lt:t·o1tT: Lts cafuts dt ,·tlndtes 011vrl~ns. Tome 1, PRlt, 10,. (') Lu. IRl>Olla tu costruita con dati tolll tla vario 11ubbllcazto11I, dal citati ,01uml t11 .IUth1 e J,t{o,·t, dli 1ie1azlonl del Jot1rna1 dt8 ltoN0lnl!'IU (lt<l~) 0 tl"l R111/tlh, dt l'O/!fct du t,,avCIU (ltoS). bene aggiungere suhito che sarchhc assni mng-giorc il numero di quelli eh<', per la loro resitlen:w 1 avrch– bero diritto alla 1>om1ionc. Il l{npJ)Orto del I!)08 li calcola in 39.33G, dimodochè solo il :11 ¼ avrehhe fatto valere i suoi titoli ('). A che attribuire questo ritegno·~ Alcuni lo inter– pretano come un "'C,!!no di fìerezzn. E più probabile però che, essendo le pensioni concesse ~olo entro certi limiti cli reddito o di proprietà accumulata e, d'altra parte, imponendo esse anche dcLcrminate re– strizioni, vi siano molti ohe non cerC'hino di ottenere quella 1wnsione clic sarnhhe loro nc~ata. La SJ>C'Ml complcssi\•a delln Colouia, 1>er un decen– nio, fu di j I milioni. Il C0;it0 1>er o~ni abitante di razza bi1111ca fu di lire t;,JO nel 1900, di lire R/i-1 nel 1908. Se quc;it0 cifre sono alte, il costo di am– ministrazione vi entra 1,er una parte minima, cd è questa una delle p iù simpatiche caratteristiche d<,\\ metodo 1tustraliu.no. Difutti l'::unministrazione 11011 costò, ne l decennio, che 1-t-t mila lire, in altre pa– role solo t,G9 °/ 0 sulla ~,,esu complessiva di tutto il servizio delle pensioni. ' Non è il caso <li riferire i risultati pili recenti dulia Nuom (,'afles e della Colouia Vitlnria, che non si al– lontanano del resto da quelli della Suora 7,,fa,1da, Ba~ti ricordare che i tre piccoli Stati, con una po– poh,zione di 3 milioni e mezzo di abitanti, spende– vano 2:, milioni. alla vi~ilia della leg~e confederai<' del I908. Così il quadro ò completo. Se ne può dedurre che è ridotto ai minimi termini l'ordinamento hurocratico o sono annullati A"li inconvenienti delle vaste capita– lizzazioni - mol'iti certo 11011indifferenti ma l'onere fìnnnziario dello Stato risultò g'ravissimo. Un organismo di questo µ-onere, trapiantato in uno dei nostri paesi, vedrebbe facilmente salire l'onere dello 'tnto a 2f,Omilioni all'anno, per provvcdcrn unn pen– sione modesta nel ·una cifra ridott1t di In,•oratori. M11 altre critiche, forse ancora pili decisive, si l>OS· sono rivolgere al sistcmn 1 se chL considerazioui <li ordino economico si sttle ad una \'isione largamente sociale del problema. (Conti111u,). 01ur,10 CAi=-Al,JNI. ICongressi antitubercolari e il latomiale della tubercolosi L'autunno non ò ,oltanto la stagione propizia por le fermentazioni vinarie, ma è anche l'epoca adatta alle secrezioni dell'amore collettivo. Il che, aggiunto a tutto il resto, spiega corno tutti I Conqrcssi si tongano In au– tunno, compresi quelli cho troverebbero la loro buona epoca anello nello vacanze' pasquali o carnascialesche. Così accade cho ogni autunno ha I suol giorni dedi– cati all'ossequio poi bacillo tubercolare, con relativo ore di commiserazione pei colpiti dalla tubercolosi, o di buone Intenzioni por la guerra contro l'iorozione. I~da una dozzina d 1 annl sentiamo riJ>etore le stesse proposte, ottime tulto nell'animo di coloro che le espongono, sen– tiamo ricnntare le solite doloro.'to constatazioni, coll'ag– giunta ultima della conclusione pratica 1 punto conso• laute, che la tubercolo.'ti non si arresta, o almeno non retrocede. Di recente, a li'lrenze si b sentita per la prima \'Olta una voce, che ml pare assai Importante: quella, cioà, del proletariato, il quale domanda di essere Istruito ed edu– cato. li fenomeno non si è solamente manifestato per queste riunioni antitubercolari, ma si à prodotto anche In seno alla Lega antimalarica. SI com11rondeancbo dal
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