Critica Sociale - Anno XX - n. 2 - 16 gennaio 1910

Critica Sociale t?IV/S'l'.fl (JUIN'OICl,\'.f/LJ,,' '08L S()C/.1/USJlf() Nel Regno: .Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: .-\nno L. 10 - Semestre L. 5,50 f.ettei·e e ra[Jlia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E.. 23 Anno XX - N. 2 J.YQn ,,;i vemle <t uu1ue,,·i sepa,rati Milano, 16 gennaio 1910 Per l'anno 1910. Saremo grati agli amici della Rfrista, i quali. i11.-;ieme all'imporlo della rinnornzione dell'ahbuna– meuto. ci ù1cierm1110 indirizzi di abbonaliprobabili, ai c111ali $_pedire, a nostro ri.,;chio, numeri di saggio. SOMiVIA lxTO Politica ed Attualità. 1,,1 cht11s,w11 riti/a Susloue (1.,, Ci,:n1ç.\ i::ocuu;. Ptr lt c,,u pvpolad: a prQposlfo dtl Co11y,·r.~so lmmi11t11lt /Ctl.\S– n:cu:RJ. l'rol>ltml 1'((}/(1Stlcl: l'tr (/IO tdlf/ct dt/1(1 SC/10/(1 {lng-. Gn:s.:1•n: l;,,– VAZZI). /I J)rOl>femo cfell't111lg1·(1:lo11t: Ili. f,'dttU t('(l/l(}lllid (Doctor l'ETt;R AUGl::S). Studi economici e sociologici. /,(I pj(I C/'1/Cl~ <1,1111 f'Oil.8(1 11' mn/11·11t11ì: Il. / p1·/111t /!l'D(ltltL; lii. l,(J 10//(l (01•/l·o /(f l'l(O/'tl<(I; l \', ."110,:<, J1''()Uttt() t 1/tf(II t l'tsi.sftl!Zt {Doti. OIUl.10 C,\!:IAl,110). lf CtllSIWtlltO pr<,(t8$IV,W/t dell(I (/tl'/ll(Wio I(. p.) Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Me/ movlme11to l11tt1·110::loiu1/e: J,ll. politica socl111!8III. (Nel tolto della mlachla - I aoc11111st1prus8!rrnl e Il sul'frni::10 un1'·craR11'). - Or– !1'Rnlz~.11zionc oprrn111, e 11ucst1oni eco11omtche 11.e ))ene1ont 011c– ralo dlm111nzl nll'ln1crn11itun~le). - J:ptmtl e notizie vRrle (l'ro– ressor OIOVA!'iSI ~l►:IH,()!\I). Fi-a Llbd t Hh;l81t; Unll pubbllc11z!one utile per le caso JJ0l)0lar! (*»). 1/ibliolun dj prOJ!(l(l{l/lrl/1. /'ti 11//0VO ll/H/0 1/'(1bb011(1mt11fO, LD [HIU5UHD DELLA 5E5510NE A che servirebbe? e che cosa può significa.re '? Insistiamo, a cost.o di ripeterci, su u11 motivo che abbiamo già toccato. I giornali giolittiani hanno già cominci,\to a tempestare che la ventilata chiusura della Sessione costituisce una mancanza di rispetto alla Corona, resa strumento tli consolidamento del barcollante Gabinetto, non coperta, anzi, fatta essa stessa co– pertoio; e minacciano sordamente, solo efietto pos– sibile, la rottura della tregua di dio, lo scatenarsi anticipato dell:1 ribetlioue. L'Avanti.', dal canto sno, non sa intenderne lo scopo, dacchè la voce del principe nè placherebbe le mal contenute osti– liti, della non abdicante maggioran?.a. 1 nò certo avrebbe ma.lia per se(lun-e e disarmare l'Estrema. A che pro dunque cospargere gli orli del vaso col soave !icore? chiedono i nostri amici tli Roma. Procuri piuttosto il Gabinetto che il contenuto del vaso sia corroborante e sostanzioso. Noi possiamo consentire in tutte queste conside– razioni. auche - sissiguori! - in quelle dei gior– mtli giolittiani. ::le l'azione del 11u0YoMiuistero dee contenersi eutro le pallide !iuee, accennate uelle dichiantz\oui prelimiuari del presidente del Consi– glio; se essa si limiterà. n. u rassestare le faccende di caf:;a, 11 , un po' disordinate dalla politica allegra dei predecessori; o se, peggio aucon,, come da ta.– luno or si vieue ripetendo per rassicura.re la mag– gioran~a impensierita, continnerà. 1 sn base gio(it– tìaua, la. musica giolitti1\Ua, mutati solo il direttore 1.l'orche!Stra e qualche primo o secondo violino o violoncello; la chiusura della Sessione è un pleo– nasmo goffo ed insulso, come ogui artificio che neppure approda allo scopo. Ben potremmo e88ere, noi, indifforeuti al buon mercato che si fa della persona e del prestigio del mornuca 1 chiamato a cresimare uu Ministero ed -una situazione 1 che potranno venir seppel!iti 1 a lihito degli av,·er~arì, qualche giorno o qualche seLti1nana più t;i idi: e allora, o si ricarit:herà con un diverso disco 1 come fosse un docile gramrno– fouo1 l'augusto oratore, o si inizierà tacitamente la diversa. rotta, in contraddizione stridente colla canzone inaugurale. Afa la cosa. ci ripugna per se stessa, per la sua assurdità e goffaggiue intrinseca, che nuu cessa di esser tale perchè lo strumento adoperalo si chiami, per accidente, " Sua Maestà ,,. Potrebb'essere uu presidente di repubblica, magari sociale o socialista; la funzione non dipende dallo stemma; e la fuuzione è pervertita ed offesa, è offesa, in essa e con essa, l'essenza e la dignità del regime rappresentativo; e a questo noi teniamo, quauto e più dei conservatori, poco preoccupandoci se l'incaricato del gesto, che la responsabilità mi– nisteriale suggerisce e copre, porti berretto frigio o porti diadema. Anche per Pattuazioue del programma il più anodino, la chiusura. della Sessione - inutile al fine di ::,eppellire qualche disegno di legge, che pnò essere, per altre e più consuete vie, ritirato o abbandonato - non sarebbe che un perditempo e un bastone nelle ruote: dapprima colla proroga, poi colla fanagine di formalità che ingombra gli inizi di Sessione, onde ogni proficuo lavoro legisla• tiYO - salvo la discussione dei bilanci - si rinvie– rebbe, computando le vacau?.e, quasi di un anno! . ,, . Ora l'amico Agostinoni della Lomùm·[lill ci accusi pnre di " bontii n, anzi stavolta addirittura di " tri– plice bontà,,., se rinnoviamo l'ipotesi temerari& che -- poichè spesso duo paure opposte fanno un co– raggio - nel dilemma fra la certa e inonorata tlgouia e le riforme coraggiose e vivificatrici, l'ou. Sonnino possa mai rischiare di appigliarsi a quest'ultimo como. Per tepida e cauta che sia la. DO· stra fede nella capacità. di slancio del presente Gabinetto, la logica obiellica delle cose ci trascina. a vi\'a forza a '}Uesta conchiusioue: la chiusura della Sessione solo allora avrebbe m1 senso e sa– rebbe ~iustificatn, se pr~ludesse per l'arpunto a u11 progn1m111a audace di riforme, dii tentare di ottenersi o colla Camera pre~ente. oppure, a. di– ::;µetto di e1!:::;a 1 con l'appello al corpo elettorale. In sostanza, una nuova Se::;sione 1 ossia una nuova fase di lavoro politico, è il quissimile, ridotto, di una nuova le~islatura, salvo l'appello agli elettori, il cui pensiero viene piuttosto interpretato che esplicitamente richiesto. Non può essere un fatto di pomposo e ozioso cerimoniale. Non s'incomoda. la Corona, da ministri monarchici e u loiali::;Li ~ 1

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