Critica Sociale - Anno XX - n. 1 - 1 gennaio 1910
CRITICA SOCIALE Nel t002 avevamo 10 navi con meno cli 5 anni cii età, ed oggi ue abbiamo 27; . . _ ue 1wev,uno 25 coo età superiore a, 10 anm, ed og-gi ne abbifuno 7. Progre~i-:o rltinque si tj compiuto in questo ramo dell'atti\·itit. nu\rittilna e progresso euorme ('); e ciò per quella legge costante della vita economica, rriust.'\ In. quf\le "le intraprese seguono spontanea– ~ente le opportunità del mercato ,,. Naturalmen~, il miO'lioramento e l'aumento del tonnellagg10 trovat;o riscoutro nell'aumento del numero degli emi~ranti trasportati dalle m':vi di bandie_ra nazio– nale, sii~ in senso nssoluto. ~•a co~nparat1vamente al traffico servito rifdle navi stramere. Faccin.mo seguire IC> cifre: (!) ~:mhrrflntl lml,,1trcnll uel 11ortl ,l'IIAllR lrn111ortat1 llll na1·1 c'II \,tUHllern \IAIIRIUI !trRnlera -- :".:'~:;;.,., 1-;_.,_·co_"_'~-"-' .,.'-"_"_'_••_"'_'"_"_· ,-"-'_"_'"_'"_'_'' 190'2 !G0.254 ,J lii 1 1 .10.0-22 58,3 1903 IHJ.580 ,\!3 1 11 (,JG.925 5l";,5 190-J 98 881 ,li\S 113.'187 5B,fi IOOil 162.217 •lti,S 188.~ 7J3.7 1906 1~.75-1 ,t5 1 G 2-27.290. 54:,.1 1907 19G.OO!l 52,1 180.001 47;~) 1008 1Sl.1S8 72,6 1'4)2'27 27,5 Come si ,·ede, l'aumento della nostra bandiera ~ stato notevole, si iu cifre assolute che in cifre percentuali. Dal 1902 al 1008 la percentuale degli emigranti trasportati ,ialla bandiera nazionale è cresciuta: 1° sulla linea del Brasile, ,ial 79 al 93 %; 2° sulla linea rlel Fiata, rlal 71 all'84%; 3° sulle linee rlej!li Stati Uniti, ,lai 31 al 51 ¾i sul totale delle linee dal ,u al 72 °fo. Questa percentuale del 1908 non può essere con– sirlerata come normale, es8euòo dovuta. al fatto che quello fu un anno di scarso movimento sulle linee degli Stati Uuit: 1 dove la partecipazione della bandiera. estera è assai rilevante; non per questo però l'incremento (!ella bandiera nazionale sulle linee rli na.vigazione restn. meuo notevole. ( 1) Il proicreuo corn11h.1to d11llll bamlter11 n11zlonnle so11rn,·anU1 di 11r11n lnmrn ,,uello 1mr .:on1e1ru1to dallo nll\'I estere ni:t,lellf' 111 tra– ~1ior11 \Il ernh:riu1l1 J11\ porti 11a1.lo1111ll. f&f'f'l11mo seguire 1c cUrf' de<iunte d•I llolltt/1110 <1,11',mit.1rfl::lo11~, nnno 1'>09. 11. 9, png. 132. 2:, ,,nnl e 111i1. ttll !0 & 2(, Rllnl ~ I!> • 20 • 10. O • r, • IO • meno ,Il r, • To1111c sotto le sooo tonnellate . dR 900'1 M M>OO tonnel111le • 60(!0 ~ 8000 ~ ~000 • IM>OO oltre le 1!>000 Tot11l0 &· ; :~::; : : ~ l dfl IO a IL mlglln. '; . ,s. u - . :..- oltro 11 miglia .. Tot11le del plro1oan In IOTl'IZIO 1902 1 t90S ~~i~~ , . I ·i ~ i' : I , G :! 10 IG 10 H 27 9 _,_, - __ ,_, - --•-• _I_•_• - " , - I - 10 23 12 I!> 7 IO 2!> 10 " " . • . 6 1 lf IO " IO Il . . t . " . " ===='----- -_ _,-.. -1-.,- .. 17 (') I dati del prospetto 1ono d01untl dal llolldtl110 dtll't1'1lgrnz1011t, anno 1908, n. 9, par. 226-227, e •nno 1909, n. u, pag. ,2. Questo incremento ha portato naturalmenf:e c~e una maggior copia di capitale ha trovato utile_ ID· vestimento nelle navi addette. a questo speciale traffico. Ma n. coloro, che così efficacemente so• stengono mezzi legislativi, diretti ad ottenere il monopolio della bandiera nazionale nel trasporto rlegli emigranti, sono rla muovere diverse obie– zioni. Anzitutto appare singolare e strana, e direi quasi assurrla, la pretesa di voler nazionalizzare un traf• fico che per sua natura è internazionale. Gli Stati Uniti non hanno ancora una IJ)ariua mercantile nazionale fiorente. Lo stesso è da dire dell'Argentina e del Brasile. Me. ciò non esclude che <lomani questa condizione di cose possa mu– tare; e anzi, come è noto, negli Stati Uniti si di– scute appassionatamente il problema rlell'iucre– meuto da dare alla marina nazionale anche nei trasporti transatlantici. Ora 1 è evidente che una nave, la quale trasporti emigranti dall'Italia a New York, per poter eser– citare il traffico, <leV(:'poter liberamente sbarcare i suoi passeggieri al porto di destino. E, perchè le spese di esercizio non siano eccessivamente gra– vose e i pre;-.zi non rincarino oltre misura, deve pur potere, nel viaggio di ritorn o, traspo rtare pas– seggi eri e mercanzie. Ma, se noi doma.ni volessimo proibire alle navi americane di imbarcare o sbar– care passeggieri nei nostri porti, è evidente che ~li americani farebbero lo stesso, e a. più forte ragione, nei loro porti; ed allora mancherebbe la comfizione essenziale per poter compiere qualsiasi trasporto. l'l:fa ammettiamo pure che domani l'America as– sistesse inerte e µassi va al nostro proposito di boi– cottare le ndvi inglesi, germaniche e francesi, le quali oggi fauno concorrenza alle navi italiane pel trasporto degli emigranti. È certo che allora ci esporremmo a gravi rappresaglie, che colpirebbero gli interessi dei nostri traffici, ed anche della stessa nostra. emigrazione; e ·ciò senza dire che, con sif– fatti provvedime11ti, diminuiremmo anche le resi– stenze che oggi si oppongono ai tentativi di restri– zione della. nostra immigrazione negli Stati Uniti. E, anche se ciò non fosse. deve notarsi che i I movimento degli emigranti è inegualmente distri• buito iu ogni mese, RÌ per quanto riguarda gli arrivi che per le partenze. Le partenze per gli Stati Uniti raggiungono una cifra massima in pri• ma.vera e declinano fortemente in estate. Le par– tenze pel Sud America. segnano il loro massimo nella st.agione autunnale. Ed i ritorni sono del pari distribuiti diversamente sulle due linee. Ora, se noi nazionalizzassimo il servizio, do– vremmo avere mezzi di tra.sporto sufficienti ad esercitarlo in tutti i mesi dell'anno, anche in quelli di maggior movime nto. Ma all ora, negli altri mesi, resterebbe da dover impiega.re queste navi diversa.– mente,altriroenti il lorocosto complessivo d'esercizio sarebbe enorme mente a ggravato per mancato im– piego (le spese genera.l i di arma.mento e, in certi limiti, anche quelle de l persouale, non possono essere ridotte, sia che lA.nave viaggi, sia che ri– manga ferma nei porti). Ora, nei mesi di maggior affluenza. degli emi– granti, vengono ìn maggior numero le navi estere a servirà il traffico dei nostri porti; e qualcuno potrebbe pensare che, per la ragione dei contrart, domani, nazionalizzaorlosi il trasporto degli emi– granti, nei mesi <li minor movimento le nostre navi potrebbero recarsi nei porti esteri. Ma è evi– dente ,~he, se noi non vogliamo i tedeschi, gl'in– glesi e i francesi a casa. nostra, essi non vorranno noi a casa loro, e la conseguenza sarebbe di a.vere
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy