Critica Sociale - Anno XX - n. 1 - 1 gennaio 1910
CRITICASOCIALE llcglonl Marcbo l~azlo Abruzzi e :Molise Campania PUR'lie U11slllcatn Catabrie . Sicilia Regoo l'crdlle 1•tl'et11\·e t.;ccedeuza delle Rll':r:;·;;: 11011 e 1i~scltc,sulle morii (ogn1 rnllh: ab\lantl) G,09 0,56 1,82 8.8& i,U5 B,9i i ,64 !l,88 .lJ~ :;~~ (;,[18 I 1,43 :1,JS 10,78 4,42 10,72 l>i qui si rica\'a che, se In 11opoluzionc delle altre regioni meridionali si mantiene in aumento, <1uel– la della Basilicata in\'ccc sèguitn, per causa diretta e indircita dell'emigra1.ìo110, n diminuire in modo im– JJrCSsionantc. Non pe1· questo ci sc11tiu1110 nncorn autorizzati a grldurc, come gridano alcuni, nl disastro nazionale. Prendendo le cose nel complc~so, c'è più da rallegrnr– s.i che d:.ipiangere se è avvc11uto che, per effetto del– J'crnigrlllione, l'aumento dello popolazione si è al– quanto frenato, proporzio111111do un po' megiio alla quanlilà della sussistenza la produzione umana, di cui non è certo I' Itulia tulta, e nemmeno l'Italia 111e1·idionale,come s·~ visto dalla tubella precedente, d1e possono lamentare la scarsità. u I.a fecondità della poJ)olazione - osserva il prof. Carlo i•~ Fcrraris (I) - pur con (Jualclte di111inùzione, ~i cousorva sempre uel Mezzogiorno fra le più elevale d' Jtalia e cl' Europa, come la, diminuzione delle morti \'i procede in modo che 11011 si osuva sperare di fronte alle 1radiziorrnli abi1udini ed ulla trascuranza del J)assato in ordine all'igiene. Finchè questi due fatto– ri continueranno, ller diversa viu, cioè l'uno dando :--emprcgran copia di uomini alla ,·itu, l'altro allon– tan:rndone sempre maggior numero dalla morte a cooperare alla vigoria. demograflcu della nazione 're– :--terùgiustificata l'affcrrnuzionc che il pericolo d:mo• r1raflcu )1er ora mm i• mill(tcciuso, e furse :o.i mustrerit ,-~ra un'altra ~lffernrnzione, che sembra paradossale, f'toi> che llL em1gra:i011e nun JIIIÒ istcril.irc, ma invece dare i:m.7,ufso alla fecomtitri tleltn 110pulll:io11e o per lo ·menu raffe11.t<uc In modent(t teutlen:a ml u1ui cre– .,Tcnle fi111ita:io11e del/t• ·11ascilr. Se iu Francio. si ini– ziu~se uu rnovimeut(_tcrnigraturio, forse la sua popo– lnz1011ecesscrell!Je d1 CS!':crestmiorn1rin e ripigliercb– hc il curnmino Yersu l"aumento. » ... L'affermazione ha veramente del 1mrudossu.le· in ogni modo, elle uomini lll st.udio, sereni e s~as– sionati come il Ferraris, ,·edano di culor rosa gli efretti demografici dell'ernign1zio11e, è di grunde inl- portunzu 11ernoi. " Uestu però da esaminare se, escluso il pericolo del– lo spopolamento, non 11crmangu quello più grave )lro– dolto dallo squilibrio dei sessi e delle età. _Dividendo gli emigrati in muschi e femmine, al disopra. c al disotto dei 15 n1111i, ·iu partiti soli O a gruppi di famiglia, abbiamo dlll 1876 al 1908 le se– guenti cifre J>ercentuali: Anni Mnchl- l t·emmtne ··1·dl";~":~ 1 111 J•artlU aoll I /;~! 1 i~1 -- ------ -------~ l876 87,51 12,49 7 lf> 80 64 19 36 1880 8-1,01 lf>,99 10:- 72:66 27:34 18~5 81,58 18,-12 I 1 1 -17 67.ti7 32,3B 1890 80,16 JS,8-1 12,16 70,03 29,97 1~95 75,1?, 24,90 17,89 55,Sa -1-1,ti 1900 82,6a 17,il5 :t90 6977 30'>a mo~ sa,10 16 1 90 10:51 10'.as 2o;6 7 1906 81,56 18,44 IOtiO 797'> 2028 1907 81,52 18,-18 10 1 2a 80 1 93 19 1 01 1908 82,11 11,29 o:os 81:s-1 18; 66 (I) Bolt,ttlHO l,)nlgra::k>Nt, 1909, Il. C., Come si vede, il rapporto dei muschi sul totale degli emigranti, che era stato nel 1876di 87,51, e successi· \'/\111enteera andatO diminuendo fino ad un minimo di 75,10, si mantiene doj)o il 1900 intorno all'82 per cento. F. rimasta pure costante du ullorn. ln percentuale dei minori di 15 anni (circo il IO per cento), pur es• !':endo aumentata, rispetto al 1876, in cui era stata del 7 per cento, e diminujta rispetto agli anni 188.5, 18!)0e 1895,nei quali variò frn li e ·17per cento. f:: clun<1ueindiscut~bile che, se la popQlazione gene– rnle, nonostante l'emigrazione, aumenta di numero, non aumenta in egual misurn di forze, ."euendoci le migliori sottratte in buona parte, specialmente nel– !' ltnlin meridionale, dni puesl esteri. Dal 1881 al 1901 la proporzione degli uomini validi (dai 21 a 50 anni) 1'. dimi11uitu. dul 40,20 per cento al 35,59 in tutto il !legno, e nelle Calabrie dal 40,05al 31,56, negli Abrm.– zi e l\lolise d:\ 38,77 a 31,82, in Basilicata. da 38,90 a 3-2,ìi. La composizione demografica. viene così ad essere 1,rofondamente scon\'oltn: i più idonei dal lato economico, intellettuale, fisiologico se ne vanno; re– stono so!o gli scarti: le donne, i vecchi, i bambini. i\la quali sono in definitiva i dunni concreti che dc– riv.mo da questn anormale condizione di cose? l\'lolti temono, o dicono di temere, per la difesa na• zionale, a cui favore \'errebbero adottati severi prov– vedimenti. u Con In libertà nttuulc noi distruggiamo \'esercito! u, ammoniva un sindaco calabrese, grosso proprietario, intervistato dal Commissario de1l'emi• grazione, Adolfo Rossi (I); e intendeva certo riferir– si al rilevante numero di roni1enti alla leva, che si verifica ogni anno. I.a questione, anche a non essere militaristi cli pro· fesslone, è senza duh!Jio grave, tal che lo stesso Fer– mri~, che !':i è dimostrato ottimi!':ln per quanto ri• gunrdu il J)Cricolo demografico generale, dichiara clic qui ci troviamo di fronte nl punto più nero del fenomeno emigratorio. Mn 11011 bisogna esagerùre nè equivocare. F. mollo discutibile se il male debba fursi ricadere sulle spal– le dell'emigrazione, perchè, se la progressione nelln pérceutunle dei renitenti innegaùilmenle esiste, è an– che innegabile che essa. si mantiene al disotto della )Jrogressione nel uunrero degli inscritti. DalJa leva dei unti nel 1880 a quella dei nati nel 188.5, Ja percentuale generale dei dichiarati renitenti (che· pe1·uu terzo - si noli bene - le. sle!:!se statistiche militari ricono– scono fittizia} è cresciuta del 19,51 per cento, ma contern)Jo1·aneamente l'aumento uel numero degli inscritti è stato del 23,66 per cento. Qui pure, a.dun– que, la fecondità della razzo. è sufficiente a colmare tutte le lacune, e se, ciò 11011ostu11te, il contingente di levu vu diminuendo, no11 è du farne colpa all'emigra– zioue, ma, secondo noi, come ritengono a1tri, ad &– semr,io il t]rof. Vittorio Hacca, allr maggior l?rghez– za nel eladsificare i coscritti tra i riformati e i rive- dibili (2). 1 1 • Nun par; quindi il cuso per ora 1 di sacrificare sul– l'altur ,]ella 1,atria la libertà di coloro che hanno bi· sogno di rnmingar per il mondo in cerca d'un tozzo di pune, come, con pio desiderio, vorrebbero i pro- 1wietnrl dell'Italia l\'lel'idionalc. 1 quali, .però - è (I) YaHtoqgl e dutud dell'ttNl(lradoNt llel ,1/e;:zoqionto d'JlaUa. Noto di un viaggio In Baallleata. e Calabria - In Bdlld0110 dtll'Hmt,ra• ~W"t, 1to8, n. u. (2) VlttORIO RACCA: Il lalli>ro UaltoNO all'ultra, nell'/toUa ~()o mkff, Milano, tto8,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy