Critica Sociale - Anno XX - n. 1 - 1 gennaio 1910
10 CRITICA SOCIM,F: --------------------- lariforma dell' impo!la progreniva iolle!ll[[enioni Qual'era nel progetto fii litti ernme dovrebbe mere Il compito di una r,forma tributaria in Italia. Tutii quanti si occupano del ))roblcma finanziario in I talin. con u11ncerm larghezza di idee, sono con• conii noi riconoscere che duo sono gli scopi da rag– f!Ìll'IA'Orsicon la riforma .t~ihutnrrn, _lii cui ~i con: tinua a rile,•nre la 11ccc"s1111: l'otten1mcnto di nuovi milioni oudc appag-arc hiso~ni imponenti per la vita cconomic;t o sociale della nnziouc; il riordinamento del sistemo finnnzial'io por conferirl!li nrn~giore ela– sticitì, colmarne le lacuue, emendarlo dei Dume– rnsi <1il'c1ti 1 ormni dn tempo assodati dalla politica. quanto dil.lln scicm~i~ moclorna. Sulvo alcuno diffurPnzc, peculiari rLciascun pnese, ò il problcmn 1 del rm1to, che in F'1·n11cia e in Inghil– terrn si dibatto attualmente e che il Caillaux e il Llo\'d Ororge hanno imputo cuergicamentc affron– tnrC. Senzn discorrere dei bisogni. che la classe la\'orn– trice e tutta quunta l'economia e la civiltà nazionale richierlo110 siano soddisfatti, è ormai indiscutibile la necessiti) di pl'O\'\'edere a 1111 fabbisogno finanziario abbast:rnza considerevol..-: e, d'nltra parte, è certo che non si può procedere a un ~rande aumento del carico complessivo dei t.rihuti, senza smontare l'at– tuale macchina fiscale, che ò pii1 oppressiva che redditizi11, senza togliere le sperequazioni esistcn1i 1 e combattere le ev11sio11ienormi in og-oi cnmµo di imposrc, o colpire certe ro111idi 1·icchczza ora esenti da tributo e trnsrerirc in g rnn parte il carico dai po\'eri alle clas~i R,!!iat.oe ricche. Schematizz:rndo quindi i l còmpito di una necPs– saria riforma in ftalia, si può dire che essa si devo proporre: u) il riorclinnmcnto nei metodi di nssetto delle imposte o di accertamento dei reddi1i, in modo d:1 C'Omhattcrc la scaudalosa e famigerattl e\'asione fi. scnlc dei contrihucnti italiani, che si opera a tutw dnnno co"i delle clnssi povere, spccialrneute colpite dalle imposto indirette meno fucilmente evadihili 1 come elci contrihuenti onesti o cli quelli con redditi noti (rendirn. puhhlicn, stipendi. profitti di socict;\ a11011imc,ecc.), tuLU q1mnti oppressi dulie pili :1lte aliquote d'imposto, che c~ishrno nei paesi civili. 'l'ale riforma ò dclln mnsdima importa11za non solo per rispetto all1equi1i1 1 ma anche por i suoi risultati fi– nanziari ; in qunnto che du un mi~lior nccertumeuto dei reclditi si può ottenere un gettito trihutario assai pii, forte dclrattualc, pur mot.lenrndo nello stt!sso tempo i tassi dell'imposta; l») il coordinamento delle finanze dello Stato con <1uellc delle amministruzioni locttli, determinando meglio le srere rispettive di pubhlica atti\'ili1 1 quanto quelle di competenza fisf'alo. che dc,·e c>ssere nde– g111Ha nl bisogni dei Comu11i. 'ctcllo Provincie e dello 'tato, e in ~uisa da eliminare le attuali ristrettezz('. s1)erequazioni cd enormi s ovrapposiz ioni ; · r) la percussione di ricche1.zc 1 ognor crescenti nell'attuale sviluppo economico, s ituate oggi giorno in uno stato di privilP,1,!iOfitn:ale per non essere col– pite da imposte particolari: voglio accennare a tutti gli inc1·ementi di capitale. che si producono nel va– lore dei terreni, delle cnse e dt•i titoli o beni mobi· liari. come a tutti i gua.Jugni cupi1alistici. che vengono re,1llu11ti dnlhL spcculu:done nelle oscillazioni con– tinuo dei valori sul mercato, opµure ottPnuti nella cessione 1h•I possesso di svari11te posizioni monopoli– stiche (,wviaruenti, cliontele, brevetri, ecc.); d) pcrfozio,rnmento del sistema tributario in guisa eia adottare ai 1>rincipi moderni della scienza tributi vessntorii, ordilrnti jn modo empirico e b~– lordo1 ostucolirnti la produzione, il consumo e la cir– colazione t.lollo ricche1.1.e, antieconomici e spesso anche anthtionici (come le nostre tasse sugli afftlri o le im1>oste iudirctte di consumo nelle loro varie !:lpecie) j e) eliminazione dei casi di du1>lice imposta sulla stessa ricchezza; come Attualmente si verlficn in modo tipico, ma non esclusi,•u, nelle nostre imposte fondiaria. sui fohhricnti e in parte anche in <1uelln di rit·c hezza mohile 1 inqunntochò nel calcolo della nrnt.el' ia imponihilc non si ammettono in deduzione i d chiti, che f!'l'll\'ano il contribuente. e si colpisce d'altra purtc il cn•ditorc per la stessa ricchezza :?iìt gr:H'ata presso il dehitore; n co11sidern1.ione di t.11ttequelle circostanze per– sonali del contribuente, che, nella coscienza politica e sociale moclenrn degli Stnti chili, acquistano va– lore per commisurnrc divers11111ent.e il peso fiscale dello stesso nmmontare cli ricchezza, prodotta o acquistuta in coudizioni eco110111icl10 4:.l so-.;iali diverse, oppure posseduta da indi"idui con bisogni o in cir– costnuzc sociali differenti: cumpo vasto, questo, di rifu1·me. in cui possono mnnifcstRrsi vigorosamente criteri dire1til'ì di politica e 1:1olid;1rietàsociale; g) dnto così ai tributi un carattere personale, trasforimento - mediante sa!!gi moderatamente proµ-ressivi cd esenzioni particolari alla base - del– l'onere fiscale dnlle classi la\'oratrici e sfortunate a quelle fll,.!'iatee ricche. 11 còm1>ito, tracciato sommariamente in queste lince di riforma tributitria, è certo difficile e deli– cato; ma esso ò 1)Ur possibile quanto necessario per la ,•ita della nozione, e si dimostra quasi ratale nella storia dei maggiori 8tati moderni e Ci\'ili. La deficienza del progetto Giolitti. Come e in qunle misura il recente progetto Gio– litti cli riforma t.ributarin si proponesse di raggiungere i due scopi acccmmti - soddisfazione' di nuo,·i bi– sogni e rinftornmento d"I sistema fiscale - non ò nemmeno scrio dh1cutcrc. Mot.lilicato il rei!ime finan• z!nrio P"l' gli zuccheri. i ritocchi all'imposta di sue• ccssio110 e alla tassa di nego1.iazione, l'ì11troclu1.ione cli un'imposw complcmcnt.a1·0 sulle entrate - il tutt o operato 0011 mano inesperta - mirano a colnrn.re il vuoto lilsciato nel hilnncio clallo sgra, 1 io de~li zu c– cheri. 11 problc111n delle finanze italiane. anche se il disegno di lcg::e foi:n1estato a1>provato 1 resterebl)e ancora pendente, forse pci,,gio di prima, 1>er i nuovi errori che si snrehbcro ag-giunti a!!li antichi, per In massa dei hisogni che sarebbe rimasia inalte– rata. fnoltre questo prog-ett.o non fu nemmeno ritenuto un atto sincero di Governo. Tuttavht, poichè esso portavn sul tap1>eto della J)Olitica ituliana alcune que– stioni che toccnno i 1>rogrammi delle democrazie, così è hene afl'errnro l'uccHsione per discutere in IJUbblico il contenuto di quelle 1>roposte e svol– gere il nostro pensiero per un pil1 razionale e demo– cratico ordi1mmento tributa.rio. I ritocchi all'impostasuccessoria. Si incominci dalla. imposta sulle successioni e do,rnzioni, le cui aliquote in parte furono ancora in1rnb111te rispetto alla tariffa stabilita dalla legge del 1902. Li\ primn impressione, che hnuno manifestato uo– mini politi1·i a11che cli parte democratica co11tro un talo rincrudimento \li tasse 1 fu di meraviglia e di protestn, poichò la llO:ltrn imposta successoria del 1902 giunge :ì saggi (22 °/ 0 ) non raggiunti in altri paesi. Altri poi hanno osservato che, in un paese povero
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