Critica Sociale - Anno XIX - n. 24 - 16 dicembre 1909

CRI'f!CA SOCIALE !l77 <LU0rinei principali centri operai Sarozzo 1 Lumeu:auc, I Villn Cogozzo, ma da notizìo comunicatemi dall'ufficiale sanitario <li Sarezzo, dottor Maggiore, ho appreso che 110n solo gU spacct <li vino e liquori s011011u111erosi e111·0• spe,-i, ma nelle popolazioni t) rilevrmte ed anormale il consumo di, vino e liquori, e .~0110 {Nquenti i casi di alcoo– lismo e cli malattie ad esso rlovute. Basti pensm·e che 1~ freque11te l'uso, presso le operaie, (li fare la prima coltt· zim1eco,i pa11e ed acquai-ite (un decilitro. 11 La popolazione dì Cnmplone sul Oarda offro invoco un as1H~tto ben differente. E,sa ò rormata di famiglie provenienti da varie provincie ! Brescia 1 Verona, Mo• dona, ecc.\ lo case sono costruito da pochi anni dal 190tì) a spese della ditta J.'eltrinelli: sono larghe, comode, ben arieggiato; I1alimflntazione è sana, piccolo il consumo del vino, insignificante quello del liquori. " Per questo centro operaio mi ò stato possibile avere cirro esaUe sul consumo dei generi di prima necessitìl 1 poichè, os.,endo l'abitato costruito su un piccolo pro– montorio isolato sul Lago dt Garda od es!londo difficili le comunicazioni coi paesi vici11i 1 gli abitanti, circa no– veconto1 si servono quasi esclusivamente della dispensa istituita ed amministrata dalla ditta Feltrinelli. " Il consumo della carne cli manzo e di vitello è di sotto quintali o mezzo circa alla settimana. Si aggiun– gano tre quintali di carne di maiale alla settimana da ottobre a marzo. Ne viene che ogni individuo in media consuma kg. 52 di carne all'anno, media molto alta, quando si pensi al numero non trascurabile dei bam– bini (circa 150) e al consumo di altri cibi carnei. Si ag– giunga che ogni famiglia cli operai ha un piccolo orto con il pollaio. TI consumo di vino oscilla fra i 200 o i 250 litri di vino al giorno: il consumo dei liquori è mi- 11imo. ,, (pag. 228). · Il contrasto è cosi evidente che è Inutile dilungarsi a trarne le conseguenti illazioni. Più innanzi, parlando delle malattie più frequenti, Il dottor D'Alessandria constata che "l'anemia è più spic• cata a Villa Cogozzo che altrove 1 e questo risulta.lo sta in !~trotto rapporto colle condizioni gonerali della po– polai.iono, o trova la causa principale nell'eredità, nella i11sufficieww delle abitazioni e nell'alimentaz1011e ,, ; e 1 a proposito dolio assenze dal lavoro, soggiunge: •· Non mi ò stato possibile stabilire le malattie predo– minanti noi diversi aggruppamenti oporai 1 nè le gior– nate di la.l'Oro per tal causa perdute. 11 r..o ditte non tengono alcuna nota delle cause della a!lsenza dell'operaio, e, d 1 altrn parte, Interpretando le giornate di lavoi-o perdute come giornate di malattia 1 Ri cadrebbe in un errore grossolano. I medici unanimi mi hanno dichiarato che la causa piì1 frequente clell'll· stensione dal lavoro, in Ispecie per gli uomini, è l'ub– briacltezza con le sue consegwmze. 11 Co11lmolti operai, uomini o donuo, che hanno le ramiglio in paesi vicini o che vauuo presso I parenti al sl\bato ~ora, spesso ranno ritorno allo stabilimento Il martedì o anche più tardi. E questi\ assenza li più spesso non si deve attribuire a malattia. ,, pag. 230). Oal continente passiamo in Sa.rclegna 1 nelle miuiore ispezionato dal dottor Raffaele Brcsci. !!:glinota che " i generi ohe, iu proporzione, molto nbhondano nelle can– tino, l'!Onoi Anlumi, i formaggi dC0Hi 1 i liquori, il che mostra nell'operaio un modo di allmenlazlono in parto viziato, la poca economia nello l'IJ)endere, l'abitudi,ie spi,ii(t dell'alcool. Invece, i generi che nseai vi scarseg– giano sono lo verzure, ma in cambio sono quelle che gli operai si procurano coltivando piccolo r.one di tor- reno che lo Società concedono a loro beneficio. 11 (pa– gina 210 i o credo" che non sia superflui\ quella istru- 1.io110 che suggerisce l'economia nella cla'Jse operaia, o che pone in mostra nella sua nuditl\ ti {1mesfo tm·lo r/Pl rizio e dell'alcool e della gozznviglia, che pur troppo Ila, rndici vro{omle nelle miniere. ,, e1)ag. 24G). Infine l'ing Oiovanni Andreanii riferendo sull'indu– stria dei bottoni di " corozo n ocllo provincie di Bre~cin o di Bergamo, ha osservato <'ho la percentuale degli in– fùrtuni1 in questa industria, nel vari giorni della. setti- mana, è la seguente: · lunedl . li,2 martedì .. I8,3 mercoledì. 14 1 7 gio\•edì... 14 1 1 venerdì. l!J,2 sabato . . l6 1 5 Ora, per spiegare quqste cifre, l'ing. Andreani con– state\ che non solo alla domenica l'operaio cerca di pa-1• sar11ola un po' meglio e oltrepC\ssa i limiti, per cui al lunedì, presentandosi al lavoro, non si trova a posto del tJtto, ha la testa annebbiata e un certo senso di prostrnzione, ma pur troppo ò invalso l'u"!o di faro un po' di resta. anche il lunedì sera, sempre sotto lo sti• molo del giorno precedente o por soddisfare ad un bi– sogno che nasce dallo stato fisiologico ciel momento. " Segoonclo queste premesse, si può dar ragione del maggior numero di infortuni del lunocJì e martedì ed, a rafforzare l'enunciato, sta. Il fotto che, sopra 96 colpiti, 86 o, s01,ra 192, pure 86, sono maschi 1 i quali sono pi,ì i11lemperanti. Re!lta da spiegare l'aumento del venerdì e sabato, o crediamo poter asserire che questo <liponde dallo condizioni di lavoro e dal bisogno di riposo. 11 pa• gina 25R). ~ 10. Quel l·h'è 1l1t rare. Concludere? Veramente non ce no sarebbe biòogno. Piuttosto c'è da ripetere io sinto9i le constatazioni che siam venuti facendo nell'esporre le osservazioni de,ili Ispettori. E cioè che l'Italia è, nelln. grancle maggioranza elci suoi abitanti, i lavoratori, un paesi) povero e un pao!lo ignorante. L-: quindi i vO:riproblemi urnvi e immanenti son quello de!Piucremcnto della ricchezza generale, o di una più larga disponibilità economica media per f11miglla, che permetta un miglioro alloggio o un'alimentazione piì1 sana o più abbondante, seppure meno voluminosa; e l"altro, della istruzione e della educazione della. maesa lal'orntrice, particolarmente rurale. r}aJ>plicazione e Posservanza dello leggi di carattere ROciale presuppongono necessariamentei per non essoro una lustra che crei negli italiani l'illusione di e,isero I continuatori clei llomani nolln. rormuln:dono del Giuro misurando a metro gli articoli dello leggi sociali, queste due pietre angolari: stomaco sazio o cervello dirozzato. Nece;sitn. quindi che il movimento industriale progre– disca e si intensifichi cosl, da J)Oter pagare salari suf– ficienti J)erchè una famiglia operaia possa ,•i vere decen– temento, e che esso contribuisca, per la sua parte, in– sieme al Comuni e allo Stato, alla istituzione e alla dif– fusione dei mezzi di istruzione o dl coltura con lo scuole serali o festive, i corsi professionali, lo biblioteche po– polari. Oli Industriali intelligenti lo fanno già e ne ricavano in danaro un vantaggio quasi immediato, poichè la mano rt'opora, che può riposare nel puerperio, che può allat• taro con tutte le comodità la prole, che è bene allog– gil\h, che mangia a surHcenza, che sa leggere e seri– vero1 ohe si troya cloò a un livello fisico o iutel~ettuale

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